Mazzarri: “Con la Juventus dipenderà da noi: se faremo al meglio possiamo mettere in difficoltà chiunque”

17.02.2018 11:51 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Mazzarri: “Con la Juventus dipenderà da noi: se faremo al meglio possiamo mettere in difficoltà chiunque”
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, ha presentato in conferenza stampa la partita con la Juventus di domani alle 12,30. Ecco che cosa ha detto:

Tre vittorie casalinghe sono il miglior modo  per preparare la prestazione con la Juventus?

“Con i miei giocatori parlo sempre di prestazioni e non di risultati e Iavoro sempre per migliorare la prestazione. I risultati poi sono figli della prestazione. Con Udinese non sono stato molto contento della prestazione, ma del risultato e si poteva fare meglio siamo partiti male e non mi sono piaciute tante cose. Domani dobbiamo evitare certi errori, in settimana abbiamo corretto gli errori e sappiamo che dobbiamo cercare di non fare una partenza come quella contro l’Udinese”.

Per la partita di domani teme di più la Juventus o cosa possono o non possono fare i suoi giocatori?

“Avete capito benissimo come la penso, da quando sono arrivato ho detto che bisogna guardare a noi stessi e lavorare in tal senso. Se noi facciamo al meglio, se noi … se noi … possiamo mettere in difficoltà chiunque. Tutto dipende da noi: questo è il mio credo e da quando sono arrivato penso di averlo fatto capire anche ai miei giocatori. Credo nel miglioramento anche chi ha trentasei anni può migliorare. La settimana è sacra e bisogna lavorare tanto per preparare la partita e l’abbiamo preparata con serenità. E questo vale sempre con me”.

Iago Falque è nel suo miglior momento. Potrebbe essere lui il jolly da giocare?
"Di solito parlo solo della squadra, ma questa volta faccio un'eccezione. Fa benissimo in finalizzazione e devo dire che è un vero professionista. Gioca sempre nell'interesse del gruppo ed è fondamentale anche per il futuro".

Che Juventus si aspetta?
"Nelle ultime dieci partite ha fatto nove vittorie e un pareggio, ha subito un solo gol e questo la dice lunga sulle difficoltà che incontreremo. Sono abituati a non mollare mai e a fare risultato con tanta fame. Non c'è bisogno che aggiunga altro".

Che differenza c'è nel preparare una sfida contro la Juve?
"Penso solo al presente e non mi interessano gli ultimi risultati del Toro contro la Juve. Per me la mia squadra è la più forte al mondo e io devo trasmettere serenità ai miei giocatori. Solo così potremo fare bene, in settimana dobbiamo essere perfetti, per poi esserlo anche in partita e domani alle 12.30 dovremmo esserlo. La preparazione è fondamentale dal punto di vista mentale, se ci siamo riusciti a prepararci bene saremo pronti a fare un'ottima gara".

Sarà una partita speciale?
"Si avvertiva fin dal giorno che sono arrivato che il derby è una partita particolare. Domani dopo che avremo giocato vi dirò com'è stata".

Lei e Allegri siete nati vicino. C'è qualcosa che ruberebbe al suo collega?
"I suoi risultati parlano da soli. Alla fine contano i fatti. C'è grande stima e rispetto reciproco".

Che settimana è stata?
"I ragazzi hanno preparato bene la sfida insieme a me e ai miei collaboratori. Per me è una verifica costante, sono curioso anche io di vedere come entreremo in campo".

I tifosi vorrebbero un Torino all'arrembaggio. La razionalità dice altro?
"Dobbiamo vincere i duelli personali, tatticamente non siamo sprovveduti né noi né loro. In alcuni momenti proveremo a prenderli altri, in altri dovremo essere bravi a soffrire. Dobbiamo fare le cose al meglio per fare risultato, ma nel calcio c'è anche l'imponderabile, l'episodio che può condizionare una gara. Dovremo essere bravi a portare tutte le situazioni a nostro favore".

Un tifoso a proposto di far passare la squadra dal Filadelfia prima della gara, è possibile?
"Tifosi e giocatori hanno un grande rapporto. Ci sono però dei protocolli da seguire, degli orari da rispettare, e non so se sia fattibile passare al Filadelfia".

Le è piaciuto Baselli nella nuova posizione a Genova?
"Mi è piaciuto anche contro il Bologna, la posizione non c'entra. Voglio sempre che i ragazzi siano a conoscenza di ciò che c’è da fare in entrambe le fasi: lui interpreta bene le cose, e ha capito i compiti che gli ho assegnato e spero che lo farà anche domani se giocherà domani, se giocherà, così vi faccio venire un po’ di dubbi (ride, ndr)".

Prova qualche emozione particolare?
"Io do input ai miei giocatori che si devono tradurre in energie positive. Non dobbiamo dare vantaggi per eccessi di foga o emozione agli avversari".

Vuole dire qualcosa ai tifosi del Napoli che domani tiferanno per il Toro?
"Penso solo al Toro nonostante abbia trascorso quattro anni bellissimi al Napoli".

Ha preparato la partita anche dal punto di vista mentale?
"Ci abbiamo lavorato molto. La domenica portiamo in campo quello che facciamo durante la settimana in allenamento. Io e i miei collaboratori durante le partitine le dirigiamo e vengono fatte cose sbagliate fischiamo e correggiamogli errori in modo che non vengano ripetuti anche nelle partite ufficiali".

Cosa pensa del’arbitro Orsato che dirigerà domani la partita?
"Non guardo mai le designazioni. Lui è un grandissimo direttore di gara e ho molta fiducia nella nostra classe arbitrale".

L'orario la preoccupa visto che è diverso dal solito?
"Abbiamo lavorato anche su questo e il medico e il nutrizionista hanno spiegato tutto ai giocatori, anche oggi ci alleneremo a un orario simile. Abbiamo pensato a tutto, dai pasti al resto. Cerchiamo di adattarci al meglio".

Belotti può valere Higuain?

“Contano i fatti. Alla sua età, uno che ha già fatto 26 gol, può ambire a tutto. Quest’anno ha avuto problemi fisici, ma abbiamo visto anche domenica scorsa cosa può fare. Non deve porsi limiti, è un grande professionista e può arrivare a livelli ancora più alti rispetto agli attuali lavorando e impegnandosi”.

La Juventus gioca un calcio forte e aggressivo quale sarà la chiave di volta per domani? Il centrocampo?

“Bisognerà cercare di bloccare un po’ tutti. In generale, il centrocampo è il fulcro, ma io aggiungo che se gli attaccanti non lavorano bene soffre il centrocampo e quindi anche la difesa. Se giocassimo tutte le gare per novanta minuti coma abbiamo fatto con al Sampdoria e il primo tempo con il Bologna potremmo mettere in difficoltà chiunque. La sfida contro i blucerchiati e il primo tempo col Bologna sono stati gli aspetti a cui fare maggiore riferimento per quel che riguarda l’atteggiamento”.

Burdisso non ha limiti, nonostante i trentasei anni potrà giocare il Mondiale?

“I complimenti mi piace farli a fine stagione. È un professionista, ma al di là di tutto questo sono i giocatori come lui e moretti, anche se gioca meno, che sono un esempio per tutti i più giovani perché sono i primi ad allenarsi, ad alimentarsi bene e in campo sono sempre ordinati e i primi a recepire i dettami. Hanno l’umiltà dei campioni, dei forti: i ragazzi giovani devono prenderne esempio da loro. Al di là di essere bravi o meno in campo è la professionalità che conta nel calcio come nel resto della vita”.