Mihajlovic: "Ora battiamo anche il Chievo per rendere importante questi tre punti"

Belotti? Quando gioca come nel primo tempo non va bene. Mi sono arrabbiato con lui negli spogliatoi perché non deve perdere cattiveria. Oggi era un po’ moscio e così diventa un giocatore normale.
20.11.2016 17:19 di  Alex Bembi   vedi letture
Mihajlovic: "Ora battiamo anche il Chievo per rendere importante questi tre punti"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ai microfoni di Sky Sport, Sinisa Mihajlovic si dice soddisfatto, ma non del tutto per la prestazione dei suoi che comunque hanno ottenuti tre punti fuori casa: “Penso che alla fine abbiamo vinto meritatamente, anche se abbiamo sofferto un po’ troppo. Sapevo che sarebbe stata dura, temevo sia il Crotone che noi stessi. Volevo più intensità invece abbiamo fatto possesso palla sterile. Alla fine è uscita la nostra maggiore qualità rispetto al Crotone, ma non si può sempre vincere dominando e facendo cinque gol. Era importante fare risultato, ma non sono molto contento perché mi aspettavo di più dalla mia squadra. Dobbiamo crescere molto di più fuori casa. Ora ci godiamo questi tre punti nell’attesa della prossima gara che sarà ancora più importante: non battere il Chievo nel prossimo turno annullerebbe il significato di questo successo”.

“Ho sempre cercato di dare aggressività alle mie squadre. Di dare ai miei una mentalità offensiva, di pressare alto: una mentalità europea. Le mie squadre hanno sempre giocato per vincere, non per non prenderle. Poi in verità aiuta avere in rosa dei giocatori con determinate qualità, alcuni possono fare le fortune dei loro allenatori. Rendo merito ai ragazzi che si applicano e mettono in pratica quanto imparato in allenamento. Abbiamo un attacco eccellente, con sostituti all’altezza e un centrocampo di qualità”.

“Belotti? Quando gioca come nel primo tempo non va bene. Mi sono arrabbiato con lui negli spogliatoi perché non deve perdere cattiveria e umiltà. Oggi era un po’ moscio e se lui perde da quel punto di vista diventa un giocatore normale. Per fortuna, una volta spronato per bene, è rientrato in campo con un altro spirito e si è visto. Ha tanti margini di miglioramento, ma soprattutto caratterialmente non deve mai mollare. Deve giocare sempre così, con le qualità che gli hanno permesso di arrivare in nazionale e di essere sulla bocca di tutti. Lui sa che nel calcio si ricorda solo l’ultima partita o l’ultimo gol, ci va poco per non fare bene”.