Il Torino nulla ha potuto contro la superiorità della Roma

I granata sono scesi in campo con un atteggiamento ben diverso da quello visto a Helsinki. Ancora poco convincenti le mezze ali, il confronto con il centrocampo giallorosso è schiacciante. Vanno fatte riflessioni per il mercato di gennaio.
10.11.2014 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il Torino nulla ha potuto contro la superiorità della Roma
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“Oggi conta solamente vincere” aveva detto Totti prima dell’inizio della gara con il Torino. Detto fatto, la Roma ha battuto i granata tre a zero con gol di Torosidis (8’), Keita (27’) e Ljajic (58’). Che la squadra di Ventura non avesse molte possibilità lo si sapeva, anche perché i giallorossi in casa avevano sempre vinto, cinque volte su cinque, segnando undici reti e non subendo neppure un gol. Infatti, al Torino si chiedeva di riscattare la pessima prestazione di giovedì a Helsinki, di scendere in campo con la determinazione a non fare la vittima sacrificale chiudendosi a riccio in difesa e provando a giocare al meglio delle proprie capacità. In parte i granata sono riusciti nell’intento giocando a viso tutto sommato abbastanza aperto con la seconda in classifica. Positivo anche il fatto che dopo aver subito sia il primo sia il secondo gol il Torino abbia provato a reagire, però i limiti tecnici e qualitativi sono inevitabilmente venuti fuori determinando la sconfitta, poi ovviamente dopo il terzo gol subito c’è stata anche rassegnazione dovuta alla consapevolezza che oramai nulla avrebbe potuto cambiare le sorti della partita.

 

I problemi del Torino sono sempre gli stessi: le mezze ali non incidono e chi gioca in attacco risulta troppo isolato e poco servito. Quagliarella si è sbattuto come al solito e nel primo tempo in due occasioni ha avuto la possibilità di segnare, soprattutto nella prima (12’) quando dal limite dell’area, pur accerchiato dai difensori avversari, è riuscito a girarsi e a calciare in porta, ma De Sanctis è stato molto reattivo e con la mano è riuscito ad alzare la palla sopra la traversa. Il pallino del gioco lo ha quasi sempre avuto la Roma, però i granata in alcune ripartenze hanno dimostrato di esserci: 3’ Gazzi ha imbeccato Quagliarella che non è riuscito a tirare in porta perché De Sanctis lo ha anticipato di un soffio. 18’ El Kaddouri ha servito in profondità Quagliarella che si è visto ancora una volta negare dal portiere giallorosso il gol. 49’ Darmian ha scodellato serve un bel pallone per Sanchez Miño che ha sbagliato la mira. 68’Ancora una volta Qualiarella è stato servito in profondità, ma De Sanctis lo ha anticipato. 73’ Peres ha tirato dalla distanza senza però impensierire più di tanto il portiere avversario. 86’ Il solito Quagliarella ha provato a segnare il gol della bandiera, ma ancora una volta De Sanctis gli ha detto di no bloccando la palla a terra.
La Roma poteva anche segnare più gol, ma la traversa (21’ Pjanic), la reattività di Gillet (7’ e 36’ Ljajic, 29’ Pjanic, 32’ e 71’ De Rossi, 84’ Nainggolan) e qualche imprecisione di mira (5’ Ljajic, 30’ Gervinho, 38’ Totti)  hanno impedito che il Torino subisse un passivo maggiore.

 

In difesa Maksimovic non è stato esente da colpe in occasione del gol di Keita. Glik ha patito troppo il tridente offensivo della Roma. Gazzi più di tanto non ha potuto fare al confronto del centrocampo giallorosso. Vives ha sbagliato qualche lancio di troppo e poi si è fatto male e ha dovuto chiedere il cambio sul finire del primo tempo. Nocerino entrato al suo posto non è riuscito a far cambiare passo alla squadra. Farnerud non è riuscito a trovare la posizione. El Kaddouri aveva iniziato discretamente, ma troppo presto è praticamente sparito dal gioco. Sanchez Miño ha provato a spingere con alterne fortune e ha anche fatto due tiri dalla distanza. Gillet ha subito tre gol, ma ha impedito che la Roma ne segnasse degli altri. Darmian e Moretti hanno fatto il loro senza commettere particolari errori. Complimenti a Moretti per la convocazione in Nazionale, un bel riconoscimento alla persona e al giocatore. Peres e Quagliarella sono stati i più incisivi, ma da soli non possono fare la differenza, serve un supporto corale maggiore. Martinez entrato al 77’ non è giudicabile. Se il Torino disponesse anche solo di giocatori che valgono un decimo di Totti e Pjanic non faticherebbe così tanto.

 

La sosta per le partite della Nazionale dovrà servire al Torino per capire che cosa può fare per rendere il gioco più equilibrato e incisivo, ma se alcuni giocatori non riusciranno a cambiare marcia sarà una stagione parecchio in salita. Alla riapertura del mercato a gennaio la società dovrà intervenire per aumentare la qualità perché il tempo che si concede a giocatori che hanno delle potenzialità per permettere loro di crescere e d’inserirsi sta andando a scapito dei risultati. Non basta aggrapparsi al fatto che lo scorso anno dopo undici giornate la squadra aveva gli stessi punti di quest’anno, dodici, perché allora i gol realizzati erano diciassette con una media di 1,54 a partita, mentre oggi sono sette e la media è di soli 0,63 e questo è un dato che non può essere ignorato perché è il motivo per cui il Torino sta scivolando verso il basso andando a ridosso della parte più critica della classifica. Nulla è compromesso se si trovano delle soluzioni, ma non c’è tempo da perdere.