Torino, le note liete

17.08.2010 09:04 di  Marina Beccuti   vedi letture
Torino, le note liete
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© foto di Federico De Luca

Vittoria sofferta ai supplementari per il Torino contro il Cosenza, ma il gioco di Lerda si sta concretizzando già in una buona manovra anche se mancano ancora delle pedine per ottimizzarlo. Qui deve intervenire Petrachi che, in questi ultimi 14 giorni, dovrà centrare alcuni obiettivi, magari pescando tra gli svincolati.

In Tim Cup si sono distinti alcuni giocatori che possono e devono migliorare, ma sono una buona base di partenza per lo zoccolo duro della squadra che affronterà, si spera da protagonista, il prossimo ed imminente campionato di B.

Tra le belle sorprese ci sono ad esempio Di Cesare, a parte un errore che ha dato il via ad un pericoloso contropiede dei calabresi, ha tenuto bene la sua posizione, dando anche l'impressione di avere una buona concentrazione. Quella che ancora manca ad Ogbonna che mantiene grandi potenzialità, ma ha ancora troppe distrazioni. Però ha indossato la fascia da capitano con onore, in assenza di Bianchi tocca a lui.

Garofalo ha confermato la sua grande corsa a tutto campo con recuperi provvidenziali in difesa e qualche proposta offensiva. Tutto il contrario di Obodo, che sa far girare bene la squadra ma è più statico. Recupererà sotto questo aspetto giocando con continuità. Lazarevic ha impressionato per il suo agonismo e la grossa forza di volontà, proprio le caratteristiche che piacciono ai tifosi granata e potrebbe diventare il nuovo beniamino della curva. Nulla da eccepire su D'Ambrosio, la sua è una conferma dopo la bella prova fornita anche con l'Under 21. Lo volevano squadre di A, a ragione. Infine, ma non ultimo, Gorobsov. Finalmente il russo-argentino che arriva a piedi alla Sisport, ha potuto giocare e mettere in mostra le sue qualità. Ha forte personalità nonostante i suoi soli 21 anni. Lerda, che pare un mister intelligente nella scelta dei talenti (vedere quanto fatto a Crotone), saprà farlo crescere, tutto quello che non è riuscito a fare il suo predecessore, anche perchè Gorobsov doveva crescere e l'anno scorso non ce n'era il tempo.