Il tormentone Cerci: lo stallo continua. Conviene al Toro?

Milan e in subordine Inter e all’estero Monaco e Atletico Madrid sono le pretendenti per Cerci. Fra i possibili sostituti sfumato Seferovic e a breve lo sarà anche Facundo Ferreyra, restano Duvan Zapata e Okaka.
02.08.2014 11:36 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il tormentone Cerci: lo stallo continua. Conviene al Toro?
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© foto di Federico De Luca

Cerci resta o Cerci va via? Questo interrogativo aleggia sul Toro da tempo e rischia di rimanere tale ancora a lungo. Una via d’uscita sembra difficile da trovare perché da una parte il Torino, giustamente, chiede venti milioni di euro, che forse qualcuno giudica eccessivi, però, giocatori non più forti di Alessio sono stati venduti per cifre anche superiori e di conseguenza il club granata ha tutte le ragioni per non abbassare la richiesta. Dall’altra parte la squadra di Ventura ha ipotecato il passaggio ai play-off di Europa League e sarà al novantanove per cento ancora testa di serie nel sorteggio, quindi è in piena lotta per poter accedere alla fase a gironi che significa giocare in campo internazionale almeno fino a dicembre compreso. Non va però dimenticato che il Torino non darà mai a Cerci uno stipendio consistente come possono offrirgli Monaco, Atletico Madrid o anche Milan o Inter e che la squadra granata in campionato non lotterà per lo scudetto, ma per ripetere, su per giù, il piazzamento dello scorso campionato, magari agguantando un posto certo per l’Europa League 2015-2016. Oggi non ci sono certezze che Milan, impegnato solo in Italia, e Inter, in Europa League dal prossimo turno, lotteranno per lo scudetto, però, è verosimile pensare che punteranno a farlo o comunque tenteranno di piazzarsi fra le prime tre. Monaco e Atletico Madrid, le due più accreditate pretendenti di Cerci all’estero, puntano rispettivamente al vertice della Ligue 1, il Monaco l’anno scorso è arrivato secondo, e ad andare il più avanti possibile in Champions League, discorso identico per l’Atletico Madrid che vorrà riconfermarsi provando a rivincere la Liga e nella massima competizione a livello Europeo dire la sua. Cerci è più attratto dalle sirene milanesi, soprattutto sponda rossonera, ma se arrivasse a lui e al Torino la classica proposta irrinunciabile da Francia o Spagna potrebbe convincersi a emigrare. Mercenario? Irriconoscente nei confronti del Torino che lo ha rilanciato nel calcio che conta? No, assolutamente no, perché, per quanto privilegiato rispetto alla stragrande maggioranza dei suoi coetanei, a ventisette anni sarebbe folle rinunciare a uno stipendio molto superiore e a lavorare per una società che ha l’obiettivo di porsi ai vertici del suo settore. In tutta sincerità, chi non farebbe lo stesso tipo di scelta se fosse al posto di Cerci?

 

Fatto il quadro della situazione è doveroso pensare concentrandosi sul bene esclusivo del Torino. Cerci nella squadra di Ventura fa la differenza e ha garantito un posto da titolare, ma se preferisce andare via trattenerlo facendo leva sul contratto in scadenza a giugno 2016 e su richieste giustamente ma comunque elevate per la cessione del suo cartellino, che di fatto frenano le potenziali pretendenti, rischia di essere un boomerang. Se Cerci andrà via dovrà essere sostituito con un giocatore d’esperienza, personalità, doti tecniche e capacità realizzativa di livello, il Torino corre su tre fronti (Europa League, campionato e Coppa Italia) quindi deve avere un organico numericamente adeguato e competitivo, su questo non si discute. Il club granata da tempo ha individuato possibili sostituti di Cerci, ma con il trascorrere dei giorni uno, Seferovic, si è appena accasato in Germania all’Eintracht Francoforte, un altro, Facundo Ferreyra, sta per diventare un giocatore del Newcastle, quindi già due sono sfumati. Rimangono Duvan Zapata, che attende di sapere con certezza se Benitez lo vorrà trattenere nel Napoli o se darà il via libera per una sua cessione, e Okaka, al momento dichiarato incedibile dalla Sampdoria se non a fronte di un esborso notevole che si aggira intorno agli otto milioni di euro, forse trattabili, ma comunque tanti, troppi, soldi. Se la questione Cerci non sarà risolta in tempi abbastanza brevi, per non dire il più in fretta possibile, c’è il rischio che il Torino veda sparire tutti i possibili sostituti e di conseguenza si ritrovi a dover virare su seconde scelte o a sborsare cifre consistenti per giocatori che nel rapporto qualità-prezzo non forniscono lo stesso potenziale di Cerci. Il bene del Toro va messo in primo piano: o si cede Cerci arrivando persino ad abbassare un pochino la richiesta per il suo cartellino e si prende un sostituto adeguato o si alletta il giocatore con un rinnovo di contratto cospicuo in termini economici e la possibilità di accasarsi altrove la prossima stagione o anche già durante il mercato di gennaio.