La vicenda Ljajic-Torino: tutto gira intorno alla clausola rescissoria

L’agente dell’attaccante serbo, che è lo stesso di Maksimovic, vuole che anche un futuro addio sia già regolato per entrambi i suoi assistiti.
10.07.2016 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
La vicenda Ljajic-Torino: tutto gira intorno alla clausola rescissoria
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© foto di Federico De Luca

I contratti che legano calciatori e società sono atti molto complessi che regolano in tutti gli aspetti il rapporto che intercorre fra le parti, dallo stipendio ai premi e non mancano anche gli accordi per lasciarsi quando una o entrambe le parti lo vogliano. Il nodo che sta bloccando il passaggio di Ljajic dalla Roma al Torino è proprio legato al momento dell’addio. L’entourage dell’attaccante serbo, infatti, vuole inserire nel contratto la clausola rescissoria, la cifra dovrebbe aggirarsi sui 13 milioni di euro, all’incirca il doppio di quanto il club granata ha pattuito di dare a quello giallorosso.

Perché la clausola rescissoria causa tante discussioni fra le parti? E’ presto detto, inserita nel contratto evita che il Torino blocchi con richieste economicamente importanti o con trattative lunghe il passaggio del giocatore ad altro club. Praticamente Cairo non potrebbe fare com’è avvenuto per Maksimovic la scorsa estate quando aveva fissato il prezzo del cartellino a 20 milioni e di fatto scoraggiato qualsiasi pretendente. Qualora Ljajic diventasse un giocatore granata e nel contratto ci fosse la clausola rescissoria fissata a 13 milioni qualunque società si presentasse al Torino con quella cifra slegherebbe abbastanza facilmente il serbo dal club granata permettendogli di andarsene senza dover aspettare che il Torino tratti e contratti la sua cessione.

A complicare il tutto c’è l’agente di Ljajic che è lo stesso di Maksimovic. Ramadani vuole inserire una clausola rescissoria anche nel contratto del difensore, ovviamente il tutto si ricollega alle vicende della scorsa estate e al tira e molla tra Napoli e Torino per il difensore serbo. Se le sorti di Ljajic condizionano quelle di Iago Falque ora lo fanno pure per quelle di Maksimovic.
Che al Torino tutto questo piaccia poco è facile da intuire perché non elargendo stipendi particolarmente elevati favorisce chi vuole i suoi migliori giocatori. Infatti, chi li desidera non ha problemi a concordare con i calciatori emolumenti più sostanziosi e con clausole rescissorie tutto sommato non così elevate, come lo sono 13 milioni o cifre simili, non è difficile presentarsi al Torino con un tale gruzzoletto. Pensare di elevare di molto la clausola rescissoria (favorirebbe il Torino nel fare cassa) non è così semplice perché per quanto il mercato possa arrivare per alcuni calciatori a cifre iperboliche questo non vale per tutti, esiste pur sempre un valore proporzionato a quanto fatto sul campo. Cairo è bravo a contrattare, ma lo sono anche gli altri e quando l’asticella si alza inevitabilmente tutto diventa più complesso.