Immobile e Brighi freddano il Sassuolo e consolidano il 7° posto

Gioco condizionato dalla pioggia e dal terreno molto pesante. Masiello preferito a Pasquale ed esordio nel finale di Tachtsidis. Il Sassuolo non è riuscito a essere convincente come con il Milan. Presente in tribuna Prandelli.
19.01.2014 18:58 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Immobile e Brighi freddano il Sassuolo e consolidano il 7° posto
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Un gol per tempo e il Torino ha così controllato il Sassuolo e portato a casa i tre punti che gli permettono d’iniziare il girone di ritorno come quello d’andata e soprattutto consolidare il settimo posto che rimane sempre in coabitazione con il Parma, vincente con il Chievo, ma che vede avvicinarsi il sesto poiché l’Inter è stata battuta dal Genoa e i punti di distacco sono diventati tre, in attesa di sapere questa sera cosa farà il Verona impegnato a San Siro con il Milan. Sotto gli occhi del commissario tecnico Prandelli, andato a Reggio Emilia per vedere Cerci, Berardi, Immobile e magari anche Darmian, Ciro lo ha deliziato con un gol e una prestazione di livello all’insegna della determinazione e anche del sacrificio, nonostante le condizioni meteorologiche avverse. La pioggia ha reso il campo pesante e, soprattutto nella parte centrale, con vaste zone dove il pallone non riusciva a rimbalzare, creando non pochi problemi ai giocatori in campo che spesso perdevano la palla perché s’impiantava nel terreno zuppo d’acqua.

 

Il Sassuolo ha iniziato la partita ben disposto in campo e accorto nel chiudere gli spazi, il Torino, invece, era attento a controllare le mosse dei neroverdi e pronto a ripartire in contropiede. Nei primi venti minuti sono stati più propositivi i padroni di casa, ma a parte il tiro di Kurtic (7’), dalla distanza e con Padelli posizionato correttamente in modo da non farsi sorprendere e poter impossessarsi della palla, e un potenziale colpo di testa di Chibsah (11’) che disturbato dalla difesa granata non è arrivato a impattare sulla palla recapitatagli da Longhi, nessuna azione è stata veramente pericolosa o a fatto pensare che si sarebbe potuta concludere con un gol. Se la partita fosse proseguita così fino alla fine si sarebbe potuta etichettare uno zero a zero grigio come il tempo, ma già al 21’ Brighi, come aveva fatto all’andata, ha provato a sbloccare il risultato, ma la sua conclusione di destro da dentro l’area è andata oltre il secondo palo, rimandando alla ripresa l’esultanza per il gol. La svolta al 25’ quando Immobile a centro campo ha avuto la meglio su Manfredini (neo acquisto del Sassuolo e subito mandato in campo da Di Francesco) e si è impossessato della palla e in progressione, senza farsi condizionare dal terreno pesante che rallentava la corsa del pallone, si è involato verso la porta e con un bel tiro ha infilzato Pegolo che in uscita tentava di ostacolarlo. Il Sassuolo non si è demoralizzato per il gol subito, però tra il campo pesante e l’attenzione del Torino a chiudere gli spazi e a frenare Berardi con Masiello, preferito da Ventura a Pasquale, quasi in marcatura a uomo su di lui, non è riuscito a reagire come aveva fatto lunedì scorso con il Milan. La scelta del mister granata sull’utilizzo di Masiello può essere spiegata con le caratteristiche dei due giocatori: Masiello è più adatto all’interdizione, mentre Pasquale a spingere in fase propositiva. Neppure l’infortunio di Farnerud costretto a uscire (29’) a causa di un colpo ricevuto da Airaudo e sostituito da Basha non ha scombussolato i piani del Torino. Di Francesco privo di Gazzola e Zaza, squalificati per un turno, e con Schelotto e Rossini non convocati (come D’Ambrosio per i granata) e in procinto di passare al Parma - nei prossimi giorni lo scambio che coinvolgerà anche Sansone, Rosi e Mendes - non è riuscito a rendere incisiva la sua squadra. Nel proseguimento del primo tempo solo una punizione di Berardi (39’) respinta da Padelli e il conseguente tiro dal limite di Manganelli con palla alta sopra la traversa possono essere menzionati come tentativi d’impensierire il Torino.

 

Nella ripresa subito un tiro di Berardi che però non ha spaventato il Torino anche perché non indirizzato nello specchio della porta e poi al 48’ è arrivato il momento di esultare per Brighi che si è fatto trovare nel posto giusto quando Cerci con un cross, che ha potuto dare l’impressione di essere un tentativo di tiro in porta, ha costretto Pegolo a smanacciare la palla che è finita per essere un assist perfetto per Brighi che ha ringraziato e segnato il gol che di fatto ha chiuso la partita. Di Francesco ha provato a dare una scossa ai suoi con la doppia sostituzione (53’) di Kurtic e Ariaudo per Farias e Pucino e poi quella di Floro Flores (58’) per il Primavera Gliozzi, però nonostante i tentativi del Sassuolo di mettere pressione al Torino il risultato non è cambiato. Sia i padroni di casa sia i granata hanno provato a segnare, ma tutti i tiri non sono andati a buon fine: Brighi (57’), Immobile (31’ e 65’), Ziegler (65’), Berardi (69’,75’ e 92’) e Manfredini (70’). Da segnalare che al 83’ Ventura ha sostituito Cerci mandando in campo Meggiorini e poi all’89’ Vives per Tachtsidis. La sostituzione di Cerci può essere spiegata con il fatto che l’attaccante cercava il gol e non riuscendoci, anche per le pessime condizioni del terreno di gioco, si stava innervosendo e essendo in diffida il mister ha preferito non correre rischi, mentre Vives, autore di un’ottima prestazione, così come Darmian, (Prandelli non può non averlo notato), aveva dato tutto. Se da una parte l’ingresso del greco si può leggere come volontà di Ventura di verificare ciò che il suo neo giocatore ha appreso durante i primi allenamenti, dall’altra è evidente che Bellomo non è riuscito a sfruttare il ritiro estivo e il girone d’andata per convincere l’allenatore di aver appieno appreso quanto lui richiede.

 

Al Torino si chiedeva di tornare da Reggio Emilia con i tre punti e la missione si è conclusa con successo. Le premesse per ripetere il girone d’andata ci sono, ora sta ai giocatori e a Ventura continuare sulla strada intrapresa e vedere quale sarà il piazzamento finale, se arrivasse anche un contributo dalla società a rendere l’organico completo, mancano sempre i vice di Darmian e El Kaddouri, sicuramente non guasterebbe e agevolerebbe il compito di chi agisce sul campo.