La logica dice prima vendere e poi pensare ai nuovi innesti

Risolvere le questioni in uscita Ogbonna, D’Ambrosio, Stevanovic e Di Cesare. Per potenziare l’organico sempre calde le piste Jankovic e Almiron, gettonate ma non del tutto convincenti quelle per Derdiyok e Barrios.
22.06.2013 12:13 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
La logica dice prima vendere e poi pensare ai nuovi innesti
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© foto di Federico De Luca

Quando come al Torino si ha la struttura di base della squadra per la stagione successiva si deve programmare il futuro seguendo la logica, è quindi chiaramente intuibile che prima di tutto si deve decidere chi va ceduto e in un secondo momento va preso un sostituto, anche perché l’imprevedibilità del calciomercato può sempre ribaltare le situazioni e un giocatore che è dato come sicuro partente può non esserlo più a stretto giro di posta. Con questo non significa che la società non debba monitorare e trattare giocatori che interessano, anzi deve farlo con tempestività in modo da non vedersi sfuggire i rinforzi, ma prima ancora deve accelerare sulle cessioni.

Il punto fermo è Cerci che, dopo essere stato acquistato totalmente, deve essere il giocatore intorno al quale si costruisce la squadra, anche perché lui è l’ago della bilancia del modulo in quanto senza Alessio il 4-2-4, tanto caro a Ventura, non ha grandi ragioni di essere l’assetto principe della squadra, mentre con lui è il 5-3-2 che va tenuto in secondo piano ed eventualmente utilizzato solo in occasioni particolari, magari quando si affrontano formazioni qualitativamente molto superiori. E’ pacifico che se per Cerci arrivassero offerte importanti la decisione di cederlo o di rifiutare di lasciarlo andare via deve essere presa in tempi rapidissimi, proprio perché non si può avere incertezze sul modulo.
Se questo week end può essere utilizzato da Cairo e Petrachi per rilassarsi dopo l’intenso lavoro per la risoluzione delle comproprietà, la prossima settimana deve essere quella che risolve definitivamente le questioni Ogbonna, D’Ambrosio, Stevanovic e Di Cesare. Se i quattro preferiscono andare a cimentarsi in altre piazze è meglio chiudere subito le trattative delle loro cessioni per avere un gruzzoletto ed eventuali contropartite tecniche gradite, così da capire esattamente quali sono i giocatori di cui si dispone e se nell’undici titolare manca ancora qualche elemento in modo da avere il tempo per prenderli prima dell’inizio del ritiro.

Sono molti i tifosi che si chiedono quanti giocatori servirebbero per puntare alla parte sinistra della classifica. Fatto salvo che molto dipende da chi resta, se in linea teorica oggi rimanessero tutti quelli che ci sono il Torino ha bisogno di un esterno alto sinistro, di un centrocampista che imposti la manovra offensiva e di un attaccante che vada in doppia cifra, più qualche riserva per ogni reparto. Tre elementi ipotizzando che la Procura Federale non squalifichi, o lo faccia solo per un breve periodo, Gillet, Gazzi e Barreto. Se per Gillet e Gazzi i sostituti ci sono in quanto sono stati presi Padelli e Farnerud, per Barreto no, ma prima di pensare che i tre giocatori possano mancare è meglio attendere le decisioni della Procura Federale in modo da avere un quadro ben chiaro. Tornando alle necessità i nomi al momento più accreditati sono: l’esterno d’attacco sinistro Jankovic e il regista Almiron, mentre qualche perplessità potrebbe sorgere sugli attaccanti Derdiyok, che ha un ingaggio elevato e in aprile ha subito un intervento all’inguine che gli ha fatto saltare la convocazione con la nazionale Svizzera in occasione della gara con Cipro dell’8 giugno valevole per la qualificazione ai Mondiali in Brasile, e Barrios, che anche lui percepisce emolumenti importanti e che dopo aver disputato tre stagioni nel Borussia Dortmund, dove ha fatto registrare progressivamente un calo di presenze e di gol, da maggio 2012 milita in Cina nel Guangzhou Evergrande allenato Marcello Lippi.

 

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