ESCLUSIVA TG – Pasqualin: “Il Torino può solo sperare che il Milan chieda al Tas la procedura d’urgenza”

07.06.2019 06:02 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Claudio Pasqualin
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Claudio Pasqualin

L’avvocato Claudio Pasqualin è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Pasqualin è un grande esperto di vicende calcistiche ed è il decano degli agenti di calciatori italiani con lui abbiamo parlato della tempistica che si può ipotizzare sul pronunciamento del Tribunale arbitrale internazionale dello sport e sulla successiva decisione dell’Uefa (che ha sospeso il giudizio proprio in attesa della sentenza del Tas) relativa al Milan che coinvolge anche Roma e Torino, che stanno aspettando rispettivamente di sapere se effettivamente disputerà i preliminari o andrà direttamente alla fase a gironi dell’Europa League e se verrà ripescato, nel caso in cui i rossoneri fossero esclusi dalla coppa europea per non aver rispettato il Fair Play Finanziario.

Il Tribunale arbitrale internazionale dello sport quanto potrebbe metterci per decidere sul ricorso presentato dal Milan?

“Sono tempi decisamente lunghi e sui quali è molto difficile fare una previsione, quello che si può dire è che la sentenza pronunciata dall'Uefa e stata pilatesca, come si suole dire in questi casi, perché decidere di non decidere è deludente da parte di un organo giurisdizionale che dovrebbe fare giustizia. Adesso, per quanto se ne sa, si potrebbe andare veramente per le lunghe a tal punto che si potrebbe allungare addirittura di un anno i tempi per cristallizzare la situazione del Milan ai fini di una pronuncia definitiva. C'è da dire che non si sa bene quanto al Milan stesso possa convenire coinvolgere con le sue questioni con l'Uefa anche i bilanci a venire. Per cui quello che si sa in questa complessa, farraginosa, astrusa procedura è che si potrebbe arrivare a una decisione, diciamo, abbastanza vicina, quindi in tempi abbastanza accettabili, solo se il Milan decidesse di attivarsi chiedendo la procedura d'urgenza. Ed è ovviamente solo il Milan che può valutare se gli conviene farlo. Ma questo presupporre ebbe la serena accettazione da parte del Milan di una sentenza di condanna questo secondo le probabilità di una giustizia che si fa fatica ancora a definire tale”.

Quindi il Torino di fatto può mettersi l'anima in pace sul ripescaggio ai preliminari d'Europa League oppure può ancora sperare?

“Penso che la rabbia del Torino sia per certi versi legittima perché il Torino ha sicuramente rispettato le regole relative ad avere i bilanci a posto, mentre su quelli del Milan evidentemente c'è discussione, ma è quello che può essere definito il sapore politico che per chi dovrebbe aspettarsi solo pronunciamenti serenamente giurisdizionali invece si vede prolungare i tempi ed è quindi legittimo che ci sia una grande arrabbiatura. Anche il Torino dovrebbe poter decidere, ma paradossalmente è il Milan che può determinare una giustizia vera. Giustizia che dovrebbe essere adeguata anche temporalmente. Il Milan deve fare un calcolo di convenienza perché da una parte attendere troppo a lungo potrebbe non essere conveniente e, quindi, potrebbe anche chiedere, come dicevo, una procedura d'urgenza in modo che la sentenza non vada ad accavallarsi all'interno di un faldone che è evidentemente voluminoso e che giace presso il Tas. Per il Torino tutto dipenderà dai tempi della sentenza emessa da organismi che si fanno definire improbabili perché non danno l'idea di rispondere a esigenze di giustizia. Tra l'altro si tratta di una procedura abbastanza discutibile. Il Fair Play Finanziario qualche effetto l'ha avuto, ma bisognerà vedere che fine farà viste le conseguenze che ha avuto che finora non mi sono sempre sembrate così esemplari”.

Ma se il Milan decidesse di chiedere la procedura d'urgenza il Tas gliela deve concedere o a discrezione può concederla?

“Credo che gliela conceda perché non penso che abbia motivi per negargliela. Chiedere una procedura d'urgenza non vuol dire pretendere la sentenza entro una data precisa, vuol dire sbrigatevi perché noi non possiamo, o non intendiamo, per i nostri motivi aspettare i vostri tempi che tra l'altro non sappiamo quali siano. È immaginabile che ci voglia del tempo per pronunciarsi trattandosi di un organismo che è estraneo all'Uefa”.

Un po’ come avviene per i ricorsi in Cassazione dopo il giudizio della Corte d’Appello?

“Non proprio perché sono due organi diversi. Qui si parla di una sentenza Uefa, cioè la Camera Giudicante dell'Organismo di Controllo Finanziario ha ordinato una sospensiva nei confronti del procedimento perché pende un giudizio davanti al Tas e non vuole vedere sconfessata una sua decisione e quindi vuole prima di pronunciarsi sapere che cosa è stato deciso a Losanna”.

Non solo il Torino è in attesa, ma anche la Roma che allo stato attuale delle cose é ai preliminari d'Europa League mentre se il Milan non fosse ammesso sarebbe lei ad andare direttamente alla fase a gironi e solo a quel punto il Torino accederebbe ai preliminari al suo porto.

“Certo, si tratta di un gran guazzabuglio. Sono sconfortato perché già ci lamentiamo, e lo condivido, per le nostre sgangherate istituzioni e per lo scempio che si sta facendo e che è stato fatto in serie B dopo la nota vicenda Palermo, per non parlare poi della Lega di C con la famosa partita finita 20 a 0 e con l'esclusione o le mancate esclusioni di squadre e i ripescaggi, ma evidentemente anche in Europa non siamo messi meglio. Lo sconforto è dovuto per come è amministrato il calcio e il tutto è condito, secondo me, anche dalla follia di voler abolire una cosa che funziona alla grande com'è l'attuale modo di organizzare la Champions League perché vorrebbero imporci nei weekend partite con squadre che possono interessarci, ma fino a un certo punto. Siamo messi male.  Tornando all'Uefa e al Tas se ci fosse l'istituto della prescrizione avrei la sensazione che si vorrebbe arrivare a questo”.