Mazzarri: “Dobbiamo cambiare marcia e raccogliere più punti”

01.12.2018 15:09 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
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Walter Mazzarri
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani pomeriggio con il Genoa. Ecco che cosa ha detto:

Bentornato.

“Colgo occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno dimostrato tanto affetto. Ho avuto la sensazione che la gente mi voglia bene più di quello che me ne voglio io che non mi curo mai. Questa volta il presidente e il dottor Tavana mi hanno obbligato a fermarmi perché avevo bisogno di un check-up. Ringrazio tutti colleghi, calciatori e tantissime persone che mi hanno dimostrato il loro affetto e mi scuso se non sono riuscito a rispondere a tutti i messaggi che mi sono arrivati”.

Che partita sarà con il Genoa?

“In generale il Genoa è una squadra temibile, ha un bell’organico e gioca in modo aggressivo. Il campionato ha dimostrato che non ci sono partite scontate per nessuno. Dobbiamo ricordarci che cosa abbiamo concesso al Parma soprattutto in fase passiva concedendo loro di ripartire. Il Genoa ha giocatori molto rapidi e se vogliamo, come spero, imporre il nostro gioco nel caso si perda la palla dobbiamo recuperarla subito”.

S’immaginava a questo punto questa posizione in classifica?

“Abbiamo perso un po’ di punti per colpa nostra e per colpa d’altri. Oggettivamente la squadra come prestazioni avrebbe meritato diversi punti in più e io devo partire da questo. Due partite abbiamo meritato di perdere quella con il Parma e quella con il Napoli, le altre quando alcune volte abbiamo pareggiato sono mancate vittorie e con la Roma penso che non meritassimo di perdere. Ho pensato a tutto questo e dobbiamo cambiare marcia ed essere più cinici sotto porta. E’ stato così anche a Cagliari che non abbiamo trasformato le occasioni che abbiamo creato. Dobbiamo continuare a giocare e raccogliere più punti. Speriamo già da domani di riuscire a fare questo”.

Ha capito perché il Torino in trasferta raccoglie più che in casa?

“Probabilmente la squadra in casa si sente più responsabilizzata e vorrebbe spaccare il mondo, ma alla fine raccoglie meno rispetto a ciò che fa. Alle volte psicologicamente subiamo l’affetto dei tifosi e stiamo lavorando su questo aspetto. Spero già che domani si parta bene come avevamo fatto a Bologna”.

Quando è tornato ad allenare ha visto che qualche cosa sia cambiato nella squadra?

“Anche i giocatori erano più preoccupati di me per la mia salute. C’è stato anche un coinvolgimento umano da parte loro e per questo li ringrazio. Spero che questo ci permetta di essere ancora più forti”.

A Cagliari quando c’erano in contemporanea Falque, Belotti e Zaza e anche Parigini la squadra è sembrata ancor più determinata nel ricercare la vittoria. E’ possibile vederli schierati per più tempo e non solo nel corso della ripresa domani tenuto conto che il Genoa in trasferta fatica?

“Farò le ultime verifiche nella rifinitura. E’ giusta la considerazione, però, va tenuto in considerazione che gli stessi cambi li avevo fatti con il Parma nel finale e non avevano dato le stesse risposte. Quando si valutano i novanta minuti di una partita va considerato che un allenatore fa i cambi anche sul calo degli avversari  e su ciò che sta succedendo in campo. Ogni partita è diversa dalle altre. All’inizio ci sono certi giocatori poiché si sa che gli avversari sono freschi e ad esempio a Cagliari ad un certo punto poiché la partita stava cambiando abbiamo visto che si potevano fare certi cambi. Non si può pensare che i minuti finali siano uguali al resto della gara con gli stessi giocatori. Ci sono squadre che sono davanti a noi in classifica che sfruttano i cambi e io quest’anno voglio ricavare dai cambi il massimo e, quindi, entrano giocatori freschi nel momento giusto in modo che facciano la differenza e si possa vincere la partita. A Cagliari, infatti, ci è mancato solo il gol, mentre altre volte gli stessi cambi in situazioni molto simili non hanno pagato, anzi la squadra non è stata più equilibrata come nel finale con il Parma quando sull’uno a due con il 4-2-4 abbiamo rischiato di prendere altri due gol in contropiede. Queste cose non vanno scordate”.

Parigini ha cercato sempre di sfruttare al meglio i minuti in cui è stato in campo, è pronto per una maglia da titolare? Lo abbiamo visto giocare in più posizioni, ma qual è il ruolo di Parigini?

“Per il momento Parigini anche se sembra un giocatore offensivo, ma Quando si attacca in tanti se si perde la palla si deve essere subito pronti a recuperarla e Parigini è attento in questo e l’ha fatto anche con l’Atalanta quando ha giocato titolare. La rosa è di 22 giocatori, più o meno dello stesso livello, e sono contento che giovedì ci sarà la Coppa Italia così chi ha giocato meno avrà spazio e potrò veder se ciò che ho visto in allenamento  si verifica anche in partita e se posso fidarmi di questi giocatori. Parigini ha sfruttato le occasioni che ha avuto, ma ci sono anche altri giocatori che fin dall’inizio hanno fatto bene. Parigini può fare sia l’esterno,  sia l’attaccante esterno e anche la seconda punta, è un giocatore duttile. E’ un ragazzo che potrà avere un grande futuro se continuerà così come sta facendo migliorandosi ancora”.

Facendo un passo indietro, che cosa le è piaciuto e cosa meno della partita di Cagliari?

“C’era il vento e non si è riusciti a fare nel primo tempo quello che avevamo preparato. Siamo stati troppo prudenti e poco aggressivi nel pressing alto con gli attaccanti ei centrocampisti, invece abbiamo fatto bene in fase difensiva. Il primo tempo è stato abbastanza equilibrato, anche se noi avviamo avuto più occasioni con i cross di Ansaldi, mentre nella ripresa abbiamo fatto meglio, ma non è arrivato il gol”.

Baselli ha recuperato pienamente?

“Si è allenato con noi da due giorni e gli voglio parlare per sapere esattamente come sta. Chi va in campo deve dare il massimo e se si sceglie un giocatore che poi non riesce a dare il massimo si sbaglia e poi c’è l’angoscia perché si poteva sceglierne un altro visto che non mancano le alternative”.

Come interpreta il momento attuale di Soriano?

“Da un giocatore come lui ci si aspetta tanto,finora  ha fatto prestazioni normali, nulla di speciale, ma è stato utile alla squadra. A Cagliari l’ho fatto togliere perché volevo un cambio più offensivo, volevo giocatori più freschi e con caratteristiche diverse. Con il Parma, invece, aveva fatto meno bene”.

Su Falque fanno marcature molto asfissianti, come pensa di risolvere questa situazione?

“Se avete visto gioca diversamente e non resta più sulla sua mattonella, ma va anche a sinistra. Ci vuole tempo per adattarsi a fare il trequartista, cerca di fare ciò che abbiamo provato in allenamento fin da Bormio. Deve diventare più imprevedibile nei movimenti fra le linee”.

Domani ha la tentazione di schierare il tridente?

“Ho tanti dubbi di formazione come non ho mai avuto. Il sabato di solito si provano i piazzati e i ragazzi sanno al novanta per cento chi gioca,questa volta devo verificare alcune cose e devo parlare con due-tre ragazzi su alcuni aspetti tattici. Quando avrò le idee chiare deciderò espero di mandare in campo la formazione migliore tenendo conto dei tre cambi”.

Ha detto che avete cambiato la preparazione all’approccio alle partite, che cosa intende?

“Quando usciamo dall’albergo in pullman spiego tutto quello che si è fatto in settimana in dieci minuti e da domani lo farò nello spogliatoio in modo che il viaggio non faccia perdere questa carica in più e anche nel riscaldamento cambieremo qualche cosa in modo che nei primi minuti si cambi e che non accada più di subire gol come con il Napoli, la Fiorentina e il Parma”.

Come gestirà il ballottaggio fra Ansaldi e Aina?

“Ansaldi deve crescere anche giocando e per quello che voglio far passare al gruppo i titolari sono quelli che giocano bene la partita precedente. Aina ha fatto vedere che può giocare titolare e Berenguer ha dimostrato in alcune partite di essere affidabile se è concentrato e attento alla fase tattica e di Parigini si è detto. Ci deve essere grande competizione e stimolo per tutti. Tutti devono essere pronti e se uno è stanco o cala chi subentra deve da subito fare bene. Chi prende la maglia per primo deve dimostrare di essersela meritata. Se faremo sempre così il Toro andrà su in classifica, a livello di prestazioni e a livello generale”.

Il Torino è in zona Europa League, ci crede?

“Non mi piace parlare di obiettivi, si deve pensare solo alla prossima partita entrando in campo,facendo bene e cercando di ottenere il massimo. Questo voglio inculcarlo anche ai giocatoti. Finita una partita va archiviata e si deve pensare subito alla successiva, non dobbiamo porci limiti né in negativo né in positivo”.