La difficile convivenza degli attaccanti: prima Zaza e ora anche Verdi

Belotti resta il perno dell’attacco e Falque già nella passata stagione ha avuto infortuni che ne hanno condizionato il rendimento.
04.11.2019 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Zaza e Belotti
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Zaza e Belotti
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sembra una maledizione, ma è oltremodo difficile per il Torino trovare il giusto mix in attacco. Da due stagioni, infatti, vicino a Belotti prima si era pensato di piazzare Zaza puntando a una coppia di attaccanti classica, entrambi sono punte di ruolo, e adesso con l’arrivo di Verdi sembrava che si passasse al tridente con il “Gallo” in mezzo e  due esterni Falque e appunto Verdi, che possono anche fare i trequartisti, ma nessuna delle due soluzioni ha dato buoni frutti.

Con un distinguo però. La coppia Belotti-Zaza non ha mai veramente ingranato all’inizio poiché i due si pestavano i piedi agendo in modo abbastanza simile e dialogando poco e in seguito, dopo che erano riusciti a dialogare un po’ di più, a causa della discontinuità di rendimento di Zaza. Il tridente Falque-Belotti-Zaza, che non si è ancora mai visto, per l’infortunio di Falque, quello alla caviglia del 25 luglio che lo ha tenuto fuori a lungo, e adesso, che era da poco tornato, da venerdì è nuovamente alle prese con un guaio fisico, oggi si sapranno gli esiti degli esami volti a stabilire l’entità del problema muscolare alla coscia sinistra. Come se non bastasse questo, Verdi, preso a due minuti dalla chiusura del mercato, non ha ancora ingranato.

Verdi come Zaza l’anno prima, tra l’altro anche lui preso l’ultimo giorno di mercato, ha dovuto fare i conti con una forma atletica non eccellente avendo svolto la preparazione fisica stando ai margini nel Napoli, così come era successo a Zaza nel Valencia, e sommato al fatto di inserirsi in una nuova squadra e apprendere il gioco che vuole il nuovo allenatore ha fatto sì che il rendimento ne risentisse. Il problema, però, è che a pagarne le conseguenze è il Torino che resta con il solo Belotti a dover reggere il peso dell’attacco stante l’indisponibilità di Falque, anche l’anno scorso a settembre ebbe un infortunio: lesione di basso grado ai muscoli flessori della coscia destra e poi ad aprile lo stiramento di primo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro che, purtroppo, ne condizionarono il rendimento per tutta la stagione.

Se l’anno scorso il parco attaccanti era formato da Belotti, Falque, Zaza, Damascan, Parigini ed Edera fino a gennaio, più Berenguer e Soriano, quest’ultimo anche lui ceduto a gennaio, che però non sono due attaccanti di ruolo, quindi, di fatto si limitava a Belotti, Falque, Zaza più Berenguer era evidente che con Falque a mezzo servizio a causa degli infortuni non si avevano grandi alternative. Quest’anno però il reparto è composto da Belotti, Falque, Zaza, Verdi, Edera, Millico, Parigini, più Berenguer e se anche Falque è indisponibile qualche soluzione in più c’è.
Eppure dopo undici giornate il Torino ha realizzato undici gol e otto fatti degli attaccanti (Belotti 5 (2 rigori), Zaza 2 e Brenguer 1), mentre nel campionato precedente sedici (con un autogol), però, sempre otto da parte degli attaccanti (Belotti 4 (1 rigore), Falque 2, Zaza 1 e Berenguer 1).
I risultati rispetto alla scorsa stagione sono peggiorati: nel 18/19 diciassette  punti frutto di 4 vittorie (Spal 1-0, Chievo 0-1, Frosinone 3-2 e Sampdoria 1-4), 5 pareggi (Inter 2-2, Udinese 1-1, Atalanta 0-0, Bologna 2-2 e Fiorentina 1-1) e 2 sconfitte (Roma 0-1 e Napoli 1-3) e conseguente 7° posto in classifica a + 11 dal terz’ultimo e a – 4 dal quinto, mentre nel 19/20 undici punti  dati da 3 vittorie (Sassuolo 2-1, Atalanta 2-3 e Milan 2-1), 2 pareggi (Napoli 0-0 e Cagliari 1-1) e 6 sconfitte (Lecce 1-2, Sampdoria 1-0, Parma 3-2, Udinese 1-0, Lazio 4-0 e Juventus 0-1) e 14° posto a + 4 dal terz’ultimo e a – 10 dal quinto.

Il Torino continua ad essere Belotti dipendente in fatto di gol e se Mazzarri non trova una soluzione per l’attacco riuscendo a far convivere bene i giocatori la possibilità che i granata si risollevino dalla complicata situazione in cui si trovano è francamente bassa.