Mazzarri: “I giocatori dovranno accettare le mie scelte altrimenti andranno in tribuna”

18.08.2018 17:10 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
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Walter Mazzarri
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita con la Roma e parlato del mercato appena concluso. Ecco che cosa ha detto:

Ci tengo a ringraziare i miei giocatori che sono stati con me fino a pochi giorni fa e sono andati via e alcuni non ho avuto il tempo di salutarli perché la settimana è stata un po’ movimentata. Domani inizia il campionato e volevo chiedervi, visto che ci sarà tempo e modo per parlare dei nuovi arrivati, di parlare oggi solo della gara con la Roma in modo che i giocatori restino concentrati sulla partita di domani perché è la competizione più importante che affronteremo, anche se vogliamo andare il più avanti possibile in Coppa Italia.

Come arriva il Torino a questa gara?

“La Roma è una squadra fortissima e soprattutto a centrocampo qualcuno ha detto che ha fatto cose strablianti. Già lo scorso anno aveva fatto bene sia in campionato sia in Champions e si è rinforzata ulteriormente. Domani per tutte le squadre varrà il minutaggio dei giocatori poiché magari non tutti avranno i novanta minuti. Con la rosa che ha la Roma dovremo essere perfetti perché solo così possiamo sperare di ottenere un risultato positivo”.

Oggi è il giorno del lutto nazionale per le vittime di Genova, lei che opinione ha non far giocare solo le gare di Genoa e Sampdoria?

“Potevamo stare fermi tutti e non solo le genovesi, ma mi adeguo a ciò che ha deciso la Lega. Andremo in campo con un grande dolore e rispetteremo ciò che dobbiamo fare. Colgo l’occasione per fare condoglianze a tutte le famiglie che stanno vivendo questo dramma”.

Come commenta il mercato?

“Un allenatore serio, come penso di essere io, deve stare attento a tirare fiori tutto da chi è qui da inizio ritiro e ha svolto tutta la preparazione e preparato la partita. Credo in quello che faccio e, quindi, devo cercare di parlare solo di questa partita. Zaza non l’ho ancora visto, ad esempio. Un conto è se i giocatori arrivano il primo giorno del ritiro un altro l’ultimo del mercato. Abbiamo lavorato un mese e mezzo e adesso si devono inserire i giocatori nuovi e per un allenatore è una variabile importante. Voglio essere serio e quando parlerò dei nuovi lo farò con cognizione di causa avendoli visti e dopo che avrò parlato con loro e saputo i risultati dei test”.

E’ soddisfatto del mercato?

“Credo nel lavoro e nell’organizzazione e ho dato alla società delle indicazioni anche sul numero di giocatori che, secondo me, è giusto avere a disposizione giocando solo il campionato e la Coppa Italia. In carriera quando ho avuto un numero giusto di giocatori di un certo livello e ben assortiti nei vari ruoli sono riuscito a farli rendere al cento dieci per cento delle loro possibilità, hanno sempre fatto meglio di ciò che avevano fatto prima che li incontrassi e questo è fondamentale. Come sapete la rosa è amplissima e fuori dall’Italia il mercato in alcune nazioni è aperto. Siamo tanti e anche l’anno scorso si parlava di una squadra di grande qualità e credo che se i ragazzi saranno tutti coinvolti e accetteranno le scelte etcetera etcetera si potrà fare bene. Sbilanciarmi su altri discorsi non mi piace in questo momento”.

Quanto tempo ci vuole per inserire un giocatore? 

“Pondrelli lunedì farà i test a Zaza e agli altri nuovi per vedere in che condizioni sono arrivati. I giocatori devono allenarsi bene e noi dobbiamo sapere più cose possibili su di loro per scegliere chi mandare in campo, devo sapere chi dà più garanzie. Se si ha una rosa di trenta giocatori in campo ne vanno comunque undici più tre che subentrano e io devo avere dati oggettivi per scegliere in modo da essere onesto con il mio lavoro, con i giocatori, con al società e i tifosi facendo giocare chi dà più garanzie”.

La Roma giocherà con il 4-3-3 e Pastore a centrocampo, come inquadra la partita tatticamente?

“La partita è da prendere con le molle, la Roma ha qualità eccelsa e noi dovremmo essere bravi a non farla giocare come vorrebbe e noi quando avremo al palla e inizieremo l’azione dovremo sapere che cosa fare il più velocemente possibile perché sappiamo il valore dell’avversario, ma abbiamo anche coscienza della nostra forza. Abbiamo lavorato e ci sarà la rifinitura dopo per mettere in difficoltà il più possibile la Roma, squadra tecnicamente molto forte”.

Che cosa la intriga di più a mercato chiuso della sua squadra?

“Da Bormio in poi abbiamo fatto un lavoro eccezionale, i nuovi anche i giovani  hanno grandi margini di miglioramento e i nuovissimi, quelli arrivati in questa settimana, li conosco perché sono tutti ottimi giocatori, ma devo capirne la condizione. Il mio compito non è solo scegliere la formazione ma è trovare meccanismi, fare un lavoro particolare anche sulla fase d’attacco e cercare di istruire al meglio i giocatori per farli migliorare in modo che abbiano vantaggi in campo. Credo nel lavoro, nell’organizzazione e, soprattutto, in una squadra coesa e infatti poiché siamo tanti in certi reparti spero che chi sarà escluso dalla formazione iniziale o da chi subentra sia un professionista e non faccia sentire al gruppo il suo scontento perché non ha giocato”

Numericamente il centrocampo è un filo corto?

“No, a parte in attacco che siamo tantissimi per il resto numericamente siamo quelli giusti e ho la possibilità di fare scelte. In attacco siamo tantissimi per fare rendere tutti al meglio”.

Con la Roma vedremo il Torino che ha provato fin da Bormio e che è sceso in campo nelle ultime amichevole e con il Cosenza in Coppa Italia, quindi con Falque e Belotti in attacco?

“Domani sarà da verificare il minutaggio già di quelli che hanno iniziato la preparazione dal primo giorno perché con la Roma ci saranno ritmi superiori a quelli che si sono visti con il Cosenza e alcuni chiederanno il cambio, figuriamoci gli altri. Ansaldi che è squalificato è arrivato dal Mondiale qualche giorno prima ed è un po’ più avanti, ma Ljajic e Niang hanno ora 20-30 militi di autonomia in campo. Valuto tutto. In un’amichevole posso cambiarne dieci, ma in una gara ufficiale solo tre e se saranno in quattro a chiedermi il cambio che cosa farò? Devo quindi trovare gli undici che mi reggeranno meglio degli altri i novanta minuti in modo da fare i cambi giusti per migliorare la squadra e non perché i giocatori mi chiedono il cambio. Con il Cosenza eravamo messi in modo diverso rispetto alla partita con il Liverpool e sono i due moduli che voglio alternare anche a partita in corso e domani vedrete come partiremo e se ci saranno aggiustamenti durante la gara”.

Rincon ha superato la botta presa e sarà a disposizione con la Roma?

“Con il Cosenza stava maglio di tanti altri e dopo lo verificheremo se ha superato la botta. Se è recuperabile non penso che l’essere stato fermo 2-3 giorni abbia cambiato la sua condizione e la sua tenuta nei novanta minuti”.

Ci sono molti giocatori di piede destro questo può essere un problema?

“Più che il piede contano i movimenti che si vogliono far fare agli uomini di fascia, più duttili sono i giocatori meglio è. Ad esempio, finora Berenguer l’ho provato a sinistra perché può convergermi con il destro, ma può andar via anche a sinistra. La cosa importante è come loro si adattano a stare a destra o a sinistra in base alle loro abitudini”.

Il mercato in uscita sembra più aperto oggi di ieri, è così?

“Ho convincimenti che porto avanti da quindici anni e che mi hanno ripagato. Avevo detto che volevo una rosa numericamente di un certo tipo perché per la mia esperienza so che così riesco a tirare fuori il massimo da tutti. Non mando via nessuno e mi interessa che i giocatori sappiano che devo sceglierne undici e altri tre che subentrano. Se i giocatori accetteranno le mie decisioni prese dopo aver vagliato tutto e chi non sarà contento chiederà altre soluzioni. Il mercato lo fa il presidente e l’allenatore allena al meglio i giocatori che ha a disposizione. Se mi accorgo che gli scontenti sono deleteri per il gruppo o vanno via o finiscono in tribuna perché non li convoco perché darebbero fastidio all’economia del gruppo. Al Mondiale Spagna, Germania e Argentina sono uscite seppur tecnicamente non avendo rivali e allora prendiamo esempio da questo. Per fare bene e fare contenti i tifosi dobbiamo avere un’anima, essere una squadra che non molla ed essere tutti convinti,  l’ho detto ai giocatori che sono stati con me finora e lo dirò anche ai nuovi e varrà per Zaza e per tutti gli altri”.

Domani con la squalifica di Ansaldi e i problemi di Rincon c’è emergenza?

“Devo decidere se Soriano verrà in panchina oppure no perché non si era allenato con continuità. Vediamo”.

Berenguer è pronto per affrontare la Roma?

“Berenguer è uno di quelli duttili e può giocare anche a destra, è duttile, è giovane ed è intelligente. Eì migliorato tanto e può fare la fascia e anche altro. Ci sono meccanismi che possono agevolarlo se tutti i compagni lo aiutano e viceversa. Domani vedrete le mie scelte”.

Questo campionato, Ronaldo a parte, dove lo colloca?

“Avevo avuto la sensazione che il nostro campionato negli ultimi anni fosse un po’ sceso, non c’era più la competitività di sette otto anni fa, ma adesso ho la sensazione che stiamo tornando su certi livelli. Fa piacere perché il calcio italiano sta tornando ad essere considerato. Le squadre si sono rinforzate, anche le società medie hanno risorse e le hanno investite per giocatori importanti. Ho la sensazione che questo campionato sarà più competitivo”.  

Avevate concluso il campionato con sette gol tutti su azione e grazie ad assist, avete continuato a lavorare su questo?

“Sono meccanismi e il campionato scorso è finito quando iniziavamo ad essere squadra. Le mie squadre hanno fatto sempre gol in tutti i modi. Se ci chiudono sugli interni si va sulle fasce e da qui arriva il cross e si fa gol. Se ci chiudono gli esterni si verticalizza, ci sono tante soluzioni. Lavoriamo tantissimo sulla fase d’attacco e abbiamo diverse soluzioni anche sul piazzato da fermo, come in occasione del gol di Baselli con il Cosenza in Coppa Italia. Per essere completi dobbiamo essere bravi da tutti i punti di vista sfruttando gli errori degli avversari, fare bene quando per qualche minuto ci schiacciano e cercare di ripartire, imporre il gioco interrompendo il contropiede altrui e ripartire con verticalizzazioni anche manovrate e magari con un po’ più di palleggio. La squadra evoluta deve saper fare tutto perché in novanta minuti non si può pensare di fare sempre la stessa cosa, ci sono gi avversari e i momenti della gara. Se riusciremo ad essere squadra come dico io troveremo varie soluzioni per fare gol”.