L’avvio del mercato del Torino ha portato a trattative per giocatori scommessa

Ndong e Verissimo sono vicini al passaggio in granata. Discorso differente invece sul potenziale di Bruno Peres. A luglio dovrebbe essere depositato il contratto di Damascan.
08.06.2018 10:51 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
L’avvio del mercato del Torino ha portato a trattative per giocatori scommessa
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© foto di Diego Fornero/Torinogranata.it

Una premessa è d’obbligo: sono state avviate trattative per Verissimo, Ndong e Peres, ma al momento non ci sono firme sui contratti, anche se l’approdo dei tre, soprattutto dei secondi due, al Torino è più che probabile. Detto questo, si può cercare di valutare quanto questi giocatori possano aumentare il tasso tecnico della squadra di Mazzarri e su questo fronte non mancano le perplessità dettate da oggettivi dati.

Per Bruno Peres c’è l’accordo con la Roma per un prestito oneroso tra 1 e 1,5 milioni più un obbligo porterà la cifra complessiva e 8 mln. Il giocatore al momento è in vacanza in Brasile ed è propenso a tornare al Torino, quindi, l’accordo economico non dovrebbe essere un ostacolo. Alla Roma guadagna circa 1,6 mln e con i bonus arriva a quasi 2, cifre in linea con quelle dei top player granata. Il contratto con i giallorossi scadrà nel 2021, ma da tempo non rientra più nei loro piani, già nella sessione di mercato di gennaio volevano cederlo. Bruno è un giocatore sul quale si sa tutto perché ha già giocato nel Torino. Qualche lacuna in fase difensiva ce l’ha ed è più propenso a quella offensiva e come esterno in un centrocampo a cinque ha le caratteristiche giuste per il gioco di Mazzarri. Le perplessità stanno nel fatto che nei due anni alla Roma, guidata prima da Spalletti e poi da Di Francesco e che ha obiettivi però ben superiori a quelli del Torino, Peres non sia riuscito a mettersi in luce e, soprattutto, che in ambito extra calcistico il giocatore si sia distinto per qualche nottata brava di troppo con annessi due seri incidenti d’auto che per fortuna non gli hanno procurato problemi fisici, ma che hanno comportato la distruzione della sua Porche nel novembre 2016 in zona piazza Cavour e della Lamborghini nel febbraio di quest’anno nelle vicinanze delle Terme di Caracalla al Circo Massimo. Farsi trascinare nella vita notturna per un calciatore non è proprio in linea con le regole del buon professionista, ma magari a Torino riuscirà ad essere più sobrio trovandosi in un ambiente che in generale lo accoglierà bene.

Per Ndong il Sunderland proprietario del suo cartellino ha confermato che è stata accettata l’offerta del Torino per il giocatore e la fonte è autorevole in quanto si tratta direttore generale Charlie Methven che l’ha detto al quotidiano Sunderland Echo. Il club granata è disposto a sborsare circa 7,5 milioni di euro per il centrocampista che due anni fa arrivò in Inghilterra dal Liorent per una cifra doppia e che in questa stagione ha giocato prima nel Sunderland in Championship, la serie b inglese, collezionando diciannove presenze condite da tre assist e poi in prestito al Watford, in Premier, dove però non è mai sceso in campo perché voluto da mister Marco Silva poi esonerato a gennaio, dopo tre giorni dall’arrivo di Ndong, e sostituito da Javi Gracia. Il gabonese, che compirà ventiquattro anni il prossimo diciassette giudno, ha un contratto con il Sunderland fino al 2021 e guadagna l’equivalente in euro di 1,7 mln, ma il club dopo due consecutive retrocessioni, è disposto a cederlo. Le caratteristiche tecniche di Ndong gli permettono di agire sia davanti alla difesa sia sulla destra da interno in un centrocampo a tre. In teoria al Torino approderebbe non come prima scelta e dovrebbe, quindi, seguendo le indicazioni di Mazzarri conquistarsi spazio. Come riserva ci sta, ma è un po’ caro per i parametri granata poiché i costi sembrano più da giocatore titolare. La perplessità è che non solo deve adattarsi al campionato italiano, ma anche in quello inglese non ha fatto faville: riprova ne è che il Cardiff City, che milita in Premier e che aveva dimostrato interresse per lui, appena ha ottenuto il rinnovo del prestito di Gruijc si è tirato indietro. Altri club come Atalanta, Amiens, Lione e Galatasaray avevano chiesto informazioni sul giocatore, ma non sono andati oltre.

Per Verissimo prima di tutto ci sono da chiarire tante cose sul giro di intermediari e agenti sia del giocatore sia del club di appartenenza, il Santos. In sintesi il Santos detiene l’ottanta per cento del cartellino e il restante venti è in mano ad agenti e investitori, cosa consueta in Sud America, e stando a quanto afferma Diego Andidero, agente e co-fondatore della Football Agency Academy, la procura di Verissimo è nelle sue mani. In Brasile il giocatore è rappresentato da Inacio da Silva e Maria Pereira, in Italia per trattare la cessione di Lucas, è una collega della loro agenzia, però, ci sono molti altri che dicono di avere, a ragione o a torto non è facile stabilirlo, la legittimità di sedere al tavolo delle trattative. Già questo è un ginepraio che lascia molti dubbi e, infatti, il Torino ha attivato i suoi legali per capire bene la situazione e non incappare in fregature. Il giocatore brasiliano è un difensore di ventidue anni, ne compirà ventitré il due luglio, con un fisico adatto al ruolo e che può stare a destra, in mezzo e a sinistra e che oltre ad essere un titolare del Santos ha all’attivo apparizioni anche in Copa Libertadores, l’equivalente in Europa della Champions League. Il Torino sarebbe arrivato ad offrire sette milioni pagabili in almeno due rate e in più quasi due di bonus, ma il Santos ne chiede almeno dieci, con subito un esborso del novanta per cento dell’intera cifra, ma non è del tutto chiaro se comprensivi di bonus e in aggiunta un almeno dieci per cento in caso di vendita futura, mentre il calciatore chiede uno stipendio di settecentociquanta mila - un mln di euro tra quota fissa e bonus a fronte di circa cinquecento mila offerti dal Torino. Verissimo interessa allo Spartak Mosca che lo aveva già cercato nel mercato invernale offrendo 7,5 mln e in Italia a Lazio e Roma. La perplessità sta oltre all’intrigatissima vicenda legata alle procure sul fatto che il ragazzo non conosce il campionato italiano, non ha mai giocato neppure in Europa, e che il Torino in difesa ha come titolare certo al momento il solo N’Koulou e di conseguenza non può affidarsi a giocatori scommessa come sarebbe Verissimo. In più il costo dell’operazione è abbastanza elevato e dopo quanto successo con Lyanco, vicenda sfortunatissima per i problemi fisici a ripetizione che ha avuto e continua ad avere il ragazzo, pagato nel complesso nove milioni una maggiore prudenza sarebbe consigliabile da parte del Torino visto che non è pensabile che non ci siano altri difensori centrali che diano garanzie per il gioco di Mazzarri e che costino cifre simili o comunque non troppo differenti. Verissimo magari diventerà il difensore centrale più forte del mondo, ma al momento è solo un ragazzo di belle speranze.

Per stare solo alle operazioni di mercato fatte recentemente e che non hanno dato i frutti sperati, pur essendo costate non poco per i parametri del Torino, vanno ricordati i vari Niang, Berenguer e Lyanco, lasciando stare Sadiq, anche perché solo in prestito. In più c’è da considerare che il Torino ha tanti giocatori in prestito e quasi tutti non sono pronti per fare ritorno alla base, basti pensare a Boyé e Gustafson. E poi non mancano giovani quali Bonifazi, Barreca, Edera e Milinkovic-Savic che hanno più probabilità di essere mandati a farsi le ossa altrove o ceduti che di restare alle dipendenze di Mazzarri. In ultimo c’è Damascan, il giovanissimo attaccante moldavo, preso nel mercato invernale, ma lasciato dov’era poiché non in possesso del passaporto comunitario e che dovrebbe diventare a tutti gli effetti un giocatore granata a luglio quando aprirà ufficialmente il mercato e sarà depositato il suo contratto.
Giusto per puntualizzare, Mazzarri aveva detto sulle linee guida per il mercato:Bisognerà rinforzare i primi undici rispetto a quest’anno” e poi “Voglio giocatori funzionali e coinvolti che diano sempre il cento per cento in modo da non dover mandare in campo chi è solo al sessanta-settanta per cento perché non ha giocato per alcune partite. E’ per questo che voglio una rosa con un numero non eccessivo di giocatori, ma che siano di qualità”. E’ evidente che i giocatori scommessa debbano essere in numero contenuto, ma finora le iniziali trattative, almeno quelle emerse, hanno riguardato quasi solo giocatori di questa tipologia. Il tempo non manca per accontentare Mazzarri, quindi, staremo a vedere.