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Zola al Cor Sport: “L’abolizione del vincolo è un invito a chiudere”

di Elena Rossin
Fonte: Il Corriere dello Sport
Gianfranco Zola

“Centinaia di società sono ridotte alla canna del gas. Una riforma sbagliata costringe chi faceva attività di formazione dei giovani a mollare. Sono aumentati i costi a fronte della riduzione dei ricavi. Il danno per il sistema, e di riflesso per la Nazionale, è enorme”. Così Gianfranco Zola, vice presidente della Lega Pro, in un’intervista al Corriere dello Sport ha lanciato l’allarme in relazione alla riforma stabilita dal D.lgs 36/2021 che ha introdotto la nuova figura del “lavoratore sportivo” e l’abolizione del vincolo sportivo, il legame di esclusiva che nasceva dal tesseramento per una società che addestra e prepara i “giovani di serie” e che limitava, di fatto, la libertà contrattuale dell’atleta a partire dai 14 anni fino al termine della stagione sportiva che aveva inizio nell’anno del compimento dei 19.
Dal 1° luglio di quest’anno il vincolo è stato portato a due anni se il calciatore è stato tesserato per due stagioni prima che compisse 15 anni, altrimenti per una sempre che non abbia sottoscritto un contratto di apprendistato che può avere una durata massima di tre anni.

Per le società i contratti rappresentano un costo e senza il vincolo manca il “patrimonio” costituito dal parco di giocatori di “proprietà” che dai 14 anni con il tesseramento si legavano al club fino ai 19 e quindi non sussiste più la possibilità per le società di monetizzare grazie alla cessione dei propri giocatori “giovani di serie” e in più rimane il costo per il mantenimento dei giovani calciatori che va a sommarsi a quelli degli altri oneri di gestione del settore giovanile, prima era gratuito. Adesso per avere giovani di “proprietà” le società devono stipulare un contratto di apprendistato o quello professionistico a partire dal compimento dei 16 anni del calciatore.

Per Zola servirebbe un tavolo per valutare i danni di questa norma sia per le società dilettantistiche sia per quelle professionistiche poiché si distrugge l’associazionismo. In Francia e Germania sono previsti per le società notevoli aiuti federali.


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