ESCLUSIVA TG – Gadda: “Vagnati è preparato, ha personalità e sa instaurare buoni rapporti. Per il Torino una scelta indovinata”

10.05.2020 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Massimo Gadda
Massimo Gadda
© foto di Massimo Gadda

Massimo Gadda è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Gadda è un allenatore che conosce molto bene Davide Vagnati poiché lo ha allenato nella Giacomense e poi lo ha avuto come direttore sportivo nella Spal. Con lui abbiamo parlato del prossimo direttore sportivo del Torino.

Chi è Davide Vagnati?

“E’ un ragazzo intelligente, un grande conoscitore del calcio. Io l’ho avuto da giocatore quando allenavo la Giacomense e poi l’ho avuto da direttore quando alla Spal era al primo anno da dirigente e fu proprio lui che mi volle come allenatore alla Spal. Vagnati è giovane per il ruolo da direttore sportivo ed è pochi anni che lo fa, ma credo che la scelta del Torino sia una scelta indovinata perché è un ragazzo che ha voglia e passione, ma è anche sveglio e intelligente”.

Lei l’ha avuto all’inizio, ma che tipo di direttore sportivo è?

“Conosce tutti i giocatori perché s’informa e guarda video e partite ed è sempre presente agli allenamenti. E’ uno che instaura, almeno per quello che ho vissuto io, ottimi rapporti con lo staff. Ha personalità e se deve dire qualche cosa la dice, anche perché è facilitato nel farlo dall’avere un’ottima dialettica. Per questo dico che la scelta del Torino è coraggiosa, ma alla fine, secondo me, sarà molto buona”.

E con i giocatori che rapporto ha?

“Io l’ho vissuto quando Vagnati ha fatto il passaggio da giocatore a direttore, quindi, di solito quando si fa questo tipo di passaggio ci vogliono un paio di anni per staccarsi da quello che è il ruolo del calciatore e per adeguare il rapporto con quelli che erano magari stati i suoi compagni poiché vanno visti in un’altra veste e a volte anche in situazioni antipatiche quando si deve comunicare a un giocatore che non sarà confermato o si devono prendere alcune decisioni un po’ particolari. Ma, ripeto, Vagnati ha personalità e l’ho sempre visto avere buoni rapporti con i calciatori e, quindi, sotto questo aspetto è uno sicuramente affidabile”.

Per costruire una squadra ci vuole sintonia con l’allenatore, ma Vagnati che idea di calcio ha?

“Ha detto una cosa importante, dipenderà da quale scelta farà il Torino sull’allenatore e se ci sarà ancora Moreno Longo, questo non lo so, ma il binomio direttore sportivo- allenatore è importante soprattutto quando si costruisce una squadra perché le idee dell’allenatore o come vuole  giocare sono importanti nell’andare a scegliere i calciatori in base alle caratteristiche che hanno. A Davide Vagnati piace il bel calcio, ma, come dicevo, la cosa fondamentale sarà con chi lavorerà perché quando si sceglie un allenatore che ha idee ben precise poi bisogna mettergli a disposizione i giocatori adatti”.

E poi c’è anche il presidente che è quello che ovviamente ha sempre l’ultima parola su tutto.

“Il presidente è il capo (sorride, ndr) quindi è chiaro che alla fine l’ultima parola spetta a lui. La fortuna di un presidente è avere delle persone di fiducia al suo fianco che siano il direttore sportivo, quello generale e l’allenatore. Ci sono dei presidenti che vogliono mettere, anche giustamente, il becco nelle scelte e altri che magari lasciano fare di più, ma questo dipende da come è strutturata la società”.

Vagnati dà l’impressione di essere una persona molto ambiziosa, conferma?

“Assolutamente sì. E’ un ragazzo ambizioso che ha scelto questo lavoro ai tempi della Giacomense in maniera casuale perché l’allora direttore Melegatti face un’altra scelta e il presidente Mattioli e la famiglia Colombarini, gli attuali proprietari della Spal, decisero di affidare a lui il ruolo di ds che stava facendo ancora il giocatore. Fecero una scelta azzeccata perché Davide è portato per il ruolo di direttore sportivo. E’ ambizioso, è una persona che vuole arrivare e vive il calcio con passione. Anche la decisione di lasciare la Spal con la quale aveva ancora un contratto e poteva, secondo me, andare avanti e di passare al Torino la dice lunga sull’ambizione che ha”.

Secondo lei, quali sono il maggior pregio di Vagnati e il peggior difetto?

“Il maggior difetto lo dico con il sorriso è l’essere genovese, quindi, è molto attento su tutto e pignolo, ma queste caratteristiche possono essere anche un pregio. Mentre il suo maggior pregio è che è persona chiara e quando dice le cose ti affronta senza problemi avendo personalità e per fare questo lavoro credo che sia importante”.