Mihajlovic: “La Roma è forte, dobbiamo essere più concreti e attenti ma non siamo in crisi”

21.10.2017 16:33 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Mihajlovic: “La Roma è forte, dobbiamo essere più concreti e attenti ma non siamo in crisi”
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani pomeriggio con la Roma. Ecco che cosa ha detto:

A Crotone ha detto che quando non si può vincere si può anche non perdere, nel caso domani con la Roma varrà questa affermazione?

“La Roma vista con il Chelsea fa paura. Hanno avuto più del sessanta per cento di possesso palla e tre gol sul campo dei campioni di Inghilterra. Anche loro, come tutte le squadre, anche loro non sono perfetti e alle volte qualche cosa in difesa concedono e noi dovremo essere bravi ad approfittarne, ma ci serviranno concentrazione, concretezza e fortuna. La Roma ha vinto tutte le partite tranne con Inter e Napoli ma meritava di più, con l’Inter di vincere e con il Napoli di pareggiare. Non siamo qui a elencare i loro pregi. Dobbiamo giocare da Toro sperando che basti”.

Le fa più paura Dzeko o la difesa giallorossa che non ha mai subito gol fuori casa?

“La Roma ha venduto pezzi pregiati in estate, ma è rimasta forte. Non c’è solo Dzeko e per vincere servirà un’impresa. Noi veniamo da due risultati non soddisfacenti. Due punti con Verona e Crotone sono pochi. Quando s’incontrano squadre meno forti, bisogna portare a casa i tre punti. Avremmo meritato sicuramente di più, ma conta relativamente perché servono più punti. Adesso c’è la Roma e dobbiamo fare l’impresa. Rispetto alle ultime partite i ruoli sono invertiti: i più forti sono loro. Comunque ci siamo allenati bene e i ragazzi hanno fiducia. I ragazzi sono consapevoli che con il Crotone abbiamo subito due tiri in porta e due gol e con il Verona non avremmo dovuto farci rimontare, pur essendo in dieci. A Crotone, a parte il risultato, abbiamo fatto bene. Sarei più preoccupato se non creassimo occasioni. Gli ultimi due pareggi contano molto perché i punti persi sono importanti, ma bastava fare una vittoria in più e saremmo quinti, invece, per questi due punti in meno che abbiamo in classifica è successo il finimondo, ma è anche giusto. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, cercare di crescere e migliorare dove serve. Sicuramente non siamo in crisi: i ragazzi hanno fiducia e cercheremo di fare bene”.

Ljajic si è dato disponibile per fare il falso nueve, pensa di prendere in considerazione questa soluzione?

“Mah, penso che Ljajic dia il meglio di sé nel ruolo che sta ricoprendo e fa anche qualche cosa d’importante in ogni partita giocando nel cuore dell’azione, anche se un giocatore con la sua classe può e deve essere ancora più incisivo, ma fa gol e assist. Non credo, però, di spostarlo, magari in qualche partita potrei metterlo come centrocampista in una linea a tre, ma non domani”.

Un anno fa la vittoria con la Roma fu quella della svolta, domani potrà essere uguale?

“L’anno scorso abbiamo vinto con Roma e Fiorentina e speriamo che la storia si ripeta quest’anno. La situazione è simile,infatti, anche l’anno scorso venivamo da risultati non positivi e avevamo degli infortunati. Senza cercare scuse, ma gli infortuni non ci permettono di fare scelte importanti a gara in corso, però, dobbiamo fare di più. Le prossime gare saranno importanti, anche se il campionato è lungo: avremmo dovuto fare più punti nelle ultime due gare, con una sola vittoria in più ne avremmo quindici come la Roma, che deve ancora recuperare una partita, e nessuno avrebbe detto nulla, invece, ne abbiamo tredici e sembra la fine del mondo. Lo ripeto: non siamo in crisi e i ragazzi hanno fiducia”.

Sente il sostegno della società in questo momento più difficile? Alcune critiche le sono sembrate eccessive?

 “Avremmo dovuto fare di più, ma abbiamo preso una sola partita e la classifica non è brutta, anche se poteva essere migliore. Penso che avremmo meritato di più in alcune occasioni e gli errori arbitrali ci hanno tolto qualche cosa. Alcuni risultati sono stati sottovalutati: penso ai pari con Bologna e Sampdoria, però, sembra che avessimo dovuto vincere a tutti i costi. Ma guardiamo dove sono adesso Sampdoria e Bologna. È giusto accettare le critiche, ma io giudico la squadra sia per i risultati, che sono sempre importanti, sia, soprattutto, per le prestazioni. Anche nell’ultima contro il Crotone abbiamo fatto il sessantacinque per cento di possesso palla e subito tre tiri in porta. Dobbiamo essere più concreti in attacco e attenti in difesa perché gli errori sono spesso individuali e bisogna essere più concentrati. Voi sapete bene con quale intensità ci alleniamo e quanto proviamo e riproviamo le cose. Dal punto di vista dell’impegno non posso rimproverare nulla ai ragazzi, ma dall’anno scorso a oggi ci portiamo dietro più rimpianti e occasioni perse”.

 Tra Torino e Roma chi ha più pressioni?

“Tutti e due. Se la Roma vuole ambire a qualche cosa d’importante deve fare punti. Noi non abbiamo lo stesso obiettivo della Roma, loro devono andare in Champions e noi in Europa League. Non facciamo la rincorsa a loro. È una gara dove potrà accadere di tutto. Sicuramente loro partono favoriti, ma lo erano anche l’anno scorso e poi hanno perso. Ogni partita fa storia a sé, ma è importante per noi giocare con fiducia e mettere in pratica quello che proviamo in allenamento. Poi sicuramente serve anche un po’ di fortuna, ma la si deve meritare”.

Si potrebbe cambiare modulo per provare ad evitare le difficoltà in fase difensiva?

“Si può anche pensare di cambiare modulo, però, come possiamo disporci in campo? Mettiamo un centrocampista in più? Non c’è Belotti e si usa un falso nueve? Si può cambiare, ma se noi in ogni partita segniamo uno, due, tre gol è anche merito del modulo che utilizziamo. E’ vero che anche durante la partita ci sta prendere accorgimenti e magari si cambia e si mantiene il risultato o si cerca di portarlo a casa, però, è anche vero e non è una scusa che avendo poche possibilità di cambiare si hanno a disposizione poche soluzioni avendo fuori Lyanco, Belotti, Acquah, Obi e Barreca. Sono cinque giocatori che considero tutti titolari. Quindi adesso il modulo non si cambia, non lo voglio fare anche perché la squadra dal punto di vista offensivo ha fatto bene, poi, come ho detto, gli errori fatti sono individuali e non di reparto. Si tratta di palle a cinque metri, falli da rigore, farsi dribblare portando il piede fuori: sono errori individuali”       

Va bene per la fase offensiva, ma c’è il rovescio della medaglia ed è la fase difensiva. Si tratterà pure di errori individuali, ma non si può fare qualche cosa per attenuarli ed evitare che si subiscano gol evitabili?

“Sicuramente stiamo lavorando in tal senso e lavoriamo molto dal punto di vista difensivo. Abbiamo subito tredici gol, ma è anche vero che sei su tredici sono arrivati quando avevamo un uomo in meno. Anche se non p detto che se si è in inferiorità numerica si debba subire gol. Bisogna difendere meglio e lavoriamo anche dal punto di vista individuale con i nostri difensori per cercare di non fare più gli sbagli che hanno fatto. Se ogni giocatore migliora individualmente migliora anche tutta la squadra. Non è una questione di modulo se si subiscono gol, anche l’anno scorso quando giocavamo con il 4-3-3 prendevamo gol eppure utilizzavamo un modulo meno offensivo, ma nello scorso campionato qualche volta facevamo errori di reparto, mentre quest’anno non li facciamo più, però, purtroppo facciamo errori individuali perché in certi momenti ci manca un po’ di attenzione e concentrazione”.    

Oggi il calcio è più povero senza Totti?

“L’ho conosciuto da ragazzino quando era ancora un pischello ed è stato il miglior giocatore italiano negli ultimi trent’anni, anche se ha vinto meno di quello che poteva perché ha fatto la scelta di restare sempre nella Roma. Non avevo mai visto un giocatore ricevere un’accoglienza come che ha ricevuto Francesco nell’ultimo giorno da calciatore e questo l’ha ripagato di tutto. Fuori dal campo lo vedo un po’ triste adesso che non è più calciatore. Secondo me uno come lui deve sempre restare nel vivo del calcio e domani glielo dirò. Il calcio senza di lui è diventato molto più triste”.

Sadiq è ancora più coinvolto? Come sta Belotti?

"Penso che a Crotone abbia fatto bene. È un attaccante che ha bisogno di fiducia ed era alla sua prima partita dopo anni non giocava per novanta minuti. Poi fa sbagli perché è giovane, ma in campo è uno che dà tutto quello che ha. Belotti? Oggi è a Perugia per fare un controllo, per capire se il legamento si è cicatrizzato. Ho parlato ieri con lui e sente dolore al tatto così gli ho suggerito di non toccarlo. Sentiamo quello che dice il medico e poi ci comporteremo di conseguenza. Speriamo che tutto vada bene e di recuperarlo per l’Inter altrimenti tornerà dopo la sosta per le partite della Nazionale”.

 L’aria inquinata ha condizionato gli allenamenti?

“L’altro ieri ci siamo allenati con le mascherine (ride, ndr). No, non è cambiato nulla, ma si potrebbe ordinare di nuovo il blocco del traffico (ironizzando sui precedenti provvedimenti anti-inquinamento della giunta Appendino sempre coincidenti con le partite casalinghe dei granata, ndr). A me una cosa curiosa legata all’inquinamento era successa con il Milan in Cina quando eravamo andati a fare un torneo a Shanghai un vigile ha fermato il pullman e non voleva farlo passare così noi siamo scesi e a piedi con tutte le mostre cose abbiamo percorso il chilometro per raggiungere lo stadio. Ma il nostro pullman è diesel (riferendosi al blocco delle auto che sono alimentate così, ndr)? Abbiamo due autisti che sono due kamikaze”.

Il modulo resta invariato, ma cambierà qualche giocatore rispetto alla partita con il Crotone?

“Se il modulo non si cambia, se  gli infortunati sono quelli che sono … Ansaldi negli ultimi due giorni non si è allenato per precauzione perché aveva un muscolo intossicato. Vedremo come sta, ma visto che abbiamo tre partite in una settimana è difficile che lo rischierò. Oggi gli parlerò e vedremo, ma ricordo che alcuni degli infortuni che abbiamo sono stati causati anche da qualche rischio di troppo che i calciatori si sono presi, quindi, non vorrei che succedesse lo stesso anche con lui e non credo che domani giocherà”.

Nelle partite finora disputate in sei avete avuto un maggiore possesso palla, in quattro avete fatto più tiri in porta e in tre anche nello specchio, perché fate fatica a concretare le occasioni che create?  

“Creiamo tanto, ma dobbiamo essere più concreti e imparare a chiudere le partite.  A Udine abbiamo rischiato di pareggiare all’ultimo minuto, ma avevamo avuto molte occasioni per segnare. Giocando in modo offensivo ci sta che l’avversario non avendo nulla da perdere cerchi di ribaltare il risultato. Dovevamo e dobbiamo essere più cinici perché così si risolverebbero tanti problemi. Sarebbe preoccupante se giocassimo e non creassimo subendo poi due gol, gli errori li fanno tutti. E’ un momento che per noi gira un po’ così. Nelle ultime due partite è successo tutto l’immaginabile compresi errori individuali e arbitrali. Non siamo stati anche fortunati. Questi due pareggi contano molto e ci hanno fatto fare pochi punti e sono pochi, sarebbe bastato vincere una partita e adesso avremmo quindici punti e saremmo quinti, ma per questi due punti in meno è successo il finimondo. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità ed essere fiduciosi per ciò che stiamo facendo e continuare così migliorando le cose che non vanno bene”.