Per il futuro del Torino investimenti mirati ma non a discapito dei risultati

La mancanza d’equilibrio della squadra ha vanificato la prolificità dell’attacco perché si subiscono troppi gol. Non tutti i giocatori in rosa sono all’altezza per raggiungere traguardi ambiziosi.
09.03.2017 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Per il futuro del Torino investimenti mirati ma non a discapito dei risultati
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La stagione non è ancora finita, ma sta già insegnando molto per il futuro e la dirigenza del Torino deve ragionare su quali siano le strategie da adottare se ha veramente l’intenzione di “investire per correggere quello che è migliorabile e rinsaldare la squadra per creare un bel Toro”. Poiché queste parole sono state pronunciate dal presidente Cairo e riportate sul sito ufficiale della società è doveroso prenderle come linee guida per la prossima sessione di mercato.

Ecco che quindi i dati su questo campionato sono la base per tutti i ragionamenti e questi dati dicono che la squadra manca d’equilibrio, infatti, a fronte di un attacco molto prolifico, 51 gol realizzati in ventisette giornate con una media di 1,8 reti a partita, c’è il rovescio della medaglia della difesa fragile che subisce troppi gol, 43 che vuol dire 1,592 a gara. Le reti realizzate e quelle subite quasi si annullano e questo inevitabilmente va a discapito dei risultati perché ci vuole un divario decisamente maggiore per capitalizzare in termini di punti i tanti gol fatti. Basta pensare a Lazio e Atalanta che occupano rispettivamente il quarto e il quinto posto, i prossimi avversari dei granata di gol ne hanno segnati 47 e subiti 29 e i bergamaschi 42 e 26 e loro in questo momento sono in posti che li conducono all’Europa League.

E’ da inizio stagione che Mihajlovic prova e riprova a trovare soluzioni per rendere la squadra meno vulnerabile, ma non è riuscito nell’intento e questo porta a pensare che sia un problema di uomini che nel complesso non risultato adatti a reggere l’impatto dell’avversario. L’attacco non ha particolari problemi perché Belotti riesce a segnare quasi sempre e Falque e persino il discontinuo Ljajic formano un trio valido, che potrebbe anche fare di più e, quindi, sebbene le alternative non siano poi così affidabili in termini realizzativi, bastano i titolari. Non è possibile fare lo stesso discorso per gli altri reparti che fra giocatori giovani, e di conseguenza poco esperti, e altri di età adeguata, ma dalla cifra tecnica non sempre all’altezza per determinate ambizioni, rendono la manovra difensiva incerta e di conseguenza non bastano le pezze che ci mette il portiere Hart.

Per la prossima stagione Cairo e Petrachi devono spendere bene nel senso che non occorre svenarsi economicamente per rinforzare la squadra, ma prendere giocatori che abbiano esperienza e qualità tecniche adeguate. Per farlo è ovvio che si debba mettere mano al portafoglio e si sa che un giocatore discreto non costa meno di 10-12 milioni di euro e ha un ingaggio che non è inferiore ai 2-2,5 milioni, queste sono le cifre del calcio e saranno anche eccessive, ma è così. E soprattutto se dovessero andare via i due giocatori più forti, Belotti e Hart, vanno sostituiti adeguatamente e la lezione il Torino dovrebbe averla imparata con Glik e Maksimovic. Mihajlovic, o qualunque altro allenatore, non può fare miracoli, quindi, non solo deve essere rifornito di titolari di un certo spessore, ma deve anche avere alternative parecchio valide altrimenti la squadra resta a metà classifica e non va oltre, com’è successo quest’anno e doverlo dire a undici giornate dalla fine del campionato è proprio una tristezza.