Il Torino vale non per il distacco sulla Juventus, ma per se stesso

La classifica del Torino è frutto della qualità della squadra. L’obiettivo del ritorno in Europa è proporzionato al valore del gruppo.
29.09.2015 11:39 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Il Torino vale non per il distacco sulla Juventus, ma per se stesso
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Il Torino dopo sei giornate ha otto punti in più della Juventus e un tale margine, allora più ridotto solo di cinque, non si registrava dal 1985, trent’anni fa, e se non bastasse è al secondo posto in classifica a due sole lunghezze dalla coppia delle prime formata da Fiorentina e Inter. L’euforia dei tifosi e in generale dell’ambiente è indubbiamente giustificabile, però va sottolineato che il valore del Toro non è un riflesso delle difficoltà della Juve e di qualche altra squadra, ma una forza dei granata. E’ innegabile che ogni tifoso del Toro sia molto felice e che ironizzi con amici, parenti, conoscenti e colleghi bianconeri, e non solo, sull’attuale supremazia della sua squadra che è a ridosso della vetta, mentre la loro è a due punti dalla zona retrocessione, però al Torino vanno attribuiti i meriti che si è conquistato sul campo e che non dipendono dalle difficoltà altrui. Se anche Juventus, Milan, Napoli, Roma e Lazio avessero avuto un inizio di stagione senza scivoloni il Torino comunque si troverebbe nei primissimi posti della classifica, che sarebbe solamente più affollata includendo anche le suddette squadre. E’ scontato che sia meglio essere terzi in solitario, ma questo non incide sul proprio valore, perché prima di tutto si fa bene per se stessi e poi si farà il confronto con gli altri. I vincenti non si preoccupano se gli altri perdono, si concentrano sulle proprie vittorie.

Fare proiezioni future quando mancano trentadue giornate alla fine del campionato è prematuro, ma ribadire che l’obiettivo del quinto posto è un traguardo raggiungibile non è mettere pressione o chiedere chissà che cosa. Vincere con le squadre oggettivamente più deboli e puntare a fare altrettanto con quelle del proprio livello garantisce già posizioni interessanti in classifica, la differenza con l’arrivare al quinto posto la farà il numero delle vittorie totali. Se poi, ma solo alla fine della stagione, altre squadre, partite con il favore dei pronostici, avranno fatto meno di quanto era nei loro programmi allora subentrerà anche il vantaggio delle disgrazie altrui, che avrà permesso di impiegare minori energie e di conseguenza magari ci sarà per il Torino la possibilità di arrivare anche più in alto. Oggi, però, è assolutamente prematuro pensare che i granata possano aspirare a traguardi superiori al quinto posto, il primo tempo con l’Hellas Verona e la partita con il Chievo ne sono la dimostrazione.

Giusto per essere obiettivi, si può esserlo anche se si è tifosissimi, se il Torino a fine stagione arrivasse quinto accederebbe alla fase a gironi dell’Europa League e sarebbe la prima volta in questi anni che disputerebbe un torneo internazionale grazie alle sue sole forze, non va dimenticato che due stagioni fa non furono i punti conquistati sul campo a far tornare il Toro in Europa dopo vent’anni, ma le disgrazie del Parma. La fortuna anche nel calcio è una componente che aiuta e serve sempre, ma va coadiuvata con le proprie capacità e forze. Il Torino sta crescendo e per stabilirsi, restandoci nel tempo, fra le squadre più forti in Italia è meglio che compia un passo alla volta, il quinto posto finale è un traguardo importante che non sminuirebbe il valore di questo Toro, anzi.