Torino-Inter ho visto cose... : il racconto di chi era a bordo campo

La partita tra granata e nerazzurri raccontata dal bordocampista di Dazn Davide Bernardi: dal "vaffa" di Sirigu alle urla di un Conte inarrestabile.
24.11.2019 15:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Goal.com
Salvatore Sirigu
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Salvatore Sirigu
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ho visto cose in Torino-Inter che voi a casa non avete mai visto si legge su Goal.com

Ho visto il riscaldamento di Sirigu, letteralmente in una pozzanghera. L'ho visto gridare un "vaff*****o" al cielo, perché sotto quel diluvio non ha bloccato un tiro e si è limitato a deviarlo fuori. L'ho visto strizzarsi i guanti e vederne uscire fango, guardare la pioggia e dire: "MANONSMETTIMAI!?".

Ho visto che le bimbe sono più furbe dei bimbi. Era la giornata del segno rosso in faccia, del cartellino rosso alla violenza sulle donne. Quindi: ad accompagnare i giocatori in campo, solo bimbe. La più furba è quella che, una volta suonato l'inno della Serie A, prima di uscire, ha tirato fuori carta e penna e si è fatta fare da Belotti un bell'autografo. Un po' vintage forse, ma che vuoi farci, papà è del Toro.

Ho visto il Gallo portare sotto la curva Maratona un mazzo di fiori, in onore dei tre pompieri uccisi dall'esplosione in provincia d'Alessandria. Ho visto il capitano del Torino poggiare i fiori, abbracciare i pompieri al suo fianco e farsi il segno della croce. Ho sentito la Maratona gridare nei 90' "Il pompiere paura non ne ha". ILPOMPIEREPAURANONNEHA.

Ho visto che a volte prendere un goal stupido in un momento delicato ti fa saltare i nervi. Come a Sirigu e Izzo, che per un pallone innocuo si sono mandati “affa****o" due tre-volte, si sono guardati male due-tre volte e poi tutto a posto che la squadra proprio ora conta di più.

Ho visto l'infortunio di Barella. Ho visto lo staff di Conte rivolgersi alla panchina e fare una X con le braccia: "Non ce la fa". L'ho visto alzarsi a fatica, passare dietro la porta di Sirigu, appoggiare il ginocchio, sentire malissimo e quasi cadere. L'ho visto arrivare in panchina con Conte che gli dice: "Nicolò come stai? Quadricipite?", "No Mister, ginocchio, ho sentito TAC".

Conte poi merita tutto un capitolo a parte. Che non molli mai è risaputo, lo diciamo sempre, ma a Torino è andato oltre: per come la partita si era messa, per come la pioggia si era messa. Avete presente la partita di Brozovic no? Ballava sull'acqua. Ecco Conte a un certo punto gli grida: "BROZO!!! TORNA!!! Dove vai? MA CHÈ TI DEVO SEMPRE CHIAMARE IOOO???". E poi Conte non si perde un passaggio, li chiama tutti. Quante volte si dice: "ha il joystick in mano". Lui ce l'ha in testa, tanto che ad ogni tocco, ogni giro palla, ai propri giocatori grida: "SI!". D'Ambrosio per Godin-SI! Godin per Brozovic-Si! Brozo per Barella-Si! PLAY-NOSTATION. Dritto fino in fondo.

Ho visto D'Ambrosio rientrare da titolare dopo due mesi e avere un po' il fiato corto all'83' di una battaglia nel fango. Conte chiama il cambio, entra Dimarco, D'Ambrosio non ne ha più, si fa il cambio. "NO. NO. ASPETTA", Conte ferma tutto. All'84 di uno 0-3 a Torino, deve dargli delle indicazioni precise, mentre D'Ambrosio lo guarda quasi implorante. Non ne aveva più. Conte si.