.

Con il Verona l’occasione per iniziare a dissipare i dubbi

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Sistema di gioco nuovo e dodici calciatori nuovi da integrare richiedono indubbiamente tempo e fiducia, però ormai gli impegni ufficiali s’accavallano e non danno tregua. Il Torino ha iniziato la preparazione il primo luglio e Ventura si è ritrovato con buona parte dei giocatori nuovi a disposizione già all’inizio del ritiro, non tutti però soprattutto in attacco, infatti, Quagliarella si è unito ai compagni diciotto giorni dopo e Amauri è stato ingaggiato l’ultimo giorno di calciomercato il primo settembre. L’aver potuto lavorare con quasi tutti per lungo tempo non è bastato a trovare l’equilibrio e l’assetto ideali di conseguenza la squadra, a parte nelle due gare con gli svedesi del Brommapojkarna, ha faticato sia sul piano del gioco sia nel creare occasioni e nel realizzare gol. Il gioco risulta lento e anche prevedibile, gli automatismi difettano, c’è scollamento fra centrocampo e attacco e troppi passaggi sono errati. Tutto questo per fortuna non ha portato a risultati negativi se non nella seconda gara di campionato con la Sampdoria, però ha anche prodotto una sola vittoria con lo Spalato, senza dubbio importantissima perché ha significato accedere alla fase a gironi dell’Europa League, ma l’unico gol è stato realizzato su calcio di rigore e per il resto nell’altra partita con i croati, in quella con l’Inter e con il Club Brugge solo zero a zero. La difesa regge, ma per il resto è tutto un lavoro in corso che ha prodotto inevitabili interrogativi sulla forza del Torino.

 

A partire da domani nell’ordine il Torino affronterà Hellas Verona, Cagliari, Fiorentina, Copenhagen e Napoli in quindici giorni prima che ci sia la sosta per gli impegni della Nazionale. E’ un tour de force che purtroppo non concede tempo per provare soluzioni differenti e quindi trovare l’assetto migliore. Il turnover è obbligatorio e questo indubbiamente un po’ incide sugli automatismi che se già non ci sono del tutto sicuramente cambiando uomini in campo non potranno essere affinati. Già con il Verona, squadra che rispetto alla scorsa stagione sembra aver trovato un assetto difensivo più affidabile, il problema del gol dovrà essere risolto dal Torino almeno sfruttando di più l’individualità dei suoi attaccanti, anche se questo fa inorridire la maggioranza degli allenatori, senza però dimenticare che lo scollamento tra centrocampo e attacco dovrà essere ridotto.

 

Mister Ventura con il Verona dovrà fare a meno, oltre che degli infortunati di lunga data Basha e Farnerud, di Barreto alle prese con una sintomatologia dolorosa al tendine del bicipite femorale destro e molto probabilmente anche di Nocerino che ha problemi ai flessori della coscia sinistra. Toccherà quindi quasi certamente a Sanchez Miño e a El Kaddouri innescare per vie centrali le punte e a Darmian e Molinaro rifornirli di cross dalle fasce soprattutto se in campo ci sarà di nuovo la coppia Quagliarella-Amauri, ma non è detto che inizialmente Ventura non opti per il duo formato da Martinez e Amauri per sfruttare i guizzi del venezuelano. In difesa invece dovrebbero tornare Padelli, Bovo, Glik e Moretti giusto per non correre rischi visto che Mandorlini può contare su un certo Luca Toni che non se lo fa dire due volte e coglie al volo anche la minima occasione per segnare avendo una buona capacità nell’inquadrare lo specchio della porta.


Altre notizie
PUBBLICITÀ