Il Torino fa tutto bene, Belotti si sblocca e la Sampdoria è liquidata 4 a 1

Doppietta del “Gallo” che segna di testa e su rigore. In gol anche Falque, Quagliarella su penalty e Izzo. Barreto out dal 14’. Zaza e Soriano entrano solo nel finale.
04.11.2018 19:29 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Belotti e Falque
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Belotti e Falque
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Il campo, almeno per il momento, ha detto che tra Sampdoria e Torino chi ha più chance di conquistare un posto utile per l’Europa League sono i granata che nell’odierno scontro diretto hanno battuto i rivali con un netto 4 a 1. Alla vigilia Giampaolo aveva detto che: “Il Torino è una squadra costruita per raggiungere quell’obiettivo con investimenti seri mentre noi, invece, lavoriamo per raggiungerlo”. E Mazzarri, oggi squalificato, gli aveva risposto, forse facendo un po’ di pretattica, che: “Se Giampaolo dice che noi abbiamo una rosa più preparata per l’Europa io potrei dire il contrario visto che sono tre anni che loro giocano insieme e hanno elementi d’esperienza come Quagliarella e hanno preso Jankto, Tonelli, Saponara e Defrel”. Sugli investimenti fatti in estate dal Torino non c’erano dubbi, ma si aspettava che la squadra ingranasse e oggi pomeriggio al Ferraris c’è stata la risposta che tutti si attendevano e che era doveroso attendersi. Mazzarri ha comunque deciso di non cambiare formazione rispetto alla precedente con la Fiorentina perché otto giorni fa la sua squadra aveva prodotto una consistente mole di gioco e di occasioni per segnare seppur non fosse stata capace di essere sufficientemente concreta per andare oltre al pareggio dopo essere finita subito in svantaggio. Quindi a contrastare la Sampdoria c’erano Sirigu; Izzo, N’Koulou, Djidji, De Silvestri; Meïté, Rincon, Baselli, Ola Aina; Falque e Belotti con Zaza e Soriano ancora una volta in panchina ed entrati solo nel finale a giochi già fatti. Giampaolo ha risposto come da previsioni con Audero; Bereszynski, Tonelli, Andersen, Murru; Barreto, Ekdal, Praet; Saponara; Quagliarella e Caprari preferito a Defrel, che era uscito malconcio dalla precedente partita con il Milan. Il Torino ha fatto tutto bene fin dall’inizio e per tutta la partita, mentre la Sampdoria ha disputato una gara sotto le aspettative risultando poco lucida e precisa.

Fin dall’inizio il Torino è sceso in campo con la giusta determinazione a fare la partita e a non commettere errori evitabili creando superiorità numerica e tenendo alti gli esterni De Silvestri e Ola Aina che così potevano crossare rifornendo gli attaccanti in particolare Belotti. La Sampdoria pativa un po’ questo, non azzeccava i tempi di gioco e faticava a innescare Praet e Saponara, in giornata impalpabile, e Bereszynski non era efficace nell’impostare l’azione. Ai granata ci sono voluti dodici minuti per sbloccare il risultato: cross teso di De Silvestri e Belotti, dopo essersi liberato di Tonelli con una spintarella sulla schiena, di testa ha freddato Audero. Era dall’aprile 2017 che il “Gallo” non segnava con un gol di testa. I padroni di casa hanno protestato sia perché c’era Barreto a terra sia per la spintarella. Il paraguaiano ha poi dovuto essere sostituito a causa di un problema muscolare, per lui uno stiramento (14’). Lo svantaggio non ha demoralizzato la Sampdoria che ha provato a pareggiare con un destro a giro di Caprari finito poco oltre il palo (22’) e lo stesso blucerchiato poco dopo ha servito con un bel traversone Quagliarella che al volo non è riuscito ad impattare e con Ola Aina andato a vuoto nel cercare di contrastarlo (23’). La squadra di Giampaolo verso la mezz’ora è apparsa più in partita, ma non abbastanza da impensierire più di tanto il Torino. Una cauta in area di Praet ha suscitato proteste da parte dei blucerchiati, ma né l’arbitro Rocchi, né chi era ala Var, Irrati e Vuoto, hanno rilevato gli estremi per il calcio di rigore (39’). Rigore che, invece, è stato concesso per l’uscita di Audero su Belotti, che si era insinuato in area su lancio lungo e con Murru a contrastarlo e aveva agganciato la palla un secondo prima che il portiere avversario gli arrivasse addosso. Dal dischetto di destro con un tiro a incrociare secco e preciso il “Gallo” non ha sbagliato sfruttando anche il tuffo dalla parte opposta di Audero e ha così portato il Torino in doppio vantaggio (43’). In pieno recupero i granata sono andati vicinissimi a segnare anche il terzo gol: Falque dopo essersi accentrato di sinistro con un tiro a giro ha sfiorato il palo (47’).
Nella ripresa la Sampdoria ha continuato a tentare di riaprire la partita, ma il Torino era in giornata e ha mantenuto il controllo della gara. Meïté andato a contrastare Linetty ha commesso fallo e rimediato il cartellino giallo che gli impedirà di giocare sabato con il Parma poiché era in diffida (50’). Quagliarella, il più propositivo degli attaccanti blucerchiati, ha peccato un po’ di precisione (52’) e ha anche trovato un Sirigu sempre molto attento (55’). Gianpaolo nel tentativo di cambiare l’andazzo della partita ha mandato in campo Defrel al posto di uno spento Saponara (53’), ma il cambio non ha sortito gli effetti sperati. Infatti, un inserimento di De Silvestri, con Bereszynski in diagonale a vuoto, è stato utile per servire Ola Aina che di testa ha recapitato con un tocco all’indietro a Falque una palla invitante e lo spagnolo di prima intenzione di sinistro ha segnato il terzo gol (56’). La Sampdoria ha accusato il colpo e solo un fallo di Baselli in area ai danni di Praet avrebbe potuto rimetterla in corsa, ma ha prodotto solo il gol di Quagliarella che dal dischetto del rigore prima non è riuscito a “ingannare” Sirigu che si era buttato dalla parte giusta, ma poi sulla respinta del portiere si è avventato sulla palla spedendola in rete (65’). Arrivava anche il primo cambio per il Torino, Frustalupi ha fatto uscire Falque e mandato in campo Berenguer (68’). Il Torino, però, non era sazio e ha continuato ad attaccare. Ola Aina in ripartenza è avanzato e ha crossato verso il secondo palo dove Belotti al volo ha provato a mettere a segno la tripletta, ma Audero gli ha detto no respingendo (71’). Il quarto gol del Torino è arrivato comunque su sviluppo da calcio d’angolo grazie al colpo vincete di testa di Izzo (78’). Giampaolo, anche se la partita ormai era incanalata, ha sostituito Caprari con Kownacki (79’). E nel finale è arrivato anche il momento di Zaza, che ha preso il posto di Belotti (82’), e quello di Soriano, che ha rilevato Rincon (84’).                

“Abbiamo seminato e ora raccogliamo” aveva detto Mazzarri nella conferenza stampa di presentazione di questa partita e al Torino si chiedeva una prova di personalità supportata dalla necessaria lucidità nei passaggi e, soprattutto, nell’ultimo tocco per non sprecare quanto di buono era fatto in precedenza e il lavoro svolto in settimana. Con la Sampdoria il seminato è stato raccolto. E’ arrivato il sesto risultato utile consecutivo e il punteggio finale ha rispecchiato il gioco proposto in campo. La squadra di Giampaolo che prima della partita aveva la seconda miglior difesa della serie A con soli sette gol subiti in una volta sola ne ha incassati altri quattro e con il Torino ha fatto un passo indietro anche perché rispetto alla sconfitta con il Milan ha faticato di più a produrre gioco. La partita con la Roma nella capitale dirà se i blucerchiati stanno vivendo un momento di crisi oppure se hanno la forza di riprendersi e continuare a lavorare per raggiungere un posto utile per l’Europa. Il Torino adesso dovrà dimostrare che i progressi fatti non sono estemporanei, ma che portano all’effettivo salto di qualità, Mazzarri poi dovrà trovare il modo per utilizzare di più Zaza e Soriano perché la società ha investito un bel gruzzolo per metterglieli a disposizione e non è pensabile che siano utilizzati solo nei finali di partita. Non sarà facile trovare il giusto equilibrio per farli convivere insieme a Belotti e Falque e decidere chi sacrificare per dare loro spazio, ma tra avvicendamenti nell’undici che di volta in volta parte titolare e le sostituzioni lo spazio per tutti si può trovare in modo che ad averne vantaggio siano tutti, in primis la classifica del Torino.