Prandelli è un traditore, parola di nonno Rossi

04.06.2014 11:38 di  Marina Beccuti   vedi letture
Prandelli è un traditore, parola di nonno Rossi
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La famiglia di Pepito Rossi è coesa nel fare polemica contro il ct Cesare Prandelli. Per il nonno, padre della madre dell'attaccante viola, il mister è un traditore. "Prandelli ha fatto una pagliacciata: ha illuso e tradito mio nipote. Tiferò Stati Uniti, perché in Italia ci sono i traditori". Parole durissime pronunciate da Bruno Petrocelli alla trasmissione di Rai2 Un giorno da Pecora. Insomma la nazionale sbarcherà in Brasile con qualche polemica di troppo, anche se, probabilmente, Prandelli ha preso la decisione dopo aver visto il grava infortunio che ha colpito Riccardo Montolivo. Forse non se l'è sentita di rischiarlo, dopo quanto ha penato Pepito in carriera con i suoi infortuni.

Prandelli, nella conferenza stampa di martedì ha spiegato così la decisione, come ha riportato soccermagazine.it: "Io con Giuseppe Rossi mi sono incontrato a Coverciano il 7, alle 6 di pomeriggio, prima di dare la lista dei 30 pre-convocati. Volevo parlare con lui, volevo avvisarlo che aveva fatto pochi minuti, i tempi che servivano per il recupero non erano stati fatti sul campo, in finale di coppa Italia aveva giocato solo pochi minuti, sono andato con l’intenzione di dirgli che non era nei 30. Poi ho capito che la sua convocazione poteva essere un messaggio forte, qualcosa di bello, qualcosa da far “leggere” ai nostri ragazzi: un ragazzo forte, determinato, che viene convocato dopo un infortunio… E così ho deciso di portarlo nei 30, nonostante gli avessi specificato che non sarebbe stato tra i 23. Gli ho anche detto che era una decisione sofferta perché è un ragazzo straordinario. Ho accettato questa sfida, forte, ma gliel’ho ripetuto più volte: Beppe, non sei nei 23. Lui ha lavorato sempre bene, con entusiasmo, voglia di fare. Ho sempre ripetuto a tutti: qualunque cosa possa fare, Giuseppe Rossi ha già vinto. Tutti sapevano il proprio ruolo e mi sono meravigliato di questa sua reazione. Prima della partita contro l’Irlanda gli ho detto che dal punto di vista fisico i valori erano buoni ma volevo vedere qualcosa di più in campo, volevo un attaccante che giocasse da attaccante. Ho tolto anche Immobile, l’ho messo attaccante ma non ho visto quello che volevo vedere. Era un rischio talmente grande che non me la sono sentita, sarebbe stato facile per me chiamarlo, sarebbero stati tutti contenti, ma non potevo farlo”.