Belotti non si discute ma deve maturare ancora per essere un top

Come il Torino anche Belotti sta vivendo una stagione altalenante.
20.04.2018 09:57 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Belotti non si discute ma deve maturare ancora per essere un top
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Un attaccante di ventiquattro anni che ha segnato cinquantadue gol in centoquattro presenze con una media di 0,5 reti a gara in serie A giocando nel Palermo e nel Torino merita debita considerazione e può essere annoverato fra i calciatori offensivi di prima fascia, seppur abbia pochissima esperienza a livello internazionale. Andrea Belotti non può, quindi, essere discusso, ma allo stesso tempo non si può ignorare che in questa stagione non sia lo stesso calciatore che aveva indotto il presidente Cairo, sicuramente esagerando, a blindarlo con una clausola rescissoria da cento milioni valida per l’estero e che di fatto l’estate scorsa era valsa anche per l’Italia. Le voci di mercato estive, i due infortuni, l’esclusione dell’Italia dal Mondiale hanno condizionato molto quest’anno calcistico del “Gallo” e in campo il suo rendimento ne ha patito.

Ormai, però, infortuni e delusioni mondiali sono alle spalle, ma Belotti non è ancora riuscito a tornare sui livelli precedenti. Non si tratta tanto di non essere particolarmente bravo nel calciare i rigori, anche se cinque sbagliati degli ultimi sette tirati sono una pecca per un bomber e magari allenamenti giornalieri supplementari in tal senso servirebbero eccome, ma il problema è più generale. Belotti in campo si sbatte, corre, quindi, non mancano né l’impegno né la generosità, però, capita che giri un po’ a vuoto, che non sia nel punto giusto al momento opportuno, che si faccia un po’ prendere dalla frenesia e di conseguenza risulti meno lucido sottoporta, che non sempre l’intesa con i compagni di reparto sia perfetta. Non aiuta di certo Belotti il fatto che il Torino disputi un campionato altalenante, ma nonostante questo dal “Gallo” ci si aspetta di più e lui può dare di più.

Ventura e Mihajlovic prima e adesso Mazzarri hanno sempre messo al centro della fase offensiva Belotti impostandone le manovre e il gioco e questo non capita sempre ai giocatori, i compagni di reparto in particolare e tutti gli altri in generale hanno contribuito ad agevolarlo e supportarlo, i tifosi lo hanno innalzato su un piedistallo degno di un personaggio leggendario, quindi, il fattore ambientale per Belotti è stato ed è il massimo. Magari ultimamente qualche critica l’ha ricevuta, ma è dipesa dal fatto che non è quello di prima. Si tratta per lo più di critiche costruttive anche quelle che attengono certi atteggiamenti un po’ schivi del giocatore che saranno stati dettati dalle difficoltà di questa stagione, ma che ne hanno un po’ modificato la spontaneità con la quale si rapportava ai suoi tifosi e in generale all’ambiente. Belotti è un attaccante di primo livello, ma per diventare un top deve maturare ancora un po’ in modo da non correre il rischio di perdersi, come in passato è accaduto ad altri nel Torino e non solo.