Senza Europa per il Torino è difficile prendere giocatori di prima fascia a meno che …

I costi dei cartellini dei calciatori di qualità che danno garanzie di rendimento e i loro stipendi sono superiori a quelli che finora sono rientrati nei parametri del club di Cairo.
03.06.2018 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Senza Europa per il Torino è difficile prendere giocatori di prima fascia a meno che …
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Il salto di qualità che permetterebbe al Torino di concorrere per un posto in Europa League lo fanno fare i giocatori di qualità. E i giocatori di qualità costano. Per un giocatore di qualità che sia già pronto, quindi, non un giovanotto di belle speranze, si spendono dai 12-15 milioni di euro ai 20-22 per il cartellino, in alcuni casi anche di più, e si deve mettere in conto di elargirgli uno stipendio netto non inferiore ai 2-3 mln più eventuali bonus. Capita alle volte che si arrivi a prendere calciatori che si rivelano decisamente validi  con cifre molto inferiori come accaduto la scorsa estate con Sirigu e N’Koulou, ma si tratta di eccezioni e non è assolutamente la regola. Oltretutto va ricordato che i due non rientravano più nei piani dei club d’appartenenza, rispettivamente il Paris Saint Germain e l’Olympique Lione, in caso contrario sarebbero costati ben di più, e che i diretti interessati volevano trovare un club che li facesse giocare con continuità e non c’erano le file di pretendenti per loro.

I giocatori di qualità di solito giocano in club che disputano le coppe internazionali e per far accettare loro di trasferirsi in uno che aspira a disputarle bisogna che già in rosa ci siano altri calciatori di livello e che rimangano e che ci sia il progetto di costruire una squadra più forte, non ultimo pesa il fattore emolumenti che sotto una certa soglia fanno preferire il restare dove si è, anche se non si ha la certezza di essere titolari inamovibili tanto comunque fra campionato con lotta per le prime posizioni e coppe gli spazi grazie al turnover ci sono e la visibilità non manca. I progetti non devono essere solo sulla carta bensì concreti e sulla realtà pesano i fatti, nel senso che fra gli addetti ai lavori si sa sempre se un club sta trattando e non solo prendendo informazioni su un determinato giocatore e poi i calciatori fra loro parlano e, quindi, sanno chi vuole restare e chi invece andarsene e dove e perché.

Il Torino ha solo due possibilità per fare il salto di qualità: una a medio-lungo termine e l’altra in tempi molto più brevi. Scegliendo la prima deve costruirsi in casa i giocatori di qualità blindandoli già a livello della Primavera, questo comporta investimenti importati, ma decisamente inferiori a quelli della seconda possibilità che prevede prendere giocatori pronti subito. Negli ultimi anni il settore giovanile granata ha conseguito risultati positivi, però, anche i migliori calciatori finora non hanno sfondato a livello della prima squadra, alcuni, non  molti per la verità, stanno maturando esperienze significative anche altrove, ma al momento serve loro ancora tempo per diventare titolari in serie A e ancor di più per diventarlo in una squadra che conquista un posto per l’Europa. Non ci vuole chissà quale esperti, quindi, per affermare che se il Torino vuole andare in Europa League già al termine della prossima stagione non può far altro che investire decisamente di più rispetto a quello che ha fatto in passato per prendere giocatori di qualità e già pronti in attesa che dal settore giovanile arrivino calciatori che siano all’altezza di quest’obiettivo.