Torino, Pjaca è già un valore aggiunto. E con Juric il rapporto è speciale

25.09.2021 09:30 di  Emanuele Pastorella   vedi letture
Torino, Pjaca è già un valore aggiunto. E con Juric il rapporto è speciale
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E’ tornato il vero Marko Pjaca, tra Reggio Emilia e la Lazio si è vista la sua miglior versione. Come non capitava da anni, perché tra infortuni e scelte tecniche dei vari allenatori che ha avuto non era riuscito ad esprimersi. "Spero di poter esplodere definitivamente" diceva qualche settimana fa durante la sua presentazione, ora dopo le prime apparizioni in sordina è diventato decisivo. Gol da tre punti contro il Sassuolo, rete che ha permesso di sognare per 15 minuti contro la Lazio: così il classe 1995 ha centrato due marcature consecutive. Merito suo e dei compagni, ma anche e soprattutto di Ivan Juric, con il quale si è instaurato un rapporto speciale. 

Si capiscono con uno sguardo, anche perché il sangue croato è lo stesso, e il tecnico sa come esaltarlo: "Preferisce partire dalla sinistra e accentrarsi" l’identikit dell’allenatore per il suo giocatore. Ed è proprio quello il ruolo che gli fa fare, esterno sulla fascia mancina con licenza di buttarsi dentro al campo: i due gol sono frutto di quel movimento, poi ci va la bravura di Pjaca nel colpo da biliardo contro il Sassuolo o nei tempi dell’inserimento per battere Reina. E’ ancora lontano dal tornare il “Ronaldinho dei Balcani”, come veniva soprannominato in patria ad inizio carriera, ma la strada è sicuramente quella giusta. Anche lo spirito da guerriero arriva direttamente dalla famiglia: la mamma è stata una campionessa di judo, il padre un lottatore, lui combatte in campo. E, sull’altra sponda del Po, c’è chi ha già cominciato a rimpiangerlo. Con una Juventus così, anche Pjaca avrebbe potuto dire la sua, ma lui è convintissimo della scelta fatta in estate. "Questa è una piazza storica, io spero di trovare continuità in questo club e di restarci per diversi anni" la prima dichiarazione d’amore verso i colori granata. 

Intanto, si candida per tornare titolare contro il Venezia: ha smaltito gli ultimi fastidi fisici che lo avevano frenato tra Sassuolo e Lazio, i due gol consecutivi sono nuova benzina per crescere ulteriormente. E, magari, puntare anche alla doppia cifra, un traguardo raggiunto soltanto una volta in carriera nel 2015 quando ancora giocava nella Dinamo Zagabria