ESCLUSIVA TG – Ravezzani: “Positivo il bilancio di midterm del Torino, ma per l’Europa deve uscire dagli equivoci Belotti e Zaza”

03.01.2019 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Fabio Ravezzani
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Fabio Ravezzani

Fabio Ravezzani è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Ravezzani, direttore di Mediapason e editorialista di Tuttosport, abbiamo fatto il bilancio su girone d’andata e obiettivi del Torino analizzando la rosa in vista del calciomercato che apre oggi.

Quale bilancio si può fare del girone d’andata del Torino?

“Mi pare positivo perché, finalmente, vedo che la squadra ha trovato un’identità e credo che Mazzarri avesse bisogno anche di sbagliare, com’è normale che sia essendo l’anno scorso subentrato in corsa, e poi di apportare dei correttivi. Adesso la qualità della squadra è alta e sono convinto che il Torino abbia un parco giocatori notevole, superiore ai risultati delle ultime stagioni, e finalmente si comincia a vederlo e questo è confortante. Ma è chiaro che tutto ruota intorno a Belotti, che è l’unico che può far fare il salto di qualità nel bene e nel male”.

Dopo la gara pareggiata con la Lazio Mazzarri ha detto, come già in altre occasioni, che per la mole di gioco fatta non è stato raccolto quanto si merita, che si sbaglia troppe volte l’ultimo passaggio e si sprecano occasioni da gol incredibili. Difficile debellare certe cattive abitudini?

“Certo, ma il vero problema in attacco si chiama Belotti o Zaza. Nella normalità Belotti e Zaza dovrebbero fare quindici-sedici gol l’uno e sette-otto gol l’altro, se riescono a fare meglio allora vuole dire che hanno fatto un po’ di più rispetto alle attese, mentre se fanno meno hanno disatteso le aspettative. Nel momento in cui Belotti e Zaza fanno ciò che è lecito attendersi da loro tutti gli altri problemi diventano meno pesanti”.

Oggi inizia il mercato invernale, il Torino ha bisogno di qualche rinforzo?

“Secondo me non ha bisogno di rinforzi. E’ evidente che ogni allenatore e ogni tifoso attende il mercato per un upgrade, un miglioramento, ma il Torino non disputa le coppe europee e siamo a metà stagione e, quindi, a mio avviso quantitativamente e anche qualitativamente la squadra è adeguata e bisogna uscire dagli equivoci. Uno sta diventando storico ed è Belotti che si era accreditato come il miglior attaccante italiano e da due anni, complici tante ragioni, non è più stato tale. L’altro è Zaza perché se è stato preso pensando di avere un giocatore importante, non dico Mandrake ma che faccia la differenza, allora non è possibile accontentarsi di ciò che ha fatto finora”.

Zaza e Belotti possono prima o poi esplodere o è una di quelle coppie che vanno bene sulla carta, ma di fatto non riescono a rendere per quanto potrebbero?

“In questo momento sono una grande coppia sulla carta perché hanno tutto per funzionare bene in quanto si completano a vicenda e sono uno più aggressivo e l’altro più uomo d’area di rigore. Teoricamente, quindi, sono la coppia ideale di qualsiasi attacco come caratteristiche di grande amalgama, ma è evidente che se poi continuano a non produrre gol tutti questi discorsi lasciano il tempo che trovano”.

Stando all’attuale classifica, il Torino può competere per l’Europa League oppure gli manca ancora qualche cosa per quest’obiettivo?

“Per me è una squadra che addirittura può puntare al quarto posto. Non vedo per quale ragione la Lazio sia accreditata per la lotta a un posto in Champions e il Torino no. La potenzialità della squadra e della società granata inducono ad avere obiettivi più ambiziosi. E’ chiaro che questa può sembrare una provocazione, però, credo che il Torino debba assolutamente pensare in grande e dire che l’Europa League è doverosa e che il prossimo passo è quello verso la Champions”.

Per la Champions non servirebbero però qualità superiori?

“Come dicevo, è evidente che il Torino dovrà uscire velocemente dall’equivoco Belotti. Il Torino deve poter chiedere al suo centravanti più gol. Se Belotti non è più l’attaccante che tutti speravamo fosse e non lo diventerà allora bisogna penderne atto e fare delle scelte che possono anche essere apparentemente difficili: venderlo al meglio e puntare su un nuovo centravanti. Le scelte saranno determinanti perché non si può pensare che Belotti continui sulla falsariga di ciò che è successo l’anno scorso e di questa prima parte della stagione comunque insufficiente”.