In questo mercato per il Toro è meglio prendere una punta di spessore o un giovane di prospettiva?

17.01.2022 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Vagnati
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Cairo e Vagnati
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Programmare. Quando lo si fa in modo serio si parte dalla condizione attuale e si pensa a ciò che serve nell’immediato, ma anche a medio e lungo termine. Il Torino oggi agli albori del girone di ritorno è a 4 punti dal 6° e 7° posto occupati da Roma e Lazio e che sono i piazzamenti utili per accedere alla Conference League. Aperta parentesi, la sesta classificata va in Conferece League, ma se la vincitrice della Coppa Italia è fra e prime sei ci va la settima. In caso di parità tra due squadre per il titolo, la qualificazione europea o la retrocessione si terrà conto della classifica avulsa seguendo nell’orine i criteri: punti negli scontri diretti, differenza reti negli scontri diretti, differenza reti generale, maggior numero di reti in generale, sorteggio, chiusa parentesi. I granata hanno una partita da recuperare, quella con l’Atalanta non l’hanno giocata perché messi in quarantena dall’Asl  per cui visti i precedenti alla fine la disputeranno o per decisione del giudice sportivo o al termine dei ricorsi, come accadde l’anno scorso per il match con la Lazio. Roma e Lazio hanno disputato tutte le partite e lo stesso hanno fatto Verona, Empoli e Sassuolo che hanno rispettivamente 1,2 e 3 punti in meno del Torino. Solo la Fiorentina, che ha un punto in più dei granata, deve recuperare una partita, con l’Udinese, e giocherà in posticipo questa sera con il Genoa. Per cui in lotta per il 6°/7° posto al momento ci sono Roma, Lazio, Fiorentina, Torino, Verona, Empoli e Sassuolo. Son tante sette squadre, ma questo è lo scenario dal quale si deve partire per ragionare e di conseguenza programmare.

Il Torino ha la terza miglior difesa, ha subito solo 20 reti maglio hanno fatto solo Napoli (15) e Inter (16), mentre come si sa pecca per numero di gol segnati, all’attivo ne ha 29 due dei quali sono autogol degli avversari. Per cui per poter competere per la Conferece League deve migliorare in fase realizzativa. Un vero bomber non lo ha e Belotti, che di fatto in questa stagione ha finora giocato pochissimo a causa di due infortuni, tornerà a disposizione verosimilmente per la gara con l’Udinese del sei febbraio, ma quanto le sue prestazioni saranno performanti e apportatrici di gol obiettivamente non lo si può sapere. Con Sanabria che finora ha fatto solo quattro gol e Zaza e Warming, quest’ultimo oltretutto non è una punta di ruolo, nessuno è evidente che serve un centravanti discretamente prolifico.

E qui si ritorna al discorso della programmazione visto che il mercato è aperto fino al 31 gennaio. Meglio quindi puntare su un centravanti di un certo spessore che garantisca di segnare con discreta continuità oppure prendere un giovane di prospettiva? Trovare l’uno o l’altro a metà stagione non è per nulla facile, ma questo non può essere un alibi. E in entrambi i casi bisogna spendere, cambia non molto se subito o poi per il successivo riscatto. Una punta di una certa esperienza e che segni un po’ darebbe maggiori garanzie anche nell’immediato, mentre un giovane di prospettiva meno. E va messo in conto che a fin stagione Belotti dirà addio e quindi dovrà essere preso un centravanti di spessore che segni e che non sia un ragazzotto di belle speranze. Che fare quindi adesso? Forse la soluzione più facile e magari anche più conveniente sarebbe andare a prendere un attaccante abbastanza prolifico in prestito che per motivi suoi sia in rotta di collisione con la sua società, ma che non arrivi da infortuni che ne potrebbero pregiudicare l’utilizzo continuativo e che non sia uno spacca spogliatoio. Un tale profilo, con buona pace della programmazione a medio e lungo termine, potrebbe aiutare il Torino a lottare per la Conference League e poi non è detto che se si trovasse bene in estate non si potrebbe negoziare la sua permanenza e volendo un giovane di prospettiva lo si può prendere in aggiunta così da testarlo in ottica futura. Chissà che tipo di ragionamenti e di programmazione fanno Cairo e di conseguenza Vagnati, ah saperlo! Ma tanto lo si capirà dalle loro mosse in sede di mercato. Di certo Juric e i giocatori stanno già ragionando e programmando la lotta alla Conference League e i fatti lo dimostrano.