ESCLUSIVA TG – Dave (Sensounico): “Chiuso purtroppo il discorso Europa il Torino deve capire cosa vuole fare da grande”

10.03.2024 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Dave Murru dei Sensounico
Dave Murru dei Sensounico

Dave Murru è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Dave è il chitarrista del gruppo “Sensounico” ed è grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo commentato il pareggio dei granata con il Napoli e ragionato sui possibili scenari per il futuro.

Nelle ultime quattro partite il Torino ha ottenuto due pareggi con Fiorentina e Napoli e due sconfitte con Lazio e Roma seppur abbia sfoderato nel complesso prestazioni anche più che discrete. Cosa ne pensa?
“Sicuramente ha fatto anche delle buone prestazioni perché non si può negare che sia con la Lazio sia con la Roma lo siano state però non è riuscito a chiudere le partite quando avrebbero dovuto esserlo ed è mancato il gol seppur abbia creato tanto e quindi ha praticamente ottenuto poco. Col Napoli è stata una gara un po’ diversa rispetto alle altre due nel senso che i partenopei hanno attaccato tanto e con il ritorno di Buongiorno, dopo l’infortunio, la difesa è tornata ad essere meno vulnerabile. Mentre con la Fiorentina è stata sì una buona partita, ma giocare in dieci tutto un tempo è diventato difficile quindi diciamo che il pareggio, per come si era messa la gara, è stato buono però dispiace perché probabilmente bisognava essere in vantaggio e poi in dieci riuscire a mantenerlo. Il Torino non gioca male e quando fa le partite gioca anche bene però, purtroppo, è sciupone e manca l’ultimo passaggio, la scelta giusta e i due punti conquistati nelle ultime quattro gare sono punticini che sarebbero potuti essere di più se si analizzano le partite. Poi chiaramente chi segna vince e ha ragione, sfortunatamente va così”.

Il Torino dopo queste partite ha detto addio alla possibilità di continuare a lottare per un posto in Europa?
“Penso che il Torino abbia fatto l’errore di non crederci un po’ prima quando ha pareggiato in casa con la Salernitana e a Marassi con il Genoa, partite nelle quali non si è mai riusciti ad essere pericolosi ed è stato lì che c’è stata la svolta della stagione. Anche in maniera “sporca” o poco netta quelle partite dovevano essere vinte. Poi l’appetivo sarebbe venuto mangiando con una situazione di classifica e un obiettivo più definiti si sarebbe potuto affrontare con maggiore convinzione le partite successive . Direi che il discorso Europa per il Torino sia chiuso perché si devono fare punti e farne solo una alla volta non basta”.

Mancano però ancora dieci partite alla fine, che cosa dovrebbe fare il Torino?
“Giocarsela e capire che cosa si vuole fare per la prossima stagione. Fare programmazione che però, purtroppo, abbiamo visto che sembra non esserci perché il Toro non parte mai con un obiettivo dichiarato che viene poi magari detto a metà stagione per non viene costruito dicendo facciamo questo per arrivare lì. E’ chiaro che ci sono tanti aspetti che non si possono sapere prima e che possono far cambiare obiettivi nell’arco della stagione come è accaduto, ad esempio, al Bologna che non penso che all’inizio di questo campionato avesse programmato di andare in Champions, ma adesso è lì che se la gioca. Bisognerebbe avere una programmazione più forte e definita: adesso costruiamo perché è questo l’obiettivo che abbiamo da raggiungere. Ma non lo si dice mai e le stagioni così sono anonime e si può di certo ricordare qualche cosa però manca veramente tanto un obiettivo vero sia da parte della società sia da parte dei tifosi che ormai sono disillusi. Venerdì sera vedendo Napoli-Torino ho guardato come sempre la partita con passione, ma se avessimo perso non ci sarei rimasto male e se avessimo vinto sarei stato contento però comunque senza troppo entusiasmo perché siamo in una situazione di classifica in cui ormai è un po’ tutto compromesso”.

A proposito di guardare al futuro, lei è del partito che vorrebbe che Juric rimanesse al Torino o di quello che ritiene che è arrivato il momento che le strade si separino?
“Sono sempre stato uno che ha difeso Juric perché, secondo me, ha ridato qualche cosa che mancava da un po’ di anni, anche perché era arrivato dopo sue stagioni nelle quali ci eravamo salvati con l’acqua alla gola. E lui è riuscito a dare una sferzata e quest’anno ha cercato anche di modellarsi un pochino di più. Noi non conosciamo le dinamiche all’interno della società e non so come siano i rapporti tra lui e la dirigenza. Non so se sia un allenatore che ha possibilità di ottenere di più nel senso che non so se lo Juric che abbiamo visto qui a Torino sia al massimo delle sue potenzialità come allenatore o se con un sintonia totale con la dirigenza , anche a livello di mercato e di giocatori, potrebbe alzare ancora l’asticella che ha posto in questi tre anni”.

Sempre guardando al futuro, teme che Buongiorno in estate sarà ceduto?
“Penso che nel mercato estivo probabilmente si faranno sotto per lui in maniera più convinta diversi club perché Buongiorno ha fatto veramente una stagione, che in realtà sono due, ma in questa è stato strepitoso e,  mio parere, è uno dei più bravi difensori del campionato italiano se non d’Europa. E’ veramente un giocatore che tecnicamente e fisicamente è determinante e lo si vede anche solo quando manca e quando c’è: quando lui è in campo il Torino fa punti. Stesso discorso per Bellanova che potrebbe essere un altro sacrificato. Il discorso è: cosa vuoi fare? Cioè, bisogna capire che cosa si vuole fare da grandi. Se si vuole allestire una squadra per ottenere risultati soddisfacenti, non dico vincere  qualcosa ma una qualificazione alle coppe europee che ci manca da anni allora vanno tenuti. Per fare un passo in più di noi,  come hanno fatto veramente tante squadre in questi diciotto anni, allora bisogna tenerli e costruire intorno a loro e a Zapata una bella squadra che punti a qualche cosa oppure li sacrifichi, purtroppo è tutta una questione di soldi e sappiamo che ci sono potenze irraggiungibili, e si fa un discorso come faceva qualche anno fa l’Atalanta che sacrificava delle pedine e ne prendeva di altre che diventeranno, o lo erano già potenzialmente, equivalenti e provi ad andare avanti così, ma cercando sempre di ottenere un qualche cosa in più del 10° posto”.

Se Juric andrà via, chi vedrebbe bene sulla panchina del Torino?
“Eh, è un po’ un problema nel senso che non si può mai sapere a priori effettivamente quanto un allenatore possa rendere in un determinato ambiente. Magari un allenatore  in un certo ambiente rende 100 e in un altro 50. Torino è una piazza particolare dove i tifosi ormai sono disillusi, ma che vorrebbero qualche cosa di più. Bisogna fare ardere questo fuoco perché pian piano si spegne. De Zerbi sarebbe un buonissimo allenatore, ma non so quanto potrebbe rendere a Torino. Gattuso potrebbe essere uno che piace per il carattere che ha alla tifoseria, noi siamo fatti così e ci piacciono i personaggi come lui, ma andrebbe capito quanto potrebbe rendere visto che non ha reso a Napoli e questo va valutato”.

Per quel che riguarda la vostra musica, ci sono novità?
“Siamo iniziando a muoverci in funzione del 4 maggio e come ogni anno prepareremo una sorpresa per onorare la memoria del Grande Torino. Mentre in parallelo come Sensounico, non granata, stiamo definendo la nuova scaletta e stabilendo delle date per le serate, una sarà a fine maggio e stiamo cercando anche di farne un'altra un po’ prima, magari in aprile”.