Perché il fallo su Cerci poteva starci. La spiegazione di un arbitro

27.01.2014 11:35 di  Matteo Maero  Twitter:    vedi letture
Perché il fallo su Cerci poteva starci. La spiegazione di un arbitro
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il sottoscritto, oltre ad essere un novellino del giornalismo, è anche Arbitro Effettivo iscritto all'AIA ed esercita l'attività arbitrale da aprile 2012. Benché non abbia un'esperienza tale da erigermi a moviolista, cercherò di spiegarvi come mai tecnicamente il fallo di Consigli su Cerci sussiste.

Intanto, il primo fattore, ineluttabile e indiscutibile è la decisione dell'arbitro. Malgrado le infitie polemiche che un episodio controverso può scatenare, ogni presa di posizione dell'arbitro dell'arbitro è, per natura e regolamento, da accettare così com'è, perché un buon arbitro si giudica non solo dalla corretezza tecnica delle sue decisioni, ma dalla capacità di prenderle nel minor tempo possibile e con personalità. Ieri Tagliavento ha compiuto una partita, in questo senso, praticamente impeccabile.

Passiamo ora al lato meramente tecnico della faccenda. Consigli si lancia su Cerci, deviando dapprima il pallone, ma de facto interrompendo la corsa di Cerci. Perciò è il portiere che carica l'attaccante e non l'attaccante che cerca il contatto. La carica su di un giocatore è annoverata nelle 10 tipologie di fallo sanzionabili con calcio di punizione diretto (o rigore) espresse neila Regola 12, definita come Falli e Scorrettezze. 7 di queste tipologie (tra cui la carica) possono essere in modo Imprudente, Negligente o con Vigoria Sproporzionata. In questo caso, il fallo è compiuto con imprudenza (Consigli esce a peso morto su Cerci, che accusa una botta). La definizione di imprudenza è la seguente:

"Un fallo imprudente è commesso con una grave noncuranza del pericolo e delle conseguenze per sé o per gli altri; si punisce con l'ammonizione."

Sintetizzando, Tagliavento ha ritenuto che il fallo fosse tale perché Consigli carica Cerci con imprudenza. Il tutto avviene dentro l'area, con la conseguente e tecnicamente corretta assegnazione del Calcio di Rigore e del cartellino giallo.

L'ambiguità alla base delle polemiche sta nel fatto che Consigli colpisce prima il pallone e poi Cerci. Il fatto della deviazione non influenza affatto il giudizio dell'arbitro, perché il portiere atalantino ha già iniziato il movimento falloso. Per rendere l'idea, fu tecnicamente corretta la decisione dell'arbitro di assegnare il fallo imprudente compiuto da Glik su Giaccherini, benché fu esagerato il cartellino rosso.