Europa con possibilità di capire il valore della squadra

Per la gara di ritorno con gli svedesi non è stato convocato Cerci. Ruben Perez al posto dello squalificato Vives e Benassi sostituirà l’infortunato El Kaddouri. Darmian sarà nell’undici titolare, esordio di Quagliarella nella ripresa.
07.08.2014 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Europa con possibilità di capire il valore della squadra
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La partita di questa sera con il Brommapojkarna, grazie alla netta vittoria per tre a zero dell’andata, oltre a essere una festa per i tifosi del Toro - dopo dodici anni (ultima apparizione in Europa il 27 luglio 2002 Villarreal-Torino, terzo turno Intertoto) riassaporano l’ebbrezza di vedere nel proprio stadio i propri beniamini affrontare una squadra straniera in una competizione che conta - sarà la prima occasione di vedere all’opera alcuni giocatori nuovi. Ruben Peres sarà in campo al posto di Vives squalificato per essere stato espulso a Stoccolma, Marco Benassi sostituirà l’infortunato El Kaddouri e ci sarà il ri-esordio con la maglia granata di Fabio Quagliarella, difficile che Ventura lo mandi in campo dal primo minuto, però, ci sono ottime possibilità che sia utilizzato nell’arco della partita. Molinaro e Nocerino saranno della partita fin dal primo istante, ma lo erano anche a Stoccolma, quindi non è una novità che siano titolari. Per Martinez uno spezzone di partita è da mettere in conto, com’è avvenuto in Svezia. Qualche chance c’è anche per Jansson di disputare almeno uno scorcio di gara contro i suoi connazionali.

 

L’aver vinto la gara d’andata mette il Torino nella migliore condizione possibile per testare il grado d’apprendimento e d’integrazione dei nuovi arrivati non dovendo pensare al passaggio del turno che deve essere scontato, quindi con un po’ di concentrazione e attenzione la pratica sarà chiusa senza il minimo intoppo. Se si vuole essere vincenti e competitivi non si può ragionare diversamente e pararsi dietro alle frasi, in questo caso fatte, che ogni partita è difficile soprattutto in campo internazionale. I granata, senza nulla togliere agli svedesi, sono superiori per qualità e organizzazione di gioco, di conseguenza con un tre a zero già incamerato in trasferta non è neppure ipotizzabile che la partita di questa sera finisca con un risultato differente dalla vittoria, nessuno pretende una goleada, ma che semplicemente venga ripetuta la gara di Stoccolma dove il Torino non è mai andato in difficoltà, magari evitando espulsioni poiché avrebbero ripercussioni sul turno successivo, come extrema ratio meglio correre il rischio di subire un gol stante i tre fatti, il margine di vantaggio lo permette. Chiaramente è auspicabile che i giocatori del Brommapojkarna non riescano neppure ad arrivare nell’area granata, così non c’è nessun rischio di essere sanzionati con un rigore contro non dovendo effettuare interventi fallosi in mancanza di altre possibilità per scongiurare tiri nella propria porta.

 

Stando a quanto detto da Ventura nella conferenza stampa di eri la formazione del Torino questa sera dovrebbe essere: Padelli, Bovo, Glik, Moretti, Darmian, Nocerino, Ruben Perez, Benassi, Molinaro, Barreto e Larrondo. Cerci non è stato convocato, ma non stupisce perché Ventura lo aveva già detto dopo l’ultima amichevole a Riscone di Brunico contro il Teramo che molto difficilmente sia lui sia Darmian, arrivati per ultimi in ritiro dopo aver usufruito delle vacanze post Mondiale, avrebbero disputato il terzo turno preliminare d’Europa League, infatti nessuno dei due era stato convocato per la partita in Svezia così come Quagliarella ri-approdato in granata poco prima dei due nazionali. Oggi, a otto giorni di distanza, la situazione di forma dei tre è differente, infatti, anche grazie alla struttura fisica e muscolare sia Quagliarella sia Darmian hanno quasi del tutto colmato il gap di preparazione che li separava dal resto dei compagni, mentre per Cerci ci vorrà ancora un po’ di tempo, non molto perché potrebbe essere utilizzato nei play-off, salvo che prima non dica addio al Torino e si trasferisca altrove. Ecco quindi che si ritorna al nocciolo del discorso: quanto vale questo Torino? Per dirlo bisogna capire se i nuovi arrivati possono fare la differenza e per Molinaro, Nocerino e Quagliarella parlano i loro curricula e danno ampie garanzie, per tutti gli altri da una parte la giovane età e dall’altra, per la maggioranza di loro, l’approdo per la prima volta nel calcio italiano rendono quasi impossibile un giudizio, quindi solo vedendoli all’opera in partite ufficiali con i tre punti in palio permette di capire a che punto è arrivato il loro apprendimento del gioco di Ventura e se si stanno integrando in modo da rappresentare delle valide alternative ai titolari o se ci vorrà ancora del tempo per poter contare su un apporto qualitativo da parte loro.