Toro, punto di non ritorno

16.01.2011 19:18 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: www.srweb.eu
Toro, punto di non ritorno
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© foto di Federico De Luca

Nel raccontarvi la "nostra" Varese - Torino, partiamo dalla fine.
In una tribuna stracolma, il gabbione della sala stampa tracimante ci ha costretto in mezzo ai tifosi biancorossi del Varese ... l'arbitro ha fischiato la fine e lo stadio in coro cantava "Tutti a casa alè ...", i tifosi davanti a noi con cui abbiamo colloquiato per tutta la partita in maniera civilissima, ci guardavano e ci chiedavono scusa per quest'eccesso di entusiasmo: "Tre a zero contro il Torino è una di quelle cose che potremmo raccontare, per questo tanta felicità", stretta di mano e un arrivederci ai Play-off che suona tanto di pietosa bugia.

Siamo proprio un po' stufi di farci compatire dagli avversari che passaggiano sui "poveri resti".

Il Toro di inizio partita in fondo nel bene e nel male, è tutto il Lerda che abbiamo conosciuto in questi mesi: si tenta il colpo a sorpresa per poi rendersi conto che l'unica sorpresa che viene fatta è quella a se stessi. Doveva esserci Rivalta ed invece D'Ambrosio ha sfoderato una delle sue peggiori partite, il suo avversario diretto lo ha fatto impazzire. Stevanovic non si capisce che cosa ci faccia in campo, nel senso che non lo sa nemmeno lui ... poveraccio è un bambino che non sa più cosa pensare di se stesso.

Il Verese aveva paura del Toro e ci mette quasi mezz'ora per capire che questo Toro odierno non sarebbe andato da nessuna parte e allora son dolori ... prende possesso del centrocampo e delle fasce, De Vezze e De Feudis non ne capiscono più una e cercano di arginare la marea avversaria come possono, sbagliando un po' tutto e così arriva il gol. Di li in poi notte fonda, il raddoppio, il tris, potevano farne almeno altri due, le liti e l'espulsione ed infine i cori ... primo quello dei tifosi del Toro che incuranti del risultato, della prestazione orribile, del futuro incertissimo, cantano il loro orgoglio granata e la felicità di essere in tanti a Varase.

Tante troppe le considerazioni amare per una partita storta ma anche perchè le grane arrivano tutte dai settori che sappiamo andare male. Il portiere, se parte anche Ogbonna è una tragedia, Budel si presenta imballato e lento, i ragazzini sulle fasce impalpabili, Bianchi immalinconito, Sgrigna triplicato sempre ... altro che mercato non basterebbero 5 centri commerciali per mettere una pezza al disastro visto ieri.

Questo è il punto di non ritorno, se si fallisce ancora il cabotaggio attuale è la metà classifica e allora altro che Fila, Stadio Olimpico, Serie A e milioni per Ogbonna e Bianchi ... faremo il pieno di Proto Communication (senza offesa per chi non conosciamo) ed accessori ... intanto il tempo passa il Varese con il Toro si è preso 6 punti ... ma in fondo persino il penultimo Frosinone che boccheggia dalla decima giornata dello scorso campionato ha vinto a Torino ... tutto questo vorrà dire qualche cosa?

Oggi non vorremmo essere nei panni di Petrachi e nemmeno in quelli di Cairo che da Re Mida si è trasformato in Cagliostro che cerca di trasformare il ferro in oro, senza mai riuscirci e perdendo di vista il fatto che anche il ferro se ben usato ha il suo valore ... chiedere a Sannino, l'allenatore del Varese, per credere.

Niente Pagelle oggi è inutile tanto è un disastro.

Ps: durante la partita i tifosi varesotti ci hanno chiesto almeno trenta volte ... ma proprio tante volte ... "Ma chi è quel giocatore di colore li ? (veramente dicevano negretto) ... Le prende tutte è proprio forte" ... non abbiamo avuto il cuore di dire ... è quello che stiamo per vendere ... sconfitti, umiliati ... presi per i fondelli no!

 


GMC