Bene nei dribbling il Torino ma male per palle perse, cross, assist e gol subiti

Alcuni dati possono spiegare perché il Torino non vince più da fine settembre e perché troppe volte si è messo nella condizione di dover rimontare, non sempre riuscendoci.
11.11.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Bene nei dribbling il Torino ma male per palle perse, cross, assist e gol subiti
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Per cercare di capire perché il Torino stia perdendo colpi da un mese e mezzo a questa parte, l’ultima vittoria è stata quella con il Palermo e risale al 27 settembre, oltre a tenere conto dei tanti infortuni accaduti, anche a giocatori titolari, si può indagare sui dati che evidenziano il tipo di gioco prodotto in campo dalla squadra granata. A proposito d’infortuni e fare il punto su questo capitolo dolente come evidenziano i report riportati sul sito ufficiale del Torino Fc, Obi sabato scorso, durante il lavoro personalizzato, ha sentito riacutizzarsi il dolore alla coscia sinistra e la risonanza magnetica ha evidenziato una recidiva con lesione di 1°/2° grado al muscolo retto femorale, la nuova prognosi è di 30/40 giorni. Per quel che riguarda Bruno Peres, ieri l’esterno ha precauzionalmente svolto un programma personalizzato post affaticamento ai muscoli flessori e adduttori della coscia sinistra evidenziatosi durante la partita con l’Inter, mentre Avelar, Jansson e Farnerud hanno continuato il lavoro individuale volto a superare i rispettivi infortuni.

Passando ai dati sul gioco e prendendo in considerazione le palle recuperate e quelle perse, i dribbling, i cross e gli assist è comprensibile perché il Torino abbia subito un gol in più (18) di quelli che ha realizzato (17) e perché in dodici partite abbia collezionato cinque sconfitte, quattro vittorie e tre pareggi equivalenti a quindici punti e undicesimo posto. Tra l’altro solo nella gara con la Sampdoria non ha subito gol, mentre non è risuscito a segnare con Chievo, Lazio e Inter, ma soprattutto ha dovuto rimontare, o ha provato a farlo, per ben dieci volte ottenendo 2 vittorie (Frosinone e Fiorentina), 3 pareggi (Hellas Verona, Milan e Genoa) e 5 sconfitte (Chievo, Carpi, Lazio, Juventus e Inter). I granata solo con Sampdoria e Palermo sono passati in vantaggio per primi e hanno ottenuto 2 vittorie.

Analizzando i dati che compaiono sul sito della “Lega Serie A” e su quello del “Tgcom24” solo nei dribbling il Torino ha un dato positivo, infatti, ne ha realizzati 108 dei quali 80 riusciti (74,1 %) e 28 sbagliati (25,9 %). Gli assist sono stati 16 con 4 vincenti (14° con Frosinone e Palermo), il primo giocatore granata che compare nella classifica degli assist-man è Quagliarella con 4, come il numero dei gol che ha realizzato, e occupa il 29° posto, poi seguono con tre a testa Belotti e Baselli, rispettivamente al 46° e 47° posto e con zero e quattro reti all’attivo. I cross 187 dei quali riusciti 61 (32,6 %) e sbagliati ben 126 (67,4 %). I palloni recuperati ammontano a 196 (48,5%) e nella classifica dei calciatori che ne hanno recuperati di più c’è Vives con 42 ed è al 4° posto, stesso numero del napoletano Allan che però è al 3° posto, poi fra i primi cinquanta non c’è nessun altro giocatore del Torino. Purtroppo il numero di palloni persi è superiore ossia 208 (51,5%).

Tra approcci sbagliati alle partite che hanno messo il Torino nella condizione di dover rimontare e sbadataggini e amnesie varie che hanno causato errori e gol degli avversari le recriminazioni sono state tante e sono percepite come una cacofonia da chi le ascolta e ha visto le partite. Senza arrivare ancora a istituire processi, a oggi prematuri avendo giocato dodici partite su trentotto, tutti si aspettano che Ventura e i giocatori trovino delle soluzioni. Se da una parte è motivo di gratificazione, come ha sottolineato l’allenatore granata, che l’Inter si sia presentata in campo all’Olimpico di Torino schierandosi a specchio e quindi variando il proprio modulo, dall’altra parte va anche evidenziata l’intelligenza di Mancini, che nel suo palmares da giocatore e da allenatore annovera successi, che non si è fossilizzato nelle sue convinzioni e ha cambiato per ottenere il massimo: vincere con il Torino e restare primo in classifica in modo da non farsi scavalcare dalla Fiorentina e rimanere appaiato ai viola, sicuramente con l’intento di provare il sorpasso alla prima occasione utile, magari cambiando ancora una volta modulo. Le pacche sulle spalle e i complimenti degli avversari lasciano il tempo che trovano, meglio vincere per conquistare gli obiettivi.