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Newsletter Fede & Sport di Carlo Nesti – Gennaio 2015 – Gattuso – Una lezione per i politici

di Marina Beccuti

Gennaro Ivan Gattuso, detto “Rino” o “Ringhio”, per la grinta e l'aggressività che mostrava nel gioco, è stato campione del mondo, nel 2006, con l’Italia. Un esempio di dedizione assoluta alla passione-professione, con slanci istintivi e disinteressati, superiori a quelli plateali e interessati.

 

Nel Milan, inoltre, è stato pluri-decorato, conseguendo i titoli di campione d'Europa nel 2003 e nel 2007, campione del mondo per club nel 2007, e campione d'Italia nel 2004 e nel 2011.

 

Era approdato all’OFI Creta, come allenatore, nella speranza di guidare una squadra “normale”. Al contrario, si è trovato al cospetto di una disorganizzazione imbarazzante, che lo ha costretto anche a svolgere supplenze come dirigente, con il mancato versamento dello stipendio agli atleti.

 

Dopo essersi già dimesso a ottobre, lo ha fatto, definitivamente, a dicembre, ma pure adesso, che non c’entrerebbe più nulla con la società, ha compiuto uno splendido atto di generosità. Ha provveduto a pagare, di tasca propria, gli emolumenti dei giocatori, per un totale di 50 mila euro.

 

Al di là dell’episodio, vorrei rimanessero impresse 2 cose: “dimissioni” e “di tasca propria”.

 

Domanda: nella politica italiana, e altrove, quante persone sono disposte a dimettersi, oppure a rimetterci dei soldi, quando qualcosa, di cui si ha una anche solo parziale responsabilità, non funziona?

 

Credo che non ci sia bisogno di un “aiutino”, come nei quiz televisivi, perché la risposta se la possono dare, da soli, i lettori. Il concetto di “bene comune”, da noi, è leggermente distorto, nel senso che, di comune, c’è, casomai, c’è l’abitudine di ingannare il prossimo.

 

 

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