Mazzarri: “Guai a sbagliare partita con la Lazio: mi arrabbierei tantissimo”

28.12.2018 15:05 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
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Walter Mazzarri
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani pomeriggio con la Lazio. Ecco che cosa ha detto:

Che tipo di avversario è la Lazio?

“E’ una squadra in generale forte, ma come tutti durate la stagione può avere delle battute d’arresto. Nell’ultima partita di campionato ha stra-meritatamente vinto a Bologna, che è un campo difficile. La Lazio ha l’ossatura dell’anno scorso che le ha permesso di lottare fino all’ultimo per la Champions, obiettivo dichiarato per quest’anno. Noi dovremo dare  il meglio di noi stessi per portare a casa un risultato positivo”.

Sirigu è tra i convocati, sta quindi meglio?

“Per fortuna che Rosati è un portiere affidabile, gli altri due sono un po’ acciaccati e domani mattina sentirò Paolo Di Sarno e decideremo chi far giocare, ma mi sembra che Sirigu sia più avanti nel recupero, ma verificherò domani. Ieri si è fatto solo defatigante e oggi abbiamo preparato alcune cose tattiche per cui la formazione la deciderò domani mattina dopo aver verificato come stanno tutti e tenuto conto che è la terza partita in una settimana”.

Già al termine della gara con l’Empoli aveva detto che con la Lazio si aspetta una conferma da parte dei suoi con un avversario di caratura superiore e dopo una buona prestazione e della possibilità di utilizzare di nuovo il tridente pur valutando lo stato di forma e che si giocherà dopo tre giorni. Ha avuto delle risposte in così poco tempo?

“Risposte no, nel senso che ho chiesto già ieri a Pondrelli il preparatore, che in caso di gare ravvicinate subito verifica lo stato fisico di tutti, come stanno i giocatori e si è cercato di far recuperare il più possibile chi ha giocato di più. Trarrò le conclusioni anche tenendo conto di cosa potrà fare la Lazio che come noi ha giocato due giorni fa e, quindi, cercherò di mettere in campo la formazione secondo me più equilibrata. Sinceramente non è una questione di tridente, ma conta anche chi ha giocato di più, chi di meno, chi ha fatto bene sono considerazioni diverse e mi spiace ripetermi. Lei ha giustamente ricordato che un giorno e mezzo fa, dopo la partita con l’Empoli, già pensavo alla Lazio perché la variabile più importante in questo momento è anche che poi ci saranno sette giorni liberi dopo l’ultima partita del girone d’andata e finisce anche l’anno. In questo poco tempo mi sono preoccupato più che altro di inculcare nel cervello dei miei giocatori di non pensare fino alle cinque e mezzo di sera dove andremo perché c’è un rischio di questo tipo e questo è anche un aspetto che può riguardare tra me e Inzaghi chi è più bravo a far distrarre di meno i propri giocatori. Sembrano sciocchezze, ma inconsciamente e in buona fede c’è questo rischio tanto è vero che in passato nelle partite di fine anno prima della sosta si sono viste squadre che hanno sbagliato partita. Voglio responsabilizzare i miei giocatori anche davanti a voi giornalisti e questo non deve succedere se no mi arrabbio davvero. Questa partita richiede veemenza, attenzione e concentrazione e non va disperso quanto abbiamo finora fatto di buono, sarebbe un contraccolpo che non mi aspetto da questi ragazzi perché voglio che non sbaglino sotto questo aspetto. Lo dico anche a voi così i giocatori domani lo leggeranno che da questo punto di vista mi arrabbierei tanto”.     

Cosa manca al Torino per arrivare ai livelli della Lazio? La sua rosa è di pari livello di quella di Simone Inzaghi?

“Loro già da due-tre anni sono abituati a lottare per l’Europa, lo hanno fatto per la Champions e hanno giocato in Europa League. Noi abbiamo iniziato il percorso in ritardo rispetto a loro. A noi manca la continuità di rendimento e la rosa deve avere una mentalità adeguata. Con l’Empoli si è fatto bene, ma deve essere subito archiviato perché domani ci sarà una gara tremenda con la Lazio. Per questo ho detto che voglio vedere se la squadra è matura per andarsela a giocare sul loro campo”.

Scambierebbe la sua rosa con quella di Inzaghi?

“Non rispondo a questo Perché mi volete portare su un terreno dove non voglio andare. Se la Lazio è arrivata davanti a noi l’anno scorso vuole dire che è più forte e adesso hanno più punti di noi. Se li batteremo saremo più forti noi? Sono discorsi che non hanno senso.

Quanto le era piaciuto l’approccio del tridente nel primo tempo con l’Empoli e nello specifico la posizione di Falque e gli equilibri della squadra?

“Ne parlavo ieri con Moretti, nel primo tempo c’erano cose che dovevamo verificare e l’Empoli è una squadra gagliarda che chiude gli spazi e proprio nel finale del primo tempo Moretti ha iniziato a spingere di più come gli avevo  chiesto perché serviva un difensore in più in avanti per trovare le linee di passaggio poiché l’Empoli era chiuso. Non era tanto una questione di come erano posizionati gli attaccanti, la partita andava letta bene altrimenti avremmo fatto come con il Parma, non si doveva andare all’arma banca. Di solito a spingere è Izzo, ma con l’Empoli lo ha fatto anche Moretti così abbiamo alzato i baricentro e battuto più calci d’angolo e siamo riusciti a sbloccare i risultato. Questo è stata una bella prova di maturità della squadra. Nell’intervallo abbiamo parlato e Falque ha trovato ancora di più la posizione e abbiamo chiuso la partita con autorità”.

Può fare un bilancio del suo primo anno al Torino?

“Il bilancio lo faremo prima della partita di Coppa Italia quando il girone d’andata sarà finito, oggi manca ancora una partita. Io considero il mio vero arrivo quello di questa stagione quando con la società si è deciso il mercato e la logica del gruppo è stata creata anche con le mie indicazioni, nei primi sei mesi, invece, avevo toccato con mano la situazione e capito alcune cose dell’ambiente. Ho cercato di metterci del mio e penso che sia tutto buono e ottimo, ma sono stati lasciati punti per strada e non sempre per causa nostra, lo dico non per lamentarmi ma perché sul campo c’eravamo e abbiamo ottenuto meno di quanto fatto. Abbiamo sbagliato le partite con parma e Napoli per il resto giudico buone le altre gare”.

Alla luce di Inter-Napoli e dei cori razzisti a Koulibaly, era il caso di sospendere la partita?

“Non tocca a me dirlo, anche perché non ero presente. E’ un discorso anche sociale e bisogna iniziare dalla scuola a educare, le maestre se sentono dire “buu” a un bimbo di colore devono sospendere chi lo insulta. Ci sono regole e vanno applicate con fermezza e non come accade in Italia che non sempre sono applicate. In Inghilterra se uno insulta viene preso e portato in carcere. Quando accadono certe cose bisogna interrompere subito la partita e gli steward devono prendere chi insulta in modo che sia portato in galera. Il regolamento va applicato con fermezza e “cattiveria”. Non ci deve essere buonismo con chi fa certe cose. Se si fa così nel giro di poco tutto si mete a posto almeno all’interno dello stadio, fuori è un altro discorso”.

Meïté forse nell’ultimo periodo ha avuto un leggero callo fisico, ma ha sempre fatto bene. Concorda?

“Fa parte dei co-titolari e in questi sei mesi ha dimostrato come gli altri di poter essere utilizzato fin dall’inizio. Ho fatto la scelta di poche rotazioni per non variare il modo di giocare. Domani giocherà e l’ho fatto riposare apposta con l’Empoli. Con la Lazio c’è bisogno di un maggior impatto fisico rispetto alla gara con l’Empoli che ha delle mezze ali che possono essere contrastate anche con giocatori che hanno una fisicità diversa, mentre con Milinkovic-Savic e altri ci vuole a centrocampo  che abbia una maggiore  veemenza fisica. Spero che farà bene”.

Anche Djidji è stato convocato, quindi ha recuperato del tutto?

“Molto probabilmente recupererà anche lui. Sono già due è. Siamo a fine anno e sono stato buono a darvi queste informazioni”.