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Mihajlovic uno di noi: l’attestato di stima e di rispetto dei tifosi del Toro

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it

Parlare direttamente e chiaro e agire in conformità a quanto si dice sono atteggiamenti che troppo spesso non vengono utilizzati perché per comodità é molto più facile trincerarsi dietro a discorsi vaghi e agire in modo da esporsi il meno possibile. Prudenza? Forse. Ipocrisia? Tanta. Mihajlovic é una di quelle persone che corrispondono al primo profilo ed é per questo che la quasi totalità, non si può piacere a tutti, l’ha subito sentito come l’allenatore giusto per il Torino a tal punto che dopo neppure cinque mesi dalla sua presentazione ufficiale, era il tredici giugno scorso,  si sente dire “Mihajlovic uno di noi”. Senza dubbio un attestato di stima e rispetto.   

Mihajlovic é uno che va sempre al nocciolo della questione e se deve esprimere un'opinione lo fa in modo che chi lo ascolta non possa fraintendere. Maxi Lopez era in sovrappeso e sembrava che avesse una lavatrice in spalla quando correva. Baselli é troppo timido quindi non ha le palle. Obi dopo soli sessanta minuti di gioco non regge più e ha i crampi di conseguenza non può giocare a calcio. Ljajic esce dal campo prima della fine della partita perché ha la cagarerella. Il Torino con l'Inter ha giocato male ed è stato giusto che abbia perso. Solo verità inconfutabili che portano a precise scelte dell’allenatore e mettono i giocatori nella condizione di essere artefici del loro destino: se cambieranno, torneranno a giocare, se persevereranno nei loro errori, sono fuori, ma lo sono per autoesclusione. Maxi Lopez é dimagrito ed é tornato a giocare. Baselli sta tirando fuori il carattere e non si accomoda più in panchina. Mihajlovic dá sempre una seconda opportunità a chi se la guadagna con i fatti. 

Il mister del Toro sta anche dimostrando che la schiettezza paga e permette a tutti di vivere serenamente. Ieri, alla ripresa degli allenamenti dopo la sconfitta con l’Inter, la squadra non si é rintanata alla Sisport nascondendosi da tutto e da tutti, la sessione di lavoro si é svolta a porte aperte e per giunta con i tifosi a bordo campo in modo che potessero osservare per bene l’allenamento e allo stesso tempo stare vicini alla squadra, che deve prontamente riscattarsi. Il lavoro del mister e dei giocatori si é svolto senza alcun problema e in modo proficuo, anche se i tifosi erano a un passo. Mihajlovic così dimostra ai giocatori che i tifosi non sono alieni da evitare o comunque tenere a debita distanza e ai tifosi che se rispettano il lavoro altrui facendolo svolgere senza intoppi sono non solo i benvenuti, ma anche componente fondamentale del progetto. Non stupisce, quindi, che i tifosi del Toro dicano: “Mihajlovic uno di noi”.


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