ESCLUSIVA TG – Taibi: “Il Torino dovrà pressare il Milan per metterlo in difficoltà anche psicologicamente”
Fonte: Elena Rossin
Massimo Taibi è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Taibi attualmente è un dirigente sportivo, ma da calciatore ha difeso la porta granata dal 2005 al 2007 e in precedenza ha giocato nel Milan nella stagione 1990-‘91 e in quella 1997-‘98. Con lui abbiamo parlato della partita di domenica pomeriggio fra le sue due ex squadre.
Il Milan arriva dalla sconfitta con il Napoli pur avendo giocato abbastanza bene, mentre il Torino dal pareggio con il Chievo, ma rispetto alla partita precedente con l'Inter è stato meno convincente e determinato in campo. Come si affronteranno queste due squadre?
"Il Torino in questo periodo è in ripresa e sta facendo risultati positivi e c'è da dire che domenica con il Chievo è stato anche sfortunato perché Sorrentino ha blindato la sua porta impedendo di segnare a Belotti e agli altri. Il Torino avrebbe anche potuto vincere. Il Milan, pur avendo ben giocato con il Napoli, è una formazione che ancora deve crescere, non è una grande squadra come si era pensato a inizio stagione, infatti, sta lottando per l'Europa League e non per la Champions. Comunque il Milan può solo crescere nel proseguire della stagione perché Montella deve amalgamare i quindici giocatori nuovi che sono arrivati in estate, questo comporta fatica soprattutto se sono stranieri".
Il Torino, però, si trascina da tempo problematiche come sbagliare sotto porta, subire gol evitabili oppure metterci del tempo a entrare in partita sia all'inizio sia nella ripresa. Se i granata si presenteranno di fronte al Milan senza superare questi problemi non c'è il rischio che tornino a casa senza punti?
"Mah, bisogna pensare anche che il Torino in questo periodo sta giocando bene e sta raccogliendo punti dopo un periodo nel quale sembrava aver perso la voglia o comunque non avere lo spirito Toro ed effettivamente mancava qualcosa. Ci può stare che quando si arriva da una serie di risultati positivi ci sia una partita di assestamento, soprattutto in una piazza com'è quella granata dove c’è una città importante e una tifoseria di prim'ordine. Assestamento dovuto anche agli avversari che non danno spazio alla manovra che, invece, possono dare altre squadre. Il Chievo è una buona squadra, che fa giocare male, è esperta e gioca bene e il Torino avrebbe potuto vincere la partita se Belotti avesse segnato su calcio di rigore. Peccato anche per Belotti perché già nella passata stagione aveva sbagliato in più di un'occasione a calciare dagli undici metri. Il Torino, comunque, ha di positivo che crea occasioni da gol e non si può pensare che giochi per novanta minuti a mille all'ora, altrimenti lotterebbe per lo scudetto”.
Secondo lei il Torino dove può andare a colpire il Milan per cercare di vincere la partita?
“Mihajlovic, che reputo uno dei migliori allenatori in circolazione, sa sicuramente che cosa fare. Comunque in questo momento poiché il Milan psicologicamente vacilla sotto pressioni importanti, visto che all'inizio tutti pensavano che la squadra non dico dovesse vincere lo scudetto ma quasi, mentre adesso, come dicevo, si ritrova a lottare per posizioni meno prestigiose, bisognerebbe pressare in modo da non lasciare ragionare i rossoneri e metterli in difficoltà. È chiaro che se si va al Meazza e si permette al Milan di giocare i rossoneri prendono coraggio e consapevolezza ed essendo ottimi giocatori possono mettere in difficoltà il Torino”.
Belotti è un po' in crisi, è vero che è stato infortunato e ha avuto la batosta della Nazionale, però, anche prima a inizio stagione non riusciva a segnare come l'anno scorso. Un momento di difficoltà come tutti i bomber possono avere oppure le pressioni hanno intaccato le certezze del giocatore?
“Siamo parlando di un giocatore fortissimo, ma non di un campione come poteva esserlo Van Basten. L'anno scorso Belotti ha fatto cose stratosferiche non straordinarie e io l'avrei venduto per il semplice motivo che si sarebbero presi tantissimi soldi magari non i cento milioni, ma comunque una cifra molto vicina e il giocatore avrebbe ritrovato nuove energie mentali perché tenere un giocatore che aveva fatto tantissimo può comportare il rischio che non riesca a ripetersi sui livelli dell'anno precedente. Belotti non è il giocatore che ogni stagione segna trenta gol, è un giocatore che si è fatto da solo e ha avuto una crescita spaventosa e, quindi, può incontrare anche delle difficoltà e in più è stato anche fortunato perché l'infortunio fa perdere la condizione. È vero che a inizio campionato ha fatto fatica e non ha continuato a segnare come nella scorsa stagione però le voci di mercato, anche se si è un professionista serio, finiscono per influire e disturbano, tanto è vero che si vorrebbe ridurre temporalmente la finestra di mercato per far sì che i giocatori possono concentrarsi sul campionato. Penso che Belotti stia attraversando un momento di flessione tipico di chi ha fatto cose straordinarie,ma sicuramente si riprenderà e darà una gran mano al Toro, però, non bisogna pretendere che faccia trenta gol, anche se tutti se lo augurano e anch'io”.
Tenendo conto della classifica che c'è in questo momento, secondo lei, il Torino, con il solco di sette punti che già si è creato tra la Sampdoria sesta e il Milan settimo, può lottare con tutte quelle altre squadre che vogliono andare in Europa?
“Il campionato quest'anno è decisamente più equilibrato e c'è un buon numero di squadre che possono ambire all'Europa League. Il Torino comunque, secondo me, può giocarsela, poi se ci arriverà oppure no è un altro discorso, ma ha tutte le carte in regola per provarci perché è una buona squadra, ha un'ottima società, un ottimo allenatore, un rapace direttore sportivo è una tifoseria fra le migliori d'Italia, quindi, ha tutto per giocarsela. Ovviamente quando ci sono sei o sette squadre che lottano per due o tre posti quattro o cinque inevitabilmente rimangono escluse, ma ribadisco perché ne sono convinto che il Torino può giocarsela per l'Europa League”.
Lo stesso discorso vale anche per il Milan?
“Sì e non solo per il Milan perché rispetto allo scorso campionato mi sembra che ci siano più squadre che possono lottare per l'Europa League. Roma, Lazio, Sampdoria, Milan, Torino, Fiorentina e magari anche un'altra squadra sono tutte ben attrezzate per i traguardi europei e alcune di loro potrebbero insidiare per la Champions Napoli, Inter e Juventus. L'anno scorso forse c'erano più possibilità per andare in Europa, mentre quest'anno sono una decina a contendersi sette posti, credo che tutte queste squadre avranno possibilità fino alla fine”,
Cambiando argomento e parlando di lei, che cosa sta facendo in questo periodo?
“Sto girando tantissimo per tenermi aggiornato vedo partite di serie C, serie D e serie B sperando di trovare un progetto e tornare a fare il dirigente, quindi, devo essere molto preparato e così sto sfruttando questo periodo in cui sono fermo”.