ESCLUSIVA TG – Asta: “Per il Toro la gara con il Palermo cade a pennello per tornare a vincere convincendo”

02.03.2017 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – Asta: “Per il Toro la gara con il Palermo cade a pennello per tornare a vincere convincendo”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Antonino Asta è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Asta è un allenatore e ha militato nel Torino dal 1997 al 2000 e, dopo una breve parentesi di qualche mese al Napoli, ha continuato a giocarci fino al 2002. Ha poi giocato nel Palermo dal 2002 al 2004. Con lui abbiamo parlato della prossima gara far le sue due ex squadre.

Il Torino ha rimediato il pareggio nel finale della partita con la Fiorentina e il Palermo da quando c’è Diego Lopez in panchina ha un po’ incrementato la percentuale di punti, ma è sempre al terzultimo posto. I rosanero fanno meglio in trasferta che in casa a differenza dei granata che i punti li conquistano di più al Grande Torino. Quante chance ci sono per il Torino di tornare alla vittoria?

“Io chiamerei vittoria il pareggio del Torino a Firenze perché fino al due a uno era stata una partita non dico a senso unico per i viola, ma la Fiorentina aveva avuto parecchie occasioni per andare sul tre e anche sul quattro a zero. Invece, il Torino ha avuto una buona reazione e ha terminato la partita bene, quindi, a mio avviso, ripartire da quei venti minuti finali ed essere consapevoli della propria forza rendono alte le possibilità di vittoria anche perché in attacco il Toro ha giocatori importanti. E’ vero che la squadra prende tanti gol, però davanti ha tali qualità che può mettere in difficoltà qualunque avversario e soprattutto il Palermo che in difesa balbetta molto”.

Il Torino giocando in casa è sicuramente facilitato avendo i tifosi a sostenerlo.

“E’ da un po’ di tempo, a parte la vittoria con il Pescara, che non vince in un certo modo e, infatti, qualche tifoso sta storcendo di nuovo il naso, ma penso che questa partita cada a pennello per far tornare l’entusiasmo a tutti e finire al meglio il campionato, che era iniziato veramente alla grande per poi, però, avere un cammino altalenante. Chiudere la stagione con buone partite deve essere un obiettivo”.

Le dimissioni di Zamparini possono influire sulla squadra destabilizzandola?

“Mah, credo che il Palermo ha passato tante vicissitudini ultimamente, come il solito i cambi di allenatore e situazioni un po’ cosi, che non so quanto possa aver creato malumori o meno la scelta di Zamparini di passare la mano, come sembra, agli americani. Il discorso è che se il Palermo vuole cercare di tenere accesa la speranza di avvicinarsi sempre di più all’Empoli non può sbagliare una gara da qui alla fine. Per lui sarà ogni volta una finale e allenatori a giocatori ne sono consapevoli, quindi, non sarà così facile per il Torino poiché affronterà una squadra che dovrà mettere tutto in campo per sperare di provare a riaccendere la fiammella della salvezza”.

Non ci sarà Benassi perché squalificato e questo obbligherà Mihajlovic a cambiare qualche cosa a centrocampo, sarà un problema?

“Lo dico tra virgolette, ma non credo perché vedendo le partite del Toro a centrocampo la quadra non sta facendo benissimo, quindi, il cambiare, forse, inserendo qualche giocatore che è andato meno in campo può essere l’occasione giusta per mettersi in mostra. A mio avviso non è un problema, semmai il problema, se c’è, è che la squadra difetta nell’equilibrio, infatti, segna tanto e allo stesso tempo subisce tanti gol. Non è una questione di uomini, ma di accorgimenti tattici e di mentalità. Io sono pro Mihajlovic perché ha ridato identità al gioco e ha saputo rendere la squadra molto offensiva, però, bisogna rivedere un po’ la fase difensiva che attiene all’intera squadra e non solo ai difensori. In questo momento l’assenza di un giocatore non è che faccia la differenza, tolto Belotti che sappiamo è il giocatore in assoluto insostituibile e lo sarebbe anche in qualsiasi altra squadra”.

A proposito di Belotti, l’unica sua pecca sono i rigori avendone già sbagliati tre, per il resto segna di destro, di sinistro e di testa. Capitasse al Torino un altro rigore a favore potrebbe essere un problema, anche se Mihajlovic ha detto che continuerà a calciarli Belotti?

“E’ vero che i rigori sbagliati sono tanti, però ci sono momenti in cui un giocatore si prende la responsabilità facendo capire di essere pronto sotto tutti gli aspetti, anche sotto il profilo caratteriale. Per fortuna il rigore sbagliato con la Fiorentina non è stato decisivo per l’esito della partita. E’ vero che ci si può allenare a calciare i rigori però ci vuole una certa freddezza, personalità, quindi non basta solo provare in allenamento a tirarli. Non so, magari in questo frangente anche cambiare rigorista non sarebbe una cosa così allucinante in una rosa dove ci sono tanti giocatori bravi. Provare a vedere chi se la sente di battere il rigore potrebbe essere un giusto far capire alla squadra che sono tutti importanti, questo è il mio pensiero”.

Ormai il Torino ha detto addio all’Europa League perché quattordici punti in meno della Lazio che è quinta a dodici giornate dalla fine sono tanti da recuperare. Non ci sono rischi di retrocedere, ma stare nella zona di mezzo che non dà grandi stimoli rischia di essere un fardello. Come si possono trovare motivazioni per fare meglio possibile?

“E’ vero, quando si scende in campo bisogna avere obiettivi e motivazioni importanti. Credo, però, che la motivazione debba esserci a priori per qualsiasi calciatore perché è il proprio lavoro e non deve mai venire a mancare. Ma se così fosse bisogna parlare chiaro e programmare già adesso il futuro con i giocatori che possono o vogliono rimanere in modo che dimostrino in queste ultime dodici partite quanto sono all’altezza. Far sentire al giocatore che la sua permanenza è legata alle prestazioni di queste ultime gare. Un giocatore in questa situazione trova gli stimoli proprio nel sapere che deve riconfermarsi in una piazza importante, lo è sempre stata, ma adesso lo è di più, infatti, ora i giocatori vengono al Toro e non come prima che preferivano altre squadre. Chi ha il contratto o chi è in scadenza deve fare bene per restare ancora in granata”.

Cambiando argomento e parlando di lei, adesso è fermo dopo l’esonero alla Feralpisalò e quindi sta aspettando un nuovo progetto per la prossima stagione?

“Sì, purtroppo mi è capitata una situazione paradossale perché eravamo in zona play off, che era l’obiettivo posto dalla società, e sono stato mandato via. Non so, il calcio, purtroppo, è fatto di cose strane, non mi è stato detto neppure il motivo sennonché volevano un paio di posizioni in più … ma di fatto eravamo in pieno obiettivo e la squadra adesso è praticamente nella stessa posizione, con me era nona e adesso ottava a pari punti con la Sambenedettese, … che dire … si va avanti. Alle volte sono le persone nel bene e nel male che creano le situazioni non sono più neanche gli obiettivi, questa volta a me è andata così. Non è stato un problema di rapporti perché io con il presidente, i dirigenti e i giocatori non ho avuto problemi, un giorno scoprirò che cosa è successo, ma non voglio neanche pensarci più di tanto perché quando si subisce una situazione del genere si fa fatica a pensare che cosa sia accaduto o cosa non sia successo, è stata una scelta loro. Comunque neppure paragonabile a cosa è successo a Ranieri al Leicester, l’anno scorso ha fatto diventare la squadra la più famosa nel mondo portandola all’apice della sua storia come non era mai accaduto e adesso gli hanno dato il ben servito, alle volte nel calcio non c’è una logica. L’unica cosa che mi dispiace è che sono stato mandato via nel pieno degli obiettivi stagionali”.