Cairo, qualcosa ci sfugge. Vendere il Torino? Sembra un'ipotesi ancora lontana...

12.03.2018 17:28 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Cairo, qualcosa ci sfugge. Vendere il Torino? Sembra un'ipotesi ancora lontana...
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'accorato appello fatto da Mario Giordano su Toronews a Urbano Cairo perchè non ceda il Torino Fc era solo uno sfogo da tifoso o lui, giornalista di successo, sa qualcosa che a noi non è ancora dato sapere? Sembrava all'inizio solo la lettera di un tifoso che prendeva la parola per difendere Cairo dagli attacchi di una parte della tifoseria che lo criticava e qualcuno lo incitava a lasciare. Invece c'è qualcos'altro nell'aria che si muove? Anche perchè la mini contestazione dei giorni scorsi non sembrava toccare la dirigenza, bensì solo la squadra, rea di non dare in campo lacrime e sudore.

Oggi invece il Tuttosport ha lanciato una proposta, ovvero che sarebbe ora che Cairo mettesse in vendita il Torino. Conti a posto, Filadelfia ricostruito (ma non è di proprietà, bensì solo in locazione, come lo Stadio Grande Torino), una buona rosa di giocatori, nessun debito. Come dire il Torino Fc può essere appetibile, magari al cinese di turno che vuole investire in Italia, o qualche altro gruppo straniero (perchè no la Petronas, società malese di lubrificanti, che sta aprendo un'altra filiale a Santena dopo quella di Villastellone? Ricordiamo che la Petronas è partner della Mercedes in F1, una squadra vincente negli ultimi tempi e magari non proprio allineata alla FCA...).

I presidenti vanno e vengono e Cairo forse è andato avanti addirittura oltre a quello che poteva essere il suo mandato iniziale, quando si parlava di un progetto minimo di dieci anni.

Al presidente del Torino si è sempre criticato il fatto che, a differenza dei suoi successi in ambito editoriale, è piuttosto tirchio, preferendo vendere i pezzi migliori senza comprare giocatori di qualità, se non in qualche rara eccezione. Va bene tenere il bilancio a posto, ma da qualche anno le possibilità sono aumentate, tali da fare qualche sacrificio per permettere alla squadra di puntare all'Europa in modo concreto, senza dover aspettare le disgrazie di altre squadre.

Quella di quest'anno avrebbe dovuto essere una squadra di qualità, a detta del presidente, ma il fallimento del progetto di Sinisa Mihajlovic ha messo in luce che alla fine non era una squadra creata per vincere bensì per mantenere il trend delle altre stagioni di A. Ovvero navigare in acque tranquille, senza infamia nè lode.

Cairo, dopo la debacle di Roma, ha messo le masi avanti, dicendo che Mazzarri non può andare in Europa con la squadra di Mihajlovic, che i giocatori non li aveva scelti lui e via discorrendo. Allora forse c'è stata troppa fretta nel liquidare il mister serbo, oppure è stata tardiva la decisione. Era meglio mettere in chiaro le cose a giugno e chiudere lì il discorso. Visto che Cairo voleva Mazzarri dal lontano 2007.

Difficile credere che Cairo possa pensare di vendere, semmai è più facile pensare che il presidente vuole vedere la reazione dei tifosi e dei vari osservatori a qualche indiscrezione giornalistica. Cairo è sempre stato piuttosto allergico alle critiche, ma quando i risultati non arrivano le deve deglutire, anche se con difficoltà. Meglio aprire un sondaggio per capire se il popolo granata lo vuole ancora e Giordano ha subito preso la palla al balzo per chiedergli di restare, anche se Cairo non ha mai manifestato l'idea di lasciare. Qualche macchietta di turno, tipo Ciuccariello, aveva fatto una conferenza stampa farsa di intenzione, ovviamente senza arte nè parte. Nessuno si faccia illusioni che arrivi uno sceicco, quelli esistono solo nelle favole del principe azzurro. Però pretendere qualcosa in più è lecito dopo 13 anni di presidenza e tanti successi personali di Cairo, ottenuti anche grazie al Torino.