Mazzarri: “Con più concorrenza chiunque può stare fuori, valuto di più la forma fisica e gli atteggiamenti”

25.08.2018 18:18 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
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Walter Mazzarri
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani sera con l’Inter al Meazza. Ecco che cosa ha detto:

Ci presenta Inter-Torino?

“Dopo la partita con la Roma non sono venuto in conferenza stampa, ma ho sottolineato ai giocatori e ora lo dico a voi che dobbiamo ripartire dal secondo tempo e dall’aver fatto il 58 % di supremazia territoriale, a fronte di una squadra che tutti sanno quanto è forte, e creato due occasioni per fare gol. L’atteggiamento, la mentalità, l’organizzazione e lo spirito di squadra tenuto per me è stato molto importante, purtroppo è mancato il risultato. Se in futuro giocheremo come abbiamo fatto nel secondo tempo con la Roma perderemo poche partite”.

Icardi contro Belotti, ma la gara di domani non sarà solo il confronto fra questi due attaccanti?

“Inter-Torino è partita importante con contenuti interessanti per entrambe le squadre e non è solo Icardi contro Belotti, che sono un undicesimo importante per tutte e due le squadre”

Domani guarderà più alla prestazione o al risultato?

“Guardo sempre entrambe le cose. Nel primo tempo con la Roma abbiamo fatto benino, siamo stati ordinati e abbiamo creato un paio di ripartenze, ma non avevamo quell’atteggiamento che voglio, mentre nel secondo siamo cresciuti disputando una grande partita sotto tutti i punti di vista. Sono pragmatico e sarebbe stato meglio conquistare anche punti”.

Come sta Baselli? Ci sono previsioni sui tempi di recupero?

“I tempi di recupero dovete chiederli al dottore, ma si saprà di più martedì alla ripresa della preparazione. Mi dispiace che domani Baselli non ci sia perché stava bene e aveva fatto tutta la preparazione con noi. E’ un giocatore importante che può esserci molto utile”.

Zaza e Soriano hanno già i novanta minuti?

“Nei test che hanno fatto in settimana è stato evidenziato che forse non hanno ancora i novanta minuti nelle gambe, così come Djidji e Ola Aina. Per sostituire Baselli devo valutare chi sta meglio e fare delle scelte e forse due cambi saranno obbligati, già con la Roma non ho potuto fare i cambi che volevo a causa degli infortuni e nel calcio moderno è molto importante sfruttare i cambi. Gli allenamenti sono intensi e fanno salire la potenza aerobica, la resistenza e anche la rapidità, ma non si può capire quanto in partita potrà durare un giocatore”.

Che tipo di avversario è Spalletti?

“Per me è un tecnico molto preparato, ha una squadra importante costruita bene e che è forte. Noi dovremo fare la nostra partita e giocarci al meglio le possibilità per mettere l’Inter in difficoltà. La stretta di mano dello scorso anno è stato un malinteso. E’ stato quasi uno scherzo, una goliardata almeno da parte mia di sicuro”.

Belotti quanti margini di miglioramento ha ancora?

“Il vero Belotti è quello che ha iniziato la stagione quest’anno e adesso è tornado quello che conoscevo. Se poi segna è meglio, ma dipende anche dalla squadra e dagli episodi”.

Come stanno Ansaldi e Ljajic che le permettono di variare moduli e schemi?

“Nel calcio moderno oltre a chi va in campo sono importanti anche i cambi e sono io che devo saperli dosare. Anche con la Roma avrei voluto fare cambi differenti in attacco per come stava andando la partita, ma non ho potuto per gli infortuni. A inizio stagione le partite si giocano in quattordici ed è quindi importante avere i giocatori in forma. Ad esempio, ad Adem ho fatto chiedere da Frustalupi come sta rispetto a una settimana fa e oggi ha un tempo ad alti ritmi e se giocherà dall’inizio lo dovrò cambiare, così come altri che hanno giocato il Mondiale. Insieme ai miei collaborati faremo di tutto per mettere in campo la squadra che ci sembra più idonea al momento pensando anche ai cambi. Ansaldi è tornato dalla vacanze qualche giorno prima, ma la scorsa settimana era squalificato e se non lo vedo in partita non posso sapere quanti minuti può reggere. Se deciderò di farlo giocare dall’inizio potrei doverlo sostituire e per questo devo aspettare e fare tante valutazioni”.

Com’è stata la prima settimana di allenamenti fra Zaza e Belotti? Possono essere intercambiabili?

“Sono due centravanti e anche in Nazionale sono stati alternati. Tra i due Zaza è più duttile e può giocare anche un po’ più indietro e ho visto che può fare anche la seconda punta. Ho provato Zaza anche come sostituto di Andrea e può farlo”.

Falque, che è importante per la resa e per la squadra, come lo si può togliere?

“Non capisco perché dovrebbe essere tolto, al massimo si sceglie. Chi rende gioca e sta in campo. Io scelgo e chi non si rende utile alla squadra sta fuori. Non è detto che sia Falque a dover stare fuori. Io ho chiesto il quarto cambio e penso che tutti gli allenatori sarebbero d’accordo su questo. Anche la Roma ha messo in campo nella ripresa giocatori importanti che hanno innalzato il valore e il risultato della squadra. Tutti devono accettare questa filosofia di lavoro”.

L’Inter giocherà con il 4-2-3-1 che cosa cambia per voi?

“Le scalate in fase difensiva, ma la nostra identità non cambia in fase attiva. Ho provato in ritiro anche il 3-4-3 e il 3-4-1-2 e la fase difensiva cambia molto poco”.

Qualsiasi giocatore è sullo stesso piano, anche Belotti e Sirigu possono stare fuori?

“E’ giusto che ci sia concorrenza, tutti possono stare fuori e se ho più scelte starò più attento alla condizione fisica e agli atteggiamenti in allenamento e in partita”.

Che cosa le resta dell’esperienza all’Inter?

“A San Siro ho giocato un’infinità di volte da avversario e da padrone di casa e anche se le cose sono andate in un certo modo, e tutti sanno perché, ritorno con piacere e saluterò tutti”.

Il Torino ha cambiato molto, sono arrivati giovani e rimasti i veterani, ma chi sono i leader?

“Il leader è chi in campo si fa vedere, i giocatori sono tutti uguali e a scegliere è l’allenatore. Credo nell’organizzazione di gioco ed è leader chi fa bene il proprio lavoro. Sirigu è un leader perché para così, ma anche un giovane che si fa dare la palla in un momento di difficoltà per me è un leader. Contro la Roma all’inizio siamo stati timidi e l’ho detto ai ragazzi. Per me il leader è chi dà l’esempio. Pensando così la squadra può crescere in personalità”.

Che accoglienza si aspetta dai tifosi dell’Inter?

“Ho avuto un buon rapporto con la curva dell’Inter”.

Che cosa le ha insegnato il periodo all’Inter? E ha saputo che cosa ha detto Mazzola di lei?

“Il tempo è galantuomo e ringrazio Mazzola per quello che ha detto. Nella vita capitano situazioni più grandi di noi come una società che cambia e segna un’epoca. Poi il tempo ha detto altre cose e sono state valutate in maniera diversa da come lo erano state a caldo. Farò esperienza di ciò che mi è captato”.

Spalletti ha detto che è semplice giudicare il Torino perché gioca con il coltello fra i denti.

“Io ho studiato l’Inter, lui il Torino e ha tratto le sue conclusioni”.