ESCLUSIVA TG – Bucciantini: “Con la Lazio sarà una partita difficile però il Torino ci arriva pronto. Juric ha la vocazione del mestiere”

23.09.2021 10:32 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Marco Bucciantini
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Marco Bucciantini

Marco Bucciantini è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Bucciantini è un giornalista e commentatore televisivo. Con lui abbiamo parlato di Torino-Lazio che si giocherà oggi sul fare della sera.

Il Torino arriva alla sfida con la Lazio dopo la vittoria con il Sassuolo mentre i biancocelesti sono reduci dal pareggio con il Cagliari. Che partita si aspetta?

“Il Torino ha sbagliato la partita di Firenze perché ha trovato una squadra che giocava con la stessa intensità ed era più avanti. Ma nelle altre partite quello che vuole Juric, intensità di gioco e la velocità del contro-attacco si sono viste e infatti il Torino ha giocato ottime partite. Credo che il Torino e la Fiorentina siano le grandi novità di sostanza di questo campionato e che devono andare a disturbare chi sta ai vertici della classifica  ormai da un lustro e possono farlo per forza, per cultura e per le società che hanno alle spalle. Con la Lazio quindi sarà un bel test per il Torino perché le squadre di Sarri muovono bene il pallone e avendo Immobile può farlo di più anche in verticale perché lui sa aggredire gli spazi ed sarà più difficile per i granata andare a prendere gli avversari. Sarà una partita difficile però il Torino ci arriva pronto, anche grazie ai nuovi acquisti che permettono a Juric di fare cambi avendo giocatori  un po’ più adatti e la squadra è più consapevole. Tatticamente forse è tra le partite più difficili del campionato per il Toro perché è difficile togliere il pallone alla Lazio però, come dicevo, ci arriva bene”.

Nei primi tempi il Torino, a parte la rete di Sanabria con la Salernitana arrivata comunque allo scadere, non ha finora mai segnato ed è andato in gol sempre con giocatori diversi. La Lazio invece segna in entrambe le frazioni di gioco e ha anche un bomber Immobile. Questo quanto potrà influire sulla gara di questa sera?

“Avere più giocatori che segnano è  un sintomo di grande qualità di pensiero in campo. Immobile è un giocatore che svolge bene tutti i ruoli dell’attacco e sono tanti anni che garantisce un numero elevato di gol, ma anche la Lazio di Sarri porta tanti uomini a segnare e non solo gli attaccanti infatti a rete sono andati Lazzari e Hysaj e poi se c’è un attaccante un po’ più totalizzante è un vantaggio. Il fatto che il Torino segni tanto nel secondo tempo è una buona notizia perché le squadre che sono molto aggressive, come lo sono quelle di Juric, nel corso della partita possono anche calare mentre il Torino non lo fa. I granata non sono al momento totalmente la squadra di Juric perché forse non hanno ancora del tutto l’aggressività che vuole il mister. Ho visto la partita con il Sassuolo e il Torino ha giocato un primo tempo straordinario e ha poi segnato nel secondo, ma il tempo straordinario è stato il primo. C’è stata anche casualità perché il tiro di Sanabria ha scavalcato il portiere, ma sulla linea è stato allontanato. Il primo tempo di Reggio Emilia è un’indicazione forte su dove vuole arrivare il Torino e per fortuna poi è arrivato li gol perché altrimenti sarebbe stata un’ingiustizia. Nel Torino c’è un giocatore che può fare venti gol a campionato ed è Belotti che in questo momento non c’è perché non sta bene, ma comunque sono due stagioni che non segna venti gol. Lui li può fare, ma è bene che ci siano anche altri che segnano  possono avvicinarsi ai 10 gol. Nel Verona di Juric non è che segnasse soprattutto uno, ma lo facevano tutti anche i difensori, gli esterni e i sotto punta, i vari Barak e Zaccagni. Se una squadra fa cinquanta gol e venticinque li mette a segno uno solo è una formazione più prevedibile rispetto a un’altra dove in dieci ognuno realizza cinque reti. Questo sono segnali buoni per il Torino, fermo restando che a Reggio Emilia a me ha impressionato di più il Toro del primo tempo e poi è stato bello come nel secondo sia rimasto a quei livelli però nel primo tempo ho visto l’idea finale di come deve essere la squadra che vuole Juric”.

Forse la forza del Torino sta in Juric che si è fatto dare i giocatori che sono funzionali al suo modulo e ha la possibilità di effettuare cambi rispetto alle passate stagioni pur avendo calciatori come Belotti e Praet oltre ad altri infortunati e Pjaca da gestire?

“I nuovi arrivati hanno rasserenato Juric e gli ha dato l’idea di avere una rosa più completa con al possibilità di avere maggiori scelte. Questo è un bene. Il Torino ha tanti giocatori, ma non li ha forti di gamba come vorrebbe Juric, ma comunque ha Brekalo, Praet e Verdi e tre attaccanti, Zaza, Belotti e Sanabria. Magari non replicherà in modo identico il suo Verona, ma ha più soluzioni adesso perché Brekalo ha spunti da esterno che non aveva nessun altro giocatore in rosa e mi sembra che voglia recuperare anche Aina ed ha alternative sulle fasce. Singo deve migliorare negli ultimi trenta metri perché ha facilità ad arrivare lì, ma deve migliorare negli assist e nei fare gol poiché è uno che ha la sua gamba, forza e sa giocare per cui deve segnare 5-6 reti a campionato. Però il vero innesto che cambia il volto della squadra è Juric. E’ un allenatore che ha una missione, una vocazione nel fare il suo mestiere: migliora i giocatori tecnicamente e gli dà una personalità di squadra.  Io, forse, sono uno di quelli che sopravvaluta Juric, ma non si può sottovalutare il ruolo di un allenatore perché è importante al 100% così come lo è la società e lo sono i giocatori. Quando sento dire che l’allenatore al massimo può fare solo danni e l’importate è che non sbagli si tratta di cavolate perché gli allenatori incidono, danno una visione, coinvolgono, appassionano, danno coraggio, migliorano i calciatori, ricreano entusiasmo intorno alla squadra: sono fondamentali. E Juric ha la vocazione del mestiere come Italiano e altri che si sono imposti in questi anni e quindi è lui l’innesto che ha cambiato il Torino e poi sono arrivati giocatori che gli danno qualche possibilità in più. Qualche anno fa per caso incontrai sul treno il presidente Cairo e parlando si ragionava su quale sarebbe stato l’allenatore ideale per il Torino e per entrambi era Juric. Penso che lo volesse prendere già prima di quest’estate, ma forse era difficile per motivi contrattuali. Comunque era da tempo che Cairo aveva individuato Juric come allenatore ideale”.

E’ possibile fare un pronostico su Torino-Lazio?

“No, certo è possibilissimo, ma possono vincere tutte e due. Non inganni il 2 a 2 con il Cagliari perché la Lazio ha giocato bene anche in Europa League in Turchia con il Galatasaray dove non meritava di perdere. Tante partite giocate in poco tempo hanno mandato in difficoltà fisica la Lazio, ma anche una squadra che gioca con l’intensità del Toro può pagare gli impegni ravvicinati. Per questo dico che sarà una partita molto difficile, ma sono convito che sarà una bella gara perché si tratta di due squadre che hanno un’identità precisa e che giocano come si deve a calcio, anche se in modo opposto e con concetti differenti, ma entrambe sono protagoniste in quello che fanno. Stanno dando alla Serie A quel ritmo di cui c’è bisogno. Sto notando che finalmente in A si gioca di più, c’è più intensità, più volontà. E se anche, come dicevo, Torino e Lazio hanno modi diversi hanno però la stessa volontà, ma non so dare un pronostico. So solo che la Lazio ha sbagliato una sola partita con il Milan e lo stesso vale per il Torino con la Fiorentina, ma le altre le hanno giocate tutte bene quindi lo faranno anche questa sera”.