Il Torino è fragile. Mah? Piuttosto è presuntuoso e incline a distrarsi

24.11.2020 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino è fragile. Mah? Piuttosto è presuntuoso e incline a distrarsi
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Le 14 reti segnate in otto partite collocano il Torino all’ottavo posto in Serie A al pari del Cagliari e dopo Sassuolo e Inter 20, Milan e Roma 19, Atalanta 18, Juventus 17 e Napoli 16. Il dato è confortante visto che i granata viaggiano alla media di 1,75 gol a partita, peccato però che ci sia il pesante rovescio della medaglia: 20 reti subite come il neo-promosso Benevento e palma dei peggiori. La media di 2,5 gol subiti a gara è aberrante perché vanifica tutto. E che questo abominio si trascini dallo scorso campionato è molto grave poiché indica che pur cambiando l’allenatore, il metodo di gioco e inserendo alcuni nuovi calciatori non si sono ottenuti miglioramenti.

Si dice che il Torino sia fragile. Mah? Parlare di fragilità quando in ben cinque partite su otto la squadra si è fatta rimontare (Atalanta, Cagliari, Sassuolo, Lazio e Inter) pare un po’ eccessivo, piuttosto il Torino è una squadra presuntuosa con giocatori che credono che una volta passati in vantaggio sia fatta senza tenere in debita considerazione che gli avversari proveranno a rimediare. Così subentra la rilassatezza e puntualmente sotto la pressione degli avversari arrivano gli errori individuali e collettivi, dovuti a un tasso qualitativo non omogeneo fra i giocatori, che portano a subire gol e a perdere. Anche perché quando l’avversario inizia a rimontare manca la capacità di riprendere il pallino del gioco, al più si sono viste folate dettate da giocate individuali, e mettere al sicuro il risultato e non avere alternative di spessore per effettuare i cambi quando subentra la fatica peggiora la situazione.

Il Torino a neppure un quarto del campionato è già in una situazione molto complicata e se non si risolleverà al più presto entrerà in una spirale dalla quale difficilmente ne uscirà. Il calendario non aiuta e obbliga i granata da adesso fino alla sosta natalizia a battere la Sampdoria, l’Udinese e il Bologna e possibilmente a racimolare qualche altro punto con Juventus, Roma e Napoli. Se non arriveranno almeno 9 punti nelle prossime sei partite, in modo da averne incamerati quattordici dopo quattordici gare che sono comunque pochi poiché la media di uno a gara è da retrocessione, difficilmente ci saranno le basi per provare a rimediare nel proseguo del campionato.

Saranno indispensabili innesti a gennaio e questa volta Cairo non potrà esimersi da prendere rinforzi nel mercato invernale e si spera che Vagnati abbia ricevuto il mandato e i soldi dal presidente per agire tempestivamente. E’ infatti indispensabile che il direttore tecnico abbia individuato e stia già trattando per arrivare a prendere i giocatori che servono in modo da consegnarli all’allenatore il primo giorno di apertura del mercato, il 4 gennaio, e non alla fine perdendo tempo prezioso perché intanto si saranno svolte alte partite e ne resteranno sempre meno.