Bovo: “Con l’Empoli partita delicata. In campo con entusiasmo e voglia di vincere”

17.09.2016 22:26 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Bovo: “Con l’Empoli partita delicata. In campo con entusiasmo e voglia di vincere”
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il difensore del Torino, Cesare Bovo, è intervenuto in conferenza stampa con Molinaro (per leggere quanto ha detto cliccare qui a fianco http://www.torinogranata.it/notizie/molinaro-vogliamo-riscattarci-lobiettivo-e-vincere-con-lempoli-71177) e mister Mihajlovic (per leggere quanto ha detto cliccare qui a fianco sui due link 1ͣ parte http://www.torinogranata.it/primo-piano/mihajlovic-1-parte-con-lempoli-non-voglio-piu-vedere-errori-individuali-71167 2ͣ parte http://www.torinogranata.it/primo-piano/mihajlovic-2-parte-cairo-ha-molta-energia-positiva-e-noi-vogliamo-un-torino-come-lui-71173) per presentare la partita di domani pomeriggio con l’Empoli. Ecco le sue parole:

Cosa cambia per voi che  mister Mihajlovic domani non sarà in panchina perché è squalificato?

“Avere l’allenatore in panchina dà più sicurezza, però, credo che cambi relativamente perché ha uno staff numeroso e con tutte persone valide, quindi cambierà soprattutto la persone che ci dice le cose in campo, ma i concetti sono gli stessi. Abbiamo preparato la partita in settimana e sappiamo che cosa dobbiamo fare. Non avere il mister in panchina, ripeto, cambia relativamente poiché i suo secondo (Attilio Lombardo, ndr) e il suo staff sanno benissimo che cosa fare e dire e non ci saranno differenze”.

Avete riscoperto rispetto al passato il piacere di essere protagonisti poiché prima eravate più al servizio degli schemi, mentre ora esaltano le qualità dei singoli?

“Siamo all’opposto nel modo di affrontare le partite, l’anno scorso eravamo molto attendisti e facevamo del possesso palla la qualità migliore, invece, quest’anno siamo una squadra che cerca di andare a recuperare alta la palla, di mettere pressione e recuperare immediatamente la palla, è tutto il contrario. Ovviamente parlando degli anni passati il fatto di giocare palla per le mie caratteristiche era una cosa che per me era adatta, però, anche l’attuale tipo di gioco perché nella mia carriera non ho giocato solo in un modo, fortunatamente ho giocato con vari moduli ed ho avuto tanti allenatori. Anche adesso giochiamo la palla, ma diversamente cercando subito la verticalizzazione, di andare alti e rischiando di scoprire il campo. E’ difficile trovare delle differenze, ma ci sono, ma non per forza un sistema è positivo e l’altro è negativo, ci sono pro e contro in entrambi i sistemi. Per questo è difficile elencare gli aspetti positivi e quelli negativi se ne sono con tutti e due i moduli e nel modo di affrontare la partita, fa parte del nostro lavoro. E’ più divertente quando la partita va bene giocare in attacco prendendosi più “rischi”, che è relativo perché ci sono rischi in un modo e nell’altro, per questo è difficile e si rischiano incomprensioni dicendo se era meglio prima oppure adesso perché fondamentalmente non è così. Quando c’è un allenatore i giocatori credono in quello che si fa e quando si cambia allenatore si crede fortemente in quello che si fa, ed è giusto che sia così altrimenti non si potrebbe giocare”.

Quanta voglia di riscatto avete dopo la sconfitta con l’Atalanta e quanto potete garantire ai tifosi per domani?

“La voglia c’è sempre a prescindere dalla sconfitta e, come ha detto il mister potevamo avere qualche punto in più in classifica, ma ormai è inutile parlarne. La voglia c’è sempre a prescindere dalla partita passata. Cosa possiamo garantire alla piazza? Noi cerchiamo di entrare in campo sempre con il massimo impegno e cercando di fare la partita per portare a casa i tre punti. Domani sarà una partita delicata e dobbiamo cercare di mettere in campo quello che è stato detto dal mister: l’entusiasmo e la voglia di vincere perché affronteremo una squadra organizzata, che da anni gioca nello stesso modo. Per questo non sarà facile, ma noi giochiamo in casa e dobbiamo entrare in campo con la voglia di vincere e con entusiasmo per cercare di portare a casa punti”.

Ieri il commissario tecnico Ventura vi ha fatto visita che cosa vi ha detto?

“Noi non abbiamo parlato con lui”.

Ieri Hart ha salutato in italiano e ha detto che qualche parola utile in campo la conosce, ma a che punto è l’intesa con il nuovo portiere?

“Nella quotidianità e nello spogliatoio e nelle battute non c’è grande armonia, anche se è simpatico e ha sempre bisogno del traduttore, però, in campo non c’è bisogno di chissà che cosa perché il gioco del calcio è uguale in tutto il mondo e i concetti sono sempre gli stessi, cambia solo il modo di dirli. Ripeto, c’è sempre da migliorare, ma, secondo me, non c’è oggi un grande problema di comunicazione in campo e sicuramente con il tempo andrà sempre meglio. Non vedo la cosa particolarmente complicata”.