Toro, può tornare di moda un obiettivo "alla Mahrez"

02.07.2020 12:04 di  Claudio Colla   vedi letture
Toro, può tornare di moda un obiettivo "alla Mahrez"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Adattatosi alle caratteristiche di uno dei suoi interpreti dal tasso tecnico più elevato, a differenza di quanto, a inizio campionato, aveva fatto Eusebio Di Francesco, il veterano Claudio Ranieri sta guidando la sua Samp verso una salvezza tutt'altro che scontata. La vittoria conseguita ieri sera al Via del Mare, contro il Lecce del giovane leone Liverani, è arrivata anche grazie all'ottima prestazione e alla freddezza dal dischetto di Gastón Ramirez. Il 29enne fantasista uruguagio, in blucerchiato dall'agosto del 2017, era stato cercato dal Toro, a cavallo delle gestioni Mihajlovic e Mazzarri. E a fine stagione in corso, qualora il rinnovo col club ligure, in definitiva, non dovesse arrivare, Vagnati potrebbe tentare di assicurarselo a buon prezzo.

Pagato meno di sei milioni e mezzo di euro, versati nelle casse del Middlesbrough, ormai quasi tre anni fa, l'ex-Bologna e Southampton pesa ora sul bilancio di casa Sampdoria per circa un milione e sei. Cifra che i blucerchiati, ragionevolmente, porteranno a 4-5 milioni, qualora fosse formulata una richiesta per il cartellino, con un solo anno di contratto in essere - ribadiamo, salvo rinnovo di contratto. Ramirez sarebbe peraltro già stato ceduto dieci-undici mesi fa, se la Samp fosse riuscita ad arrivare a quel Simone Verdi acquistato dal Toro. E sarebbe proprio l'ex-Napoli e Bologna a poter beneficiare della vicinanza di un trequartista vero, di razza, come il classe '90. 

Gastón Ramirez, che Ranieri ha saputo valorizzare, fatte le debite proporzioni, proprio come fece con un certo Riyad Mahrez (in foto), all'epoca della sua gloriosa stagione 2015/16, in sella al Leicester, che lo vide portare le "Volpi" del fiume Soar all'epocale conquista della Premier League. Da allora, l'algerino Mahrez è assurto ai massimi livelli del calcio internazionale, finendo per infiammare le folle del Manchester City di Pep Guardiola. Anche grazie alla capacità del tecnico italiano di adattare il proprio sistema di gioco di base, vicino a un 4-4-2 classico, alle qualità di un trequartista puro, di un cavallo di razza libero di inventare tra le linee, per essere valorizzato appieno. Per quanto appaia impietoso il parallelo con Ramirez, in termini di prestigio e di respiro internazionale dei palcoscenici rispettivamente solcati, l'uruguagio sembra avere ancora davanti un futuro di rilievo, sulle scene di quella Serie A, pur di medio-bassa classifica, in grado di sognare in grande. L'uomo giusto, forse, per fornire al prossimo Toro quell'apporto in termini di palleggio, qualità, fantasia, che ora come ora, è inconfutabile, latita.