CTS, medici sul piede di guerra. Castellacci: "Sono l'anello debole della catena"

12.05.2020 14:32 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Radio Punto Nuovo
CTS, medici sul piede di guerra. Castellacci: "Sono l'anello debole della catena"
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© foto di Federico De Luca

Non è piaciuta ai medici sociali dei club di calcio il fatto che il CTS abbia lasciato a loro la responsabilità penale sulla situazione sanitaria delle squadre di calcio, tra allenamenti, quarantena e ripresa del campionato.

Così ha spiegato l'ex medico della Nazionale italiana, Enrico Castellacci, ora presidente dell'Associazioni dei Medici di Serie A.

"Un medico non è un eroe, ma un professionista serio e si assume le proprie responsabilità. E' da tempo che continuo a ripetere che il medico del calcio è l'anello debole della catena, che non ha un contratto depositato in Lega. L'unica figura poco tutelata, o per niente. Il paradossale è che la figura più debole si ritrova ad essere la figura fondamentale e la più critica", ha commentato Castellacci

Il presidente ha poi sottolineato che molti medici sociali hanno minacciato le dimissioni: "E' ovvio che dovranno essere fatte delle verifiche, abbiamo già allertato i legali della nostra associazione perché facciano le loro osservazioni. Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. I club si devono assumere le loro responsabilità, bisogna nominare dei medici competenti che vanno associati ai medici del calcio nel rispettare le linee guida".

Sulla quarantena Castellacci ha poi aggiunto: "Si crea un grosso handicap, se si fosse seguito il modello tedesco sarebbe stato più semplice. Avremmo messo in isolamento il giocatore contagiato, fatto i tamponi necessari e fatto riprendere gli allenamenti. Qui si pensa alla riapertura del campionato, non escludendo una prossima chiusura. Una volta che si iniziano le trasferte, il pericolo di contaminazione è più alta, basta un solo giocatore e si blocca il campionato. Crea delle perplessità non indifferenti sulla vera volontà di ripartire".