Zaza e Belotti vanno supportati ma dimostrino quanto valgono

L’infortunio di Falque non concede più tempo per inserire gradualmente Zaza che con il “Gallo” deve trovare l’intesa ed entrambi devono segnare con continuità.
19.09.2018 08:26 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Simone Zaza
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Simone Zaza
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Senza scomodare paragoni con Pulici e Graziani che hanno poco senso per tutti i chiamati in causa, ma Zaza e Belotti devono trovare l’intesa e iniziare a segnare con continuità per il loro bene e per quello del Torino. Con l’Udinese sono stati in campo per settantotto minuti poiché Zaza ha dovuto prendere il posto di Iago Falque che aveva chiesto il cambio dopo diciassette perché aveva avuto un problema muscolare, lesione di basso grado ai muscoli flessori della coscia destra, e si è visto che i due non hanno ancora un grande feeling. Certo Zaza è arrivato al Torino nell’ultimo giorno di mercato e due giorni dopo la squadra scendeva in campo per la prima partita di campionato, quindi, non avendo svolto la preparazione estiva con i compagni ha bisogno di tempo per integrarsi e anche i compagni hanno bisogno di adattarsi a lui, ma le esigenze del campo incombono e l’infortunio di Falque (si spera che il basso grado della lesione muscolare sia tale e che il giocatore possa tornare prestissimo a disposizione) impone che Zaza e Belotti siano i trascinatori in attacco della squadra.

I due devono farsi carico di segnare e di collaborare, ma i compagni hanno l’obbligo di supportarli rifornendoli di palloni utili da giocare, cosa che non è avvenuta più di tanto in Friuli. Sia Zaza sia Belotti sono punte centrali. Simone ha discreta tecnica di base, un sinistro potente, è bravo nel gioco aereo, ha grinta, sfrutta la potenza fisica e può agre anche da seconda punta. Andrea è capace di tirare di potenza con entrambi i piedi, anche lui è bravo nel gioco aereo, sa accelerare mettendo in difficoltà gli avversari e ha fiuto per il gol. Quindi i due hanno caratteristiche simili, ma non sono uno la fotocopia dell’altro. Per utilizzarli al meglio insieme non devono pestarsi i piedi in area gestendo di conseguenza gli spazi e, soprattutto, per essere utili alla squadra non avventarsi su ogni pallore che arriva dalle loro parti altrimenti rischiano di ostacolarsi a vicenda e far sfumare le occasioni da gol. Coordinarsi e aiutarsi a vicenda devono essere gli imperativi categorici per questi due attaccanti, non è facile per chi ha nel dna la voglia di scaraventare il pallone in rete e vuole emergere, ma entrare in “conflitto” sarebbe deleterio per tutti. I due giocatori devono impegnarsi a convivere e a mettere a frutto della squadra le loro doti, ma i compagni devono supportarli rifornendoli di palloni utili senza che debbano andarseli a recuperare in giro per il campo e non si può pretendere che più di tanto si sacrifichino in fase di copertura, dare una mano sì, ma solo se occorre veramente altrimenti poi avranno meno energie e lucidità quando dovranno svolgere il loro compito principale: segnare.

Mazzarri ha il compito fondamentale di trovare i giusti movimenti da far eseguire a Zaza e Belotti per sfruttarne appieno le doti e per renderli funzionali al gioco della squadra potenziandone il feeling. I due, dal canto loro, devono impegnarsi per agevolare il mister altrimenti a subirne le conseguenze negative saranno tutti e la squadra non farà il famoso salto di qualità e l’obiettivo Europa League non si trasformerà in realtà.