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Il Torino in Europa ci deve andare con le sue forze nessun aiuto verrà da sanzioni Uefa ad altri

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin

Il campo e solo il campo sarà giudice dell’approdo del Torino in Europa. Meglio spazzare via subito qualsiasi idea che qualche club possa non ricevere la licenza Uefa come accadde nella stagione 2013-2014 quando il Parma arrivò sesto, ma fu il Torino che chiuse il campionato al settimo posto ad andare in Europa League per le note vicende del club emiliano. Il Fatto quindi che il Milan sia stato deferito perché non è riuscito a rispettare il pareggio di bilancio nel periodo d’osservazione non produrrà per il club rossonero la stessa condanna che fu inflitta al Parma o almeno non la produrrà nell’immediato, semmai, e non è neppure detto, nel 2021 se i rossoneri non raggiungeranno il break-even, il pareggio di bilancio. Il Milan è stato sanzionato con una multa e con la limitazione del numero di giocatori che possono essere iscritti a una competizione Uefa, quindi di fatto questo impone paletti nell’agire in sede di calciomercato poiché è inutile prendere giocatori se poi non possono essere mandati in campo e tanto meno i giocatori accetterebbero di andare al Milan sapendo di queste limitazioni. Il Milan, però, nella seconda metà di giugno sarà di fronte al Tas di Losanna, tribunale arbitrale dello sport,  per l’udienza che deciderà sul ricorso che ha presentato proprio relativo alla violazione del regolamento del Fair Play Finanziario. Violazione che ha portato l’Uefa a sanzionare il Milan con questa motivazione: “Se il club non dovesse rispettare il pareggio di bilancio al 30 giugno 2021, sarà escluso dalla partecipazione alla successiva competizione Uefa alla quale dovesse qualificarsi nel corso delle due stagioni successive, 2022/23 e 2023/24. Al club verranno anche trattenuti 12 milioni di euro di profitti della Uefa Europa League 2018/19. Inoltre, non potrà registrare più di 21 giocatori (sono 25 quelli registrabili, ndr) per le competizioni Uefa 2019/20 e 2020/21”. Non va dimenticato che il  Milan già in passato ha vinto un ricorso quando fu escluso dall’Europa League 2018/19 e il Tas gli diede ragione costringendo l’Uefa ad adottare nei confronti del club rossonero misure adeguate alle violazioni.

Fatta chiarezza sugli scenari altrui, tocca al Torino conquistarsi un posto in Europa e la classifica dice che è a un passo, infatti, la squadra di Mazzarri è al settimo posto insieme alla Lazio, che deve recuperare la partita con l’Udinese (17 aprile alle 19), a tre punti dal quinto e dal quarto posto occupati da Milan e Atalanta e a due dalla Roma che è sesta. Va rammentato che le prime quattro classificate vanno direttamente alla fase a gironi della Champions League e che l’Italia ha a disposizione due posti nella fase a gironi dell’Europa League – uno assegnato al vincitore della Coppa Italia e l’altro al quinto classificato – più un terzo posto per chi arriverà sesto in campionato, ma dovrà conquistarsi la fase a gironi superando tre turni di qualificazione. Nel caso il vincitore della Coppa Italia fosse già qualificato alla fase a gironi della Champions League o dell’Europa League per effetto del piazzamento in campionato, le posizioni andrebbero a scalare e di conseguenza la quinta e la sesta sarebbero direttamente qualificate in Europa League, mentre la settima accederebbe al turno di qualificazione. Chi vince l’Europa League, il Napoli oggi alle 21 a Londra giocherà con l’Arsenal la gara d’andata dei quarti, va automaticamente in Champions la stagione successiva, ma la squadra di Ancelotti ci andrebbe comunque se continuasse a essere seconda o se si piazzasse fra le prime quattro.

Con il Cagliari domenica all’ora di pranzo al Grande Torino i granata dovranno darsi da fare e conquistare i tre punti anche senza Belotti, squalificato per un turno, e Falque, infortunato come il giovane Millico. Zaza sarà il perno dell’attacco e molto probabilmente sarà supportato da Berenguer e Baselli, pù defilati Parigini e Danascan. Possibile ballottaggio fra De Silvestri e Aina, al rientro dalle tre giornate di squalifica, e un piccolo dubbio sussiste anche in difesa fra l’utilizzo di Moretti, che a trentasette anni giocherebbe la quarta partita in due settimane, e Djidji, sempre alle prese con la lesione parziale del menisco del ginocchio destro. A prescindere dalla formazione che scenderà in campo poiché la lotta per l’Europa è serratissima e ormai la fine del campionato si avvicina sempre più, ci sono ancora sette giornate e sono ventuno i punti in palio, passi falsi non son più ammissibili altrimenti le partite delle competizioni europee le si vedranno in televisione stando seduti sul divano del salotto.