A tu per tu con i Corradini, padre e figlio

25.11.2009 10:56 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.tuttocalciopiemonte.net

Le carriere calcistiche di Giancarlo Corradini e del figlio Cristiano si sono incrociate nella stagione calcistica 2008-2009 appena conclusa nel Cuneo in serie D. Dopo essere stato allenatore sia nel settore giovanile del Modena che in quello della Juventus, quindi vice allenatore di Fabio Capello prima e di Didier Deschamps poi nella prima squadra bianconera, Corradini ha iniziato l'avventura da primo allenatore nel Venezia in Prima Divisione Pro nel 2007-2008 seguita dall'esperienza sulla panchina cuneese. Prima della parentesi in laguna, Corradini si tolse anche la soddisfazione di assumere la guida della prima squadra della Juventus a due giornate dal termine del campionato di serie B 2006-2007 dopo le dimissioni di mister Deschamps. Classe 1961 nato a Sassuolo, Corradini si è lasciato alle spalle una lunga carriera da giocatore e ricca di soddisfazioni. Il difensore emiliano ha infatti indossato le maglie di Sassuolo, Genoa, Reggiana, Torino e Napoli. In maglia granata rimase dal 1982 all'1988 collezionando 146 presenze e 6 reti e fu tra i protagonisti del secondo posto nel 1985 alle spalle del Verona allenato da Bagnoli. Corradini chiuse quindi la sua carriera di calciatore con il Napoli nel periodo d'oro della sodalizio partenopeo con cui vinse uno Scudetto nel 1989-1990, una Supercoppa Italiana e una Coppa U.E.F.A. nel 1989.

Tre anni fa fu vicino a seguire Fabio Capello al Real Madrid, poi qualcuno la convinse ad invertire la marcia e tornare alla Juventus. Lo rifarebbe?
“Sicuramente si, perchè alla Juventus ero e sono molto legato in quanto mi ha dato la possibilità di iniziare ad allenare nel settore giovanile e in prima squadra poi. Non ho grandi rimpianti, anche se sicuramente un'avventura al Real Madrid sarebbe stata affascinante”.

Molti degli attuali giocatori della Primavera bianconera sono nati con lei? Per qualcuno di loro prevede un futuro roseo?
“Non voglio fare nome di un calciatore in particolare per non fare torto agli altri. La Juventus ha dei giocatori dalle grandi potenzialità, lo dimostra il fatto che alcuni di loro dalla Primavera ora giocano stabilmente in prima squadra”.

Lei arriva dal settore giovanile, cosa crede che manchi ai vivai italiani per essere di nuovo al primo posto in Europa come negli Anni Settanta e Ottanta?
“Il problema dei vivai non è solo italiano. Con l'apertura delle frontiere in quasi tutti i Paesi i giocatori giovani faticano ad emergere e a trovare spazio. Nel campionato italiano giocano numerosi straniere che tolgono lo spazio e la possibilità ai giovani di emergere”.

Lei ha avuto il privilegio di giocare con un campione del calibro del “Pibe De Oro” Maradona: cosa manca agli attuali fuoriclasse per diventare come Maradona?
“Nel panorama europeo e mondiale ci sono molti giocatori dalle grandi potenzialità, ma sarà difficile che emerga nuovamente un calciatore del valore assoluto di Maradona che sia decisamente una spanna sopra gli altri anche se bisogna dire che rispetto ad allora il calcio è cambiato”.

Che emozioni prova nel rivivere da padre la carriera di giocatore attraverso i desideri di suo figlio?
“Mio figlio sta provando ad emergere, anche se come detto prima per i giovani è sempre più difficile venire fuori. Ha le possibilità di costruirsi un buon futuro da professionista”.

Dopo l'esperienza di Cuneo, dove sarà il suo futuro?
“Cuneo è stata una bella parentesi conclusasi positivamente con la conquista della salvezza. Pur rimanendo grato al Cuneo, le nostre strade si sono divise. Sono comunque soddisfatto perchè insieme ai miei compagni abbiamo centrato il traguardo che la società si era prefisso”.


Le strade di Giancarlo e Cristiano Corradini si sono incrociate nella scorsa stagione proprio nella scorsa stagione al Cuneo. Il figlio Cristiano racconta la sua esperienza da giocatore alle dipendenze del padre.

Come valuta la sua esperienza nella passata stagione al Cuneo?
“Positivamente soprattutto perchè la squadra ha raggiunto il traguardo della salvezza. E' stata positiva anche dal punto di vista personale visto che mi ha dato la possibilità di giocare con continuità e di mettere in mostra il mio valore”.

Le strade calcistiche sue e di suo padre Giancarlo al Cuneo si sono incrociate. Cosa ha provato nell'essere allenato da suo padre?
“E' stata un'esperienza unica essere allenato da mio padre che è il mio punto di riferimento per la mia carriera calcistica. Quel periodo me lo porterò sempre dentro ed è coinciso con uno dei momenti più belli che ho avuto sino a qui della mia carriera di calciatore. Le strade mie e di mio padre si erano incrociate già a Venezia: ma lì è stato diverso dato che lui era allenatore della prima squadra mentre io ero ancora nella Berretti”.

Quali sono i suoi obiettivi per il futuro?
“Sicuramente seguire le orme di mio padre, nonostante sia difficile perchè ha disputato una carriera ai massimi livelli. Il mio obiettivo è quello di migliorarmi stagione dopo stagione e credo sino a qui di esserci riuscito”.