Ventura: “C’è rammarico per aver sbagliato l’ultimo passaggio in occasione di 7/8 palle gol”

18.03.2014 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ventura: “C’è rammarico per aver sbagliato l’ultimo passaggio in occasione di 7/8 palle gol”
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L’allenatore del Torino sulla scelta di iniziare la partita con il Napoli con la coppia di attaccanti Barreto e Meggiorini ha spiegato i  motivi per i quali i giocatori meritano di essere presi in considerazione a trecentosessanta gradi.

 

Senza attendere le domande dei giornalisti presenti nella mixed zone Ventura, dopo essere passato ai microfoni delle televisioni a pagamento, della Rai e aver tenuto la conferenza in sala stampa dove la maggior parte dei giornalisti sono della carta stampata, ha esordito dicendo: “E’ difficile perché nei fine partita in questo campionato tutti mi fanno sempre le stesse domande sugli episodi e non parliamo mai della partita e questo deve far fare una riflessione e anche questa volta tutte le domande vertevano sull’ultimo episodio (il contatto fra Higuain e Glik e la conseguente caduta del capitano del Torino e il gol partita dell’attaccante del Napoli, ndr) che va a sommarsi ad una situazione obiettivamente esageratamente lunga di quello che ci è successo dalla seconda gara di campionato in poi. Un’annata particolare e ho detto che non avrei più affrontato il problema e non lo affronto più, sperando che prima o poi ci sia la parola fine e che magari l’anno prossimo si possa ripartire in equilibrio, senza entrare in merito poiché nel calcio si può anche sbagliare, ma credo che noi abbiamo lasciato più di una decina di punti per motivi che esulano dal calcio giocato. Dico questo non per parlare di quello che avremmo potuto avere, ma riflettendo sul fatto che abbiamo trentasei punti, eh si certo ne potremmo avere molti di più, però se ne avessimo ventisei significherebbe retrocessione, fallimento della società perché ci sarebbe una differenza abissale dal punto di vista economico, significherebbe anche il fallimento di molti calciatori e significherebbe tante altre cose, quindi l’auspicio è quello di un pizzico di attenzione in più. Dobbiamo lavorare per diventare ancora più forti, per crescere, poiché più si diventa forti e più rispetto avremo strada facendo, il rispetto si conquista sul campo non con le parole pertanto dobbiamo continuare a lavorare. E’ un peccato che si parli sempre di episodi e non si parli delle partite. Credo che la partita del Torino con il Napoli sia stata importante e per ottanta minuti ha giocato con grande raziocinio, maturità e personalità e ogni volta che loro tentavano di uscire entravamo, il rammarico non è per i due pali o per la palla a colpo sicuro di Immobile, ma per quelle sette-otto palle gol clamorose dove abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio. Con il Napoli è stata una partita dove potevamo fare almeno cinque gol e sfido chiunque a dire il contrario.  Purtroppo anche questo fa parte del percorso di crescita. Dico sempre e l’avevo detto anche dopo la partita con il Verona (unico risultato positivo con vittoria nelle ultime sei partite, ndr), l’avevo anche detto dopo la sconfitta con la Sampdoria e lo ridico dopo questa sconfitta con il Napoli, credo totalmente immeritata, ma al di là di questo la crescita di questa squadra avviene attraverso il campo, quindi attraverso risultati positivi e negativi, attraverso partite giocate bene e altre meno bene, tutto fatto per raggiungere l’obiettivo finale che è quello di essere a fine campionato un po’ più forti e di ottenere maggiore rispetto, di avere una mentalità, una maturità, un raziocinio e una lucidità che ci permettano di avere una base solida sulla quale costruire il futuro del Torino Calcio (per la precisione era il nome della società prima del fallimento e dall’avvento di Cairo si chiama Torino Football Club, ndr). I giocatori erano rammaricati al termine della partita, ma io dico che non devono esserlo e devono invece essere orgogliosi di quello che hanno fatto poiché hanno confermato per l’ennesima volta di essere un gruppo di grande disponibilità, ad esempio, Barreto e Meggiorini hanno giocato secondo me bene, Darmian a sinistra e Maksimovic a destra, posizione mai assunta prima, hanno disputato una partita con personalità. Per questo dico che i giocatori meritano maggiore rispetto, ma che lavorando verrà conquistato”.

 

Ci spiega almeno la scelta d’iniziare la partita con Barreto e Meggiorini e poi di far subentrare Immobile e Cerci?

“Per tre motivi: 1) siamo un gruppo, altrimenti diventa difficile spiegare come Rodriguez che è stato fuori sei mesi è rientrato (nella scorsa partita con l’Inter, ndr) ed è stato il migliore in campo. Oppure spiegare che Maksimovic che non aveva giocato neppure un minuto prima della gara con l’Udinese e poi a Udine è stato uno dei migliori in campo. E’ un gruppo che lavora e tutti hanno il diritto di ritagliarsi uno spazio e direi che anche con il Napoli tutti quelli che sono stati chiamati hanno dimostrato di essere presenti e per questo faccio i complimenti a tutti. 2) Perché disputeremo tre partite in sette giorni (ieri con il Napoli, sabato con il Livorno e martedì con la Roma, ndr). 3) La crescita di una squadra non avviene né attraverso i titoli dei giornali, né attraverso le dichiarazioni, né attraverso il chiacchiericcio da bar, ma attraverso il lavoro fatto sul campo tutti i giorni, attraverso la disponibilità dei singoli calciatori, attraverso la voglia di mettersi in discussione e di crescere. Ogni singolo calciatore nel momento in cui dà queste tre componenti ovvero disponibilità, umiltà e voglia di mettersi in discussione ha il diritto di essere preso in considerazione a trecentosessanta gradi”.