Se il mercato in entrata è fermo la “colpa” sembra essere di Zaza e Falque

Non solo il rendimento di alcuni giocatori, ma anche le politiche societarie incidono sul mercato e lo condizionano.
17.01.2020 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Iago Falque Silva
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Iago Falque Silva
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fino a quando il Torino non riuscirà a piazzare i giocatori che sono ritenuti cedibili perché la rosa va sfoltita, come da richieste di mister Mazzarri, non si procederà a provare a prendere nuovi giocatori, che si spera servano a far proseguire alla squadra la strada che dovrebbe portarla in Europa, visto che adesso la classifica è migliorata nonostante i punti colpevolmente gettati alle ortiche, leggasi in particolare le sconfitte con Lecce, Sampdoria, Udinese e Spal. Per cui Zaza, Falque, Bonifazi, Parigini, Millico e forse anche Djidji e Meïté sono da considerarsi in partenza, ma, soprattutto per i primi due, tutto “dipenderebbe” da loro, infatti, devono accettare di trasferirsi altrove, quindi, se non lo fanno bloccano il mercato in entrata e di conseguenza la “colpa” sarà loro se non arriveranno i rinforzi.

Questa “colpa” va però puntualizzata. Per Falque pesano gli infortuni che gli hanno fatto disputare solo 108’ in campionato e altri 75’ nella gara d’andata con il Debreceni nei preliminari d’Europa League e adesso che è tornato a disposizione avrebbe bisogno di giocare con continuità per ritrovare la piena forma, ma con l’arrivo di Verdi e il buon momento di Berenguer nel Torino lo spazio è ridotto. Allo spagnolo sono interessate la Spal e il Genoa, in entrambe avrebbe possibilità di giocare, ma si tratta di squadre che stanno lottando per non retrocedere e per loro avere Iago sarebbe un lusso, ma per il giocatore un doversi accontentare pur di poter giocare con continuità. Francamente uno come Falque meriterebbe palcoscenici differenti, non ovviamente perché le due piazze non siano degne, ma solo per la posizione che occupano in classifica le squadre, e inoltre al Torino qualche cosa potrebbe darla eccome Iago nel girone di ritorno come ha sempre fatto in passato.

Per Zaza il discorso è differente, a parte qualche piccolo acciacco, non ha avuto i problemi fisici di Falque ed è semmai il suo rendimento, che è stato ben al di sotto delle aspettative, ad avergli in parte sbarrato la strada del campo. Mazzarri pur utilizzandolo non lo ha fatto quasi mai giocare insieme a Belotti, anche se era arrivato per fare coppia con il “Gallo” e poi con l’arrivo di Verdi in attacco la lotta per un posto si è fatta molto più complicata poiché due posti di fatto sono occupati: uno da Belotti e l’altro appunto da Verdi, malgrado finora il suo rendimento non sia stato conforme alle aspettative, ma essendo costato 23 milioni tenerlo in panchina è decisamente arduo più facile farvi accomodare Zaza che è costato si fa per dire solo 14 mln. Zaza qualche estimatore ce l’ha, ma il Torino, che vorrebbe cederlo a titolo definitivo, chiede per lui una cifra che appare esorbitante, circa 20 mln, a chi potrebbe essere interessato a prenderlo e non tutti i club possono permettersi di elargirgli un ingaggio di 1,7 milioni annui e per di più il giocatore non sembra gradire qualsiasi destinazione, ad esempio era stato accostato allo Zenit San Pietroburgo, però, pareva che non lo entusiasmasse finire in Russia.

Una società come il Torino sapendo che la squadra va rinforzata, e l’andamento del girone d’andata lo ha ampiamente dimostrato, pur dovendo sfoltire giocatori che per motivi differenti non trovano spazio (rendimenti sotto le aspettative, compagni più esperti che chiudono gli spazi, bisogno di giocare con continuità post recupero da infortuni) non dovrebbe aspettare di cedere prima di prendere, ma dovrebbe fare il contrario anche perché così dimostrerebbe a tutti la ferrea volontà di volere una squadra che in Europa ci possa andare.