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Inter-Izzo, la pista di mercato si chiude. A meno che...

di Claudio Colla

Sarà anche vero che una rondine non fa primavera, e che, d'altro canto, l'adagio "chi lascia la strada vecchia per la nuova...", quando in ballo ci sono milioni e milioni di euro, ha spesso buone basi sulle quali poggiarsi, e prevalere sulla bramosia di pancia. In ogni caso, tra istanze a favore e contrarie a un trasferimento di Armando Izzo in maglia Inter, prospettiva data come decisamente probabile tra inverno e primavera, la pista che porterebbe il ventottenne atleta campano alla corte di Antonio Conte, proprio quel tecnico che lo aveva bollato come pressoché perfetto per il proprio stile di gioco, e che ora rischia, contro ogni aspettativa, di interrompere il rapporto col club neroazzurro decisamente prima del previsto, appare chiusa, dopo la pessima prestazione offerta dal difensore granata lunedì sera. Certo, restano in piedi le valutazioni effettuate dal club sulla base della crescita mostrata da Izzo, quanto meno fino allo scorso autunno, lungo la gestione Mazzarri; ma è ragionevole pensare che i dirigenti di una società, per di più una società di enorme blasone e dalle notevoli prospettive di ritorno tra le big assolute d'Europa, siano ben poco invogliati a puntare, e puntare molto, su un giocatore che, proprio di fronte a quella squadra che dovrebbe andare a rafforzare e migliorare, ha decisamente sfigurato, al punto di risultare il peggiore in campo.

Izzo, inutile negarlo, è stato spesso al centro dei momenti peggiori del Toro di questo sciagurato 2019/20. Ombra del se stesso di una quindicina di mesi fa, o anche solo della partenza sprint della scorsa fine estate, il suo matrimonio col club granata, specie qualora lo anticipasse nell'addio il compagno di avventure - e sventure - Nicolas Nkoulou, potrebbe persino proseguire, per mancanza di pretendenti disponibili a toccare almeno quei 15 milioni di euro fissati come emolumento minimo che Cairo e Vagnati si aspettano per lasciar partire l'ex-Genoa. Ove, però, il giocatore imprimesse alla propria stagione una crescita vertiginosa in termini di rendimento, già a partire da questa sera, l'Inter, specie qualora Diego Godìn, nonostante un'apparente intesa ritrovata con squadra e tecnica, potrebbe provare a trattare col Toro una cessione a costi ribassati (10-12 milioni), plausibile nel caso Izzo imponesse al club (per il quale è ora a bilancio per meno di cinque milioni e mezzo) un addio. Sullo sfondo, da un lato, i club che avevano sondato il giocatore fino allo scorso febbraio (Roma, Siviglia, Arsenal, Everton), da nessuno dei quali sono più giunti segnali di interessamento; dall'altro, obiettivi che per i vertici neroazzurri hanno ampiamente superato, in termini di gradimento, il difensore del Toro (Kumbulla e Garay tra tutti). Con un contratto ancora valido per quattro anni, uno stipendio annuo pari a un milione e 700mila euro, e un futuro tutto da scrivere.


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